jaromil ha scritto:
> perche'? una strategia un po' contro-tendenza (e la diversita' fa
> sempre bene) dato che la maggior parte di noi seguono il compromesso
> nella realta' quotidiana, ma poi a livello di principi non fanno una
> piega e rimangono puri.
>
Caro Jaromil,
purtroppo non e' proprio cosi', magari lo fosse per davvero, purtroppo
la realta' e' ben
altra cosa, siamo in pochi ad essere consapevoli e scegliere il livello
di "compromesso"
e di "scontro", perche' siamo ben consapevoli di vivere in una cazzo di
societa' capitalista
di merda che non ci siamo scelti, purtroppo, ma ci e' stata imposta da
piccoli senza neanche
avere la possibilta' almeno di sapere che vi sono altri modelli di
societa' che non si basano
sul capitalismo e che il capitalismo e' stato superato anche come
concezione e condizione
socioeconomica dalla storia, e da se stesso visto, che e' l'unico
animale, e modello
socioeconomico, al mondo che per sopravvivere si deve nutrire della sua
stessa carne
in cui alla base c'e' l'individualismo, l'egoismo, lo sfruttamento,
l'arrivismo, etc, e non la
"collettivita'" intesa in senso lato e stretto del termine.
Un amico e compagno che studia economia e commercio ha notato come anche
nell'istruzione universitaria, che dovrebbe essere imparziale, il
Capitale di Marx non
sia non dico studiato, ma neanche letto cosi' per divertimento e per
allargare i propri
orizzonti mentali (e' il capitalismo baby all'epoca del colera) e che
l'unico modello
(sono tutti indottrinati senza neanche avere il dubbio di esserlo, direi
"brainless")
socioeconomico di riferimento sia il capitalismo, quindi se neanche
nell'universita' si ha
un modello didattico "neutrale" e si fanno notare che vi sono altri
modelli di societa'
risulta naturale che uno stronzo qualsiasi pensa che al mondo l'unico
modello di
societa' e di riferimento sia quella capitalista e poi sostenevano che
erano i soviet
a indottrinare....
Aggiugo che con questa attuale crisi che ha radici ben piu' profonde di
quelle che il
capitalismo stesso, e suoi servi, vogliono lasciar credere, siamo alla
resa dei conti,
dal mio punto di vista questa situazione attuale e' una bomba a tempo,
visto che
aumenta il divario tra chi ha l'auto sportiva e chi non puo' permettersi
neanche di
comprare un litro di latte per i propri figli o per se stessi, se poi ci
metti che il 10%
della popolazione in questa nazione di merda detiene il 50% dell'intero
capitale
nazionale allora come dire la "redistibuzione del capitale" non solo e'
necessaria,
ma e' un processo gia' in atto in forme strane (l'arcivescovo Tettamanzi
a Milano)
ed elemosine (social card), ma il concetto di solidarieta' in qualche
modo sta
passando e se questo processo non avverra' per vie "soft" prendera' una
strada
molto piu' "radicale" dettata dalla disperazione, questi sono i fatti e
le analisi,
quindi posso dire che anche in italia, se proprio non siamo un popolo di
coglioni
e non siamo assuefatti a prenderlo sempre nel culo passivamente e lo siamo
purtroppo, la resa dei conti verso il capitalismo stretto e' alle porte
e se cio' non
avviene sara' anche peggio perche' trovera' sfogo verso altre vie molto,
ma molto
piu' radicali, la disperazione e la determinazione porta a ritenere non
aver niente
da perdere se non la vita stessa e quando un uomo qualsiasi ritiene di
non aver
niente da perdere qualsiasi cosa e' legittima e niente e' impossibile,
no dico
qualsiasi cosa...
Alla luce di quanto detto ritengo che se davvero fossimo un numero
consistente
(anche in questa lista) a portare avanti una strategia contro-tendenza,
come tu
sostieni caro Jaromil, molte discussioni non hanno senso, ma concordo
con te
che i pochi che vivono in questa consapevolezza, oltre a portare avanti
la propria
esistenza, sono gli stessi che hanno una "precisa coscienza politica" (e
con quella
si vive male specie di questi tempi) e la applicano nel quotidiano non
tanto per
restare "duri" e "puri", tanto per non tradire se stessi e le proprie
ideologie, ha
un nome strano che sembra quasi una malattia si chiama "coerenza" purtroppo
e' una malattia poco diffusa di questi tempi, ideologie che qualcuno
vuol far credere
superate, forse perche' le temono ancora, quando invece sono
attualissime tant'e'
vero che anche i "capitalisti" stanno un po' rivedendo le loro posizioni
e stanno
procedendo a ricapitalizzazioni con relativa statalizzazione addirittura
le banche,
templi del capitalismo, con contributi economici statali prendendone
pero' il
controllo (vedi banche londinesi), cosa che in italia sono troppo
cazzoni ed idioti
per farlo (vedi Alitalia, CAI e merdate simili), ma il concetto e' che
se proprio
ci deve essere l'intervento statale nella ricapitalizzazione delle
imprese per evitare
il fallimento a quel punto, come avviene in tutte le imprese se qualcuno
ci mette
il grano, lo stato se ne deve prendere il controllo, con Karl Marx si
sta sbudellando
dalle risate nella sua tomba.
Ciao.
--
P@sKy
Makkinista - Fuokista
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