Re: [Hackmeeting] hackerspace - book

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Autore: P@sKy
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] hackerspace - book
Sve Null ha scritto:
> You mean LOA hacklab? Che nel 1999 Reload non c'era, e poi era un
> progetto, sicuramente anche interessante [fino a certi risvolti], ma che
> con il concetto di hacklab aveva poca affinita'. Infatti lo spazio
> fisico per il laboratorio si e' sempre rivelato impossibile da
> assegnare, alle volte con le scuse dei fantomatici progetti piu' rivolti
> al sociale, legati a wi-fi e chi sa cosa, alle volte senza tante scuse,
> della serie "ormai siamo oltre". Ah, un sassolino tolto.
>


Il sassolino personalmente gli ridarei vita ed energia cinetica con una
buona
accellerazione verso un bersaglio mobile ben preciso, poiche' le stronzate
ormai sono diventate una cosa normale....

Dalla serie parla di cose che conosci ed hai vissuto in prima persona
singolare
dico che il LOA e' stato sicuramente un progetto nato per organizzare
l'hackmeeting
dalla spinta di molti ex-ECN-Milano ed altri compagni per affinita',
progetto
senz'altro che ha dato molti frutti tenendo presente che ad un certo
punto si
e' rimasti senza corrente e le cose malgrado questo hanno continuato a
funzionare
e ci siamo arrangiati con i gruppi elettrogeni, ne parlo poiche' vi ero
dentro a pie'
pari come si dice e di cose ne sono state fatte tante, dai corsi
Unix/Linux, al corso
di Cinese, a rimettere in sesto catorci con un aula corsi "hacklaess"
che non aveva
niente da invidiare a nessuno, con il metterci le mani dentro nel nudo
metallo
personalmente ho "hackato" un paio di hub con alimentatore esterno
riciclato
visto che si era rotto quello interno, ho creato il "case de legn" che
bomboclat
dovrtebbe ricordare bene visto che li avevamo messi in bella vista nel
bar, molte
cose non sono state neanche documentate perche' ci sembrava piu' importare
fare che documentare, etc, etc, etc, per chi vuole un minimo
documentarsi lascio
il link http://www.autistici.org/loa/web/main.html

ReLOAd e' nato con altri scopi ed altri intenti e lo si e' visto nel tempo
con l'allontanamento di chi era interessato a metter su un hacklab, ma
anche qui di cose eclatanti e divertenti ne sono state fatte tante, in
prima
istanza era anche nato come hacklab, la stanza appena si entra in pergola
sulla sinistra, non grande ma utile, e' stato creato un internet-point con
cablaggio ed un bel po' di postazioni nel bar, messo su lo streaming
delle serate in pergola, registrate le serate, cablaggio e quant'altro,
abbiamo
occupato un bel po' di posti perche' sentivamo l'esigenza di avere un posto
tutto nostro e siamo stati sgomberati a piu' riprese con tanto di denunce
e questo ha implicato un bel po' di sbattimenti a cui i "deboli" non erano
in grado di reggere, volevamo restare hacker e compagni per non scindere
cio' che ci sembrava inscindibile dal nostro punto di vista, almeno questo
e' quello che ho sempre pensato e che penso e me lo rivendico in ogni
ambito, ma la liberta' ha un prezzo da pagare, la pappa pronta la sanno
mangiare tutti a noi forse faceva un po' schifo, ma preparsela ben pochi,
insomma questa e' la storia tutto il resto, come sempre, sono solo
chiacchiere
da bar dello sport....

Aggiungo anche un "sti kazzi"....

In quanto alla storia che gli hacker sono tutti "noddici" mi vien da
ridere, visto
che personalmente sono nord-africano (puglia italia) come i miei
fratelli del
Freaknet e che saluto con un abbraccio, come molti miei fratelli mi
ritrovo a
vivere in una qualsiasi citta' del nord come Milano piu' per necessita'
che per
affinita' e se la mia terra offrisse un minimo di prospettive lavorative
reali e pagate
il giusto col cazzo che salirei nel paese della nebbia dal paese del
sole visto che
chi investe nel mio amato sud lo fa solo per sfruttare un intero popolo
( i protocolli
di intesa la dicono lunga) complici anche i sindacati che dicono che le
gabbie salariali
non esistono, si nelle favole forse, ma nel mio mondo reale nella mia
terra dove
nessuno e' straniero esistono eccome e se non ti sta bene ti dicono
quella e' la
porta che tanto fuori c'e' la fila (potere contrattuale zero) di chi per
necessita' si
lascia sfruttare ed ora con questa crisi che come al solito la paga solo
il "popolo"
stiamo messi anche peggio....

Un saluto anche al rastone di Jaromil, quando capiro' di che cazzo state
parlando
tu e Raistlin state certi che prendero' posizione... .

Dedico la seguente "Cantata per la morte di Lenin" di Bertold Brecht a
tutti i
compagni/e (ed hacker) miei fratelli e sorelle che ostinatamente e
quotidianamente
combattono questo sistema capitalista del cazzo e tutti i loro
cortigiani....

"I deboli non combattono.
Quelli più forti lottano forse per un'ora.
Quelli ancora più forti lottano per molti anni.
Ma quelli fortissimi lottano per tutta la vita...
...costoro sono indispensabili."

--

P@sKy

Makkinista - Fuokista

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