Autore: pilar Data: To: forumroma Oggetto: [RSF] I: C.S. "Incendio viale gottardo. Allostabile era stata tagliata l'acqua, ecco perchè l'impianto anti incendio non ha funzionato"
COMUNICATO STAMPA
INCENDIO VIALE GOTTARDO: IL PRECARIATO MANDA IN FUMO LA VITA.
La denuncia: allo
stabile era stata tagliata lacqua, per questo il sistema antincendio non
funzionava.
Ieri mattina, lunedì 11 dicembre,
intorno alle ore 8:30, lo stabile in viale Gottardo 177, da circa un anno
abitato da 30 nuclei familiari in stato di emergenza abitativa, è stato avvolto
dalle fiamme e per la maggior parte distrutto. Nessun ferito grave per fortuna,
solo feriti lievi caduti nel tentativo di mettersi in salvo e di salvare i
propri figli.
Non si tratta solo di una
tragica fatalità ma della conseguenza malaugurata di insensate strategie
istituzionali e dellestrema precarietà in cui le persone più deboli sono
costrette a vivere.
Da diversi mesi infatti gli
occupanti dellex questura, nuclei familiari di varie nazionalità, erano
costretti, non disponendo di alcuna alternativa, a vivere ai limiti del pensabile
per una società che vuol dirsi moderna e civile. Da mesi, infatti, queste
famiglie con figli minorenni o in età prescolare, vivevano senza lacqua
corrente e senza alcuna forma di riscaldamento. Per lacqua ci si arrangiava,
per riscaldarsi e cucinare pure: questa è lessenza della precarietà. Il
servizio idrico, attivo al momento delloccupazione, era stato fatto tagliare
dal Comune 9 mesi fa, per questo il sistema antincendio non funzionava, quando
le fiamme hanno cominciato a propagarsi lacqua non scorreva nei tubi.
Gli occupanti non hanno potuto
far altro che mettersi in salvo e guardare le loro poche e sudate cose
bruciare. La precarietà è anche questo: quando non ti uccide, come spesso
accade, ti lascia di colpo senza quel poco che avevi, senza casa, senza
vestiti, senza documenti, senza un euro.
Tutto ciò perché alle esigenze
delle fasce più svantaggiate sono state preferite quelle degli speculatori
immobiliari che tengono la città ed i suoi abitanti sotto uno scacco costante
che nessuna parte politica sembra intenzionata a risolvere in maniera giusta e
dignitosa. La cosa più importante è ora tener ben presente che quanto è
accaduto non è unesperienza di un piccolo gruppo di persone, bensì una
vergogna per tutta la società.
Fino ad ora lunica risposta che
il comune di Roma è stato capace di formulare ad ipotetica risoluzione di
questa tragedia, che poteva avere conseguenze ancor più nefaste, è stato un
capannone dell ex fiera di Roma in cui gli occupanti hanno potuto
momentaneamente e malamente accamparsi, ovviamente tale risposta risulta
inadeguata ed insufficiente per dei nuclei familiari in cui vi sono bambini che
devono andare a scuola, che hanno bisogno di tutte quelle piccole grandi cose
che compongono il concetto di CASA, quella CASA di cui hanno bisogno anche i
loro genitori come qualunque persona umana di qualunque età ed etnia.