La regione dell'umbria, assessorato ambiente, riceve i pareri sul nuovo piano dei rifiuti e li pubblica sul sito.
Ho scritto questo per inviarglielo, chi vuole lo può firmare o inviare direttamente ..
ciao
eli
http://www.ambiente.regione.umbria.it/canale.asp?id=456
In merito alla proposta del nuovo Piano Regionale dei rifiuti, in corso di approvazione predisposto dallAssessorato ambiente, il Forum Umbro dei Movimenti in lotta per i Beni Comuni esprime parere NEGATIVO per i seguenti motivi:
1) Prevede obiettivi di raccolta differenziata nei minimi previsti dal ministero, che a tutt'oggi in Umbria sono stati raggiunti solo in pochissimi comuni, da noi ritenuti insufficienti.
2)Prevede la gestione privatizzata del servizio, attraverso l'appalto a società, anzi due società private. Questo va in contraddizione con gli interessi dei cittadini, in quanto la soc. privata ha interesse a gestire inceneritori (sia per l'incasso dei certificati verdi, sia per la vendita di energia)o ad ampliare le discariche (destinate ad accogliere rifiuti indifferenziati per lincenerimento).
3)Descrive genericamente la raccolta differenziata dei rifiuti esplicando la problematica dei contenitori e trascurando completamente i processi successivi finalizzati al riciclo. Inoltre la raccolta differenziata finalizzata al riciclo deve essere fatta "porta a porta", istruendo quotidianamente i cittadini alla differenziazione.
4)prevede lo stoccaggio dellindifferenziato e quindi lampliamento delle discariche, in contrapposizione con lobiettivo della raccolta differenziata (+ differenziata = - discariche e più riciclo)
5) prevede comunque il trattamento termico. Non esiste un trattamento termico qualitativo perché bruciare significa emettere particelle ultrafini (sotto le PM10 ossia PM 2,5) dannose alla salute nonchè riscaldamento climatico (emissioni di co2). Numerosi studi condotti anche in Italia hanno dimostrato significativi aumenti di incidenza di tumori, patologie acute o croniche, per le popolazioni abitanti nella prossimità di impianti. Ben 46 studi epidemiologici hanno riguardato il rapporto fra salute ed impianti di incenerimento e, in ben due terzi di essi è risultata unassociazione significativa nellincidenza/prevalenza/mortalità per cancro, specie per le neoplasie polmonari, i linfomi, i tumori infantili e i sarcomi dei tessuti molli.
IL PIANO DEI RIFIUTI CHE VOGLIAMO:
1)Deve prevedere l'investimento per un impianto di riciclo specializzato (es. l'impianto di riciclo di vedelago vedi file PDF), molto meno costoso di unimpianto dincenerimento (20 milioni di contro 5mil. di per limpianto di riciclo) che consente di riutilizzare tutto e trasformare il materiale non riutilizzabile in granulato utile nelledilizia. In tal modo si elimina definitivamente la necessità della discarica e dellincenerimento.
2) deve prevedere lassunzione di personale per la gestione dellimpianto di riciclo e lesecuzione di una raccolta differenziata porta a porta seria, su tutto il territorio, in linea con quanto avviene da molti anni nei paesi europei.
3) deve prevedere il controllo dellefficienza e della qualità del servizio attraverso una forma di partecipazione diretta della cittadinanza (da mettere in campo per questo e per altri servizi) poichè tale coinvolgimento diretto è lunico che ottiene la reale partecipazione nel ciclo dei rifiuti.
4)Deve essere gestito direttamente dal pubblico con la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori. I principi della competitività e dello sviluppo male inteso perseguito con il sistema dellaffidamento ai privati dei servizi pubblici hanno comportato, a distanza di 15 anni diminuzione della qualità del servizio, precarizzazione del lavoro e aumento delle tariffe (dati tratti dallo studio pubblicato dalla Rete del Nuovo Municipio, Arci e Attac Italia nel libro 15 anni dopo: pubblico è meglio a cura di Cinzia Arruzza e Corrado Oddi Edizioni Carta Ediesse, gennaio 2007 - Una grande inchiesta sociale sui servizi pubblici nel nostro paese promossa da Fp Cgil).
In una situazione di crisi economica come quella che attualmente stiamo attraversando, dettata dalla finanziarizzazione delleconomia, si ritiene necessario un cambiamento immediato del modello di sviluppo, visto che quello basato sulla privatizzazione dei servizi pubblici, si è ormai dimostrato contrario e dannoso agli interessi della collettività.
Nella gestione dei servizi pubblici, oggi, cè la sfida nel cambiamento.
Ripartiamo da questi per restituire il potere alla democrazia attraverso la gestione diretta e partecipata da lavoratori e utenti.
Ciò è possibile, ORA!
Il trattato Europeo lascia libera scelta ai paesi di decidere quali sono i servizi privi o meno di rilevanza economica. Di conseguenza lascia la libertà agli stati e agli enti locali di dichiarare i servizi pubblici principali privi di rilevanza economica e quindi di farli gestire direttamente dal pubblico.
In questa fase di approvazione del piano dei rifiuti si rende indispensabile una scelta che vada verso un sistema che metta insieme interessi di cittadini, lavoratori, salute e ambiente. Con un progetto di servizio pubblico mirato alla tutela dellambiente, della salute e delloccupazione, del reddito e della qualità delloccupazione stessa.
NO AGLI INCENERITORI! NO ALLE DISCARICHE!
FUORI LE SPA E LE MULTINAZIONALI DAI SERVIZI PUBBLICI E DALLA VITA DELLE PERSONE!
RIFIUTI, ACQUA, ENERGIA, SCUOLA, SANITA PUBBLICI E PARTECIPATI!
REDDITO E DIRITTI PER TUTTI!
Elisabetta De Persio (elisabetta63@??? tel.3337826433)
Michel Drouin (mdrouin@??? tel. 3381912990)
Vito Saturno (vitosaturno@??? - 338 7496710)
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