Autore: ANDREA AGOSTINI Data: To: forumgenova Oggetto: [NuovoLab] legambiente: l'olio dei giardini pubblici da Certosa a
Palazzo Tursi
vincenzi - ambientalisti sfida all'olio di oliva
?Ventuno litri di ³CertOlio² e quaranta litri di olio Vincenzi. E¹ stato, a
sorpresa, anche un confronto fra produttori di olio quello di ieri
pomeriggio a Palazzo Tursi fra la sindaco Marta Vincenzi e i rappresentanti
di Legambiente e dell¹associazione meglioInsieme. Questi ultimi hanno
consegnato alla Sindaco una bottiglietta dell¹olio prodotto con le olive dei
quattro alberi dei giardini pubblici che si trovano nel cortile sud della
certosa, adibito a giardino pubblico Certosa. E la Vincenzi ha risposto con
l¹olio dei suoi alberi sulla costa di Rivarolo. «Abbiamo raccolto 230 chili
di olive, anche in collaborazione con il municipio, e ne abbiamo ricavato 21
litri di olio che abbiamo venduto in occasione della Festa dell¹Albero, in
sottoscrizione per l¹associazione meglioInsieme» ha spiegato alla Sindaco
Franco Montagnani, di Legambiente, che ha partecipato all¹incontro di ieri
assieme ad Alessandro Carletti, dell¹associazione meglioInsieme e ad Andrea
Agostini, presidente del circolo Nuova Ecologia di Legambiente. «Adesso
stiamo facendo analizzare l¹olio - ha aggiunto Montagnani - per verificare
le caratteristiche ed eventuali incidenze dell¹inquinamento atmosferico». La
Sindaco ha chiesto dettagli su come era stata fatta la raccolta delle olive,
sul frantoio a cui le avevano portate e ha raccontato di essere a sua volta
una produttrice di olio: «Questa è stata una buona annata per le olive - ha
commentato - Noi abbiamo sei ulivi sulla costa di Rivarolo e abbiamo fatto
40 litri di olio. Me ne restano ancora un po¹ da mettere in salamoia, perché
non ho ancora avuto tempo. Vi farò avere una bottiglia del mio olio». Ma la
Sindaco si è detta anche favorevole alla proposta di Legambiente: «A Genova
ci sono tantissime aree pubbliche come quella di Certosa che potrebbero
essere recuperate e destinate a orti urbani - ha spiegato Agostini - Questi
orti potrebbero rappresentare un incremento al reddito o un modo per
sostenere, come in questo caso, associazioni sul territorio. E ci sono anche
tante fasce di ulivi che sono una caratteristica del nostro territorio ma
che purtroppo vengono tagliati in continuazione e che andrebbero vincolati».
La Vincenzi ha invitato l¹associazione a presentarle un elenco delle aree
che potrebbero essere oggetto di questo interventi: «Anche vicino alla mio
terreno ci sono olive di alberi abbandonati che nessuno raccoglie - ha
concordato la Sindaco - Sì, in effetti bisognerebbe vincolarli... Fatemi un
elenco delle aree che, secondo voi, potrebbero essere recuperate come orti
urbani. Io adesso sto raccogliendo le sponsorizzazioni per riqualificare
piccole aree verdi di dimensione municipale, e l¹assessore Corda sta
lavorando a un regolamento delle sponsorizzazioni. Questo è un tema sul
quale possiamo lavorare insieme». Il dado è tratto, può darsi che serva a
salvare o a far rinascere qualche spazio verde.
?a.c.
dal secolo xix.it
legambiente
L'olio dei giardini pubblici
da Certosa a Palazzo Tursi
CERTOLIO: si chiama così il primo olio prodotto in via sperimentale da un oliveto urbano. Il prodotto proveniente dagli alberi del quartiere di Certosa è stato offerto al sindaco Marta Vincenzi dai volontari di Legambiente e dell'associazione Meglio Insieme.
Il sindaco ha ricevuto in dono a margine dell'odierna seduta di consiglio una bottiglia dell'olio prodotto dai quattro alberi che si trovano nel cortile sud della Certosa dell'omonima delegazione, recuperati grazie all'intervento dei volontari. «È un'azione simbolica per sottolineare come sia possibile ridare vigore agli spazi verdi utilizzandoli anche come forma di aggregazione - ha sottolineato Franco Montagnani di Legambiente -. Gli alberi hanno prodotto 230 chili di olive da cui sono stati ricavati 21 litri d'olio la cui vendita servirà per finanziare le associazioni attive sul territorio».
L'obiettivo proposto e accolto favorevolmente dal sindaco Vincenzi è quello di estendere la sperimentazione ad altre zone pubbliche dove si trovano alberi di ulivo. «L'iniziativa può rientrare nella riorganizzazione delle aree verdi, che prevede l'ingresso di sponsor privati nella gestione - ha spiegato - Questo tipo di esperienza, insieme all'iniziativa ormai consolidata degli orti urbani, può infatti avere una grande importanza dal punto di vista sociale».