GRECIA: ASSASSINIO DI STATO
La sera di sabato 6 dicembre, in una via del quartiere Exarchia di  
Atene, un poliziotto ha ucciso a sangue freddo un ragazzo di 15 anni:  
Andreas Grigoropoulos,
I comunicati ufficiali hanno parlato inizialmente di un incidente  
causato da una precedente aggressione di un gruppo di anarchici contro  
un’auto della polizia; l’agente avrebbe sparato due colpi in aria e  
uno a terra, il colpo rimbalzando avrebbe colpito il giovane.
La realtà dei fatti è stata ben diversa: un’auto della polizia è  
passata nei pressi di un gruppo di ragazzi fermi in una via di fronte  
ad alcuni pub ed è stata oggetto di alcune battute offensive alle  
quali i poliziotti hanno risposto con offese e dal gruppo dei ragazzi  
sono partite alcune bottiglie vuote che hanno colpito l’auto della  
polizia che si è subito allontanata. Passati alcuni minuti, due  
poliziotti sono ritornati a piedi e, con le pistole in pugno, hanno  
affrontato i ragazzi chiedendo loro spiegazioni. Non c’è stato il  
tempo neanche di una risposta, uno dei poliziotti ha sparato tre colpi  
di rivoltella nei confronti del giovane Grigoropoulos che, raggiunto  
al cuore, è caduto a terra ed è morto poco dopo il ricovero in  
ospedale. I poliziotti responsabili dell’assassinio si sono  
immediatamente dileguati lasciando i cittadini presenti terrorizzati e  
increduli.
I molti testimoni hanno denunciato da subito la precisa dinamica con  
la quale l’agente ha colpito il ragazzo, tant’è che il governo è  
dovuto ritornare sui suoi passi e, nel vano tentativo di soffocare la  
giusta protesta che poco dopo ha infiammato tutte le principali città  
della Grecia, ha fatto arrestare i poliziotti e si è scusato con la  
famiglia della vittima.
Nelle giornate di domenica e lunedì migliaia di persone sono scese  
nelle strade in diverse città da Atene a Salonicco, da Ioannina a  
Creta ecc., scontrandosi ripetutamente con le forze dell’ordine e  
provocando il danneggiamento di auto, banche e negozi e il ferimento  
di decine di persone tra agenti e manifestanti.
L’esplosione di tanta violenza e rabbia ha scandalizzato e sorpreso  
l’opinione pubblica nazionale e internazionale ma il vero responsabile  
di tutto ciò va cercato altrove e si chiama Kostas Karamanlis. Capo di  
un blocco conservatore di cui è perno il partito della Nuova  
democrazia, insediatosi nel 2004 come presidente del governo, si è da  
subito contraddistinto per una politica fortemente neoliberista  
privatizzando alcune aziende pubbliche e varando alcune nuove riforme  
sulle pensioni e il mercato del lavoro. Cinque anni di questa politica  
hanno avuto come effetto l’impoverimento del potere d’acquisto della  
gran massa dei lavoratori, una crescente disoccupazione e precarietà  
del lavoro, soprattutto tra le fasce giovanili. Inoltre, una politica  
di incentivazione alla produttività con scarsa attenzione alla  
sicurezza sul lavoro ha prodotto diversi incidenti che si sono  
verificati negli ultimi mesi; il più grave è accaduto nei cantieri  
navali di Perama, vicino al porto del Pireo, e ha causato la morte di  
otto operai. Il governo è stato anche più volte al centro di scandali  
finanziari ed è responsabile della pessima organizzazione dei soccorsi  
alla popolazione colpita dal devastante incendio dell’estate del 2007,  
incuria che lo ha portato alle prime dimissioni. Rieletto presidente  
nel settembre 2007, Karamanlis e il suo governo hanno risposto alla  
crisi economica e politica accelerando i propri programmi di  
privatizzazione, irrigidendosi nei confronti dell’opposizione e  
attuando un maggiore controllo sociale e repressivo. In particolare il  
governo Karamanlis si è distinto nella caccia gli anarchici, cercando  
di far ricadere su di essi la responsabilità dell’aumento della  
tensione sociale. Infine, negli ultimi mesi è stata varata una riforma  
universitaria simile per certi versi a quella attuata in Italia dal  
governo Berlusconi.
Mercoledì 10 dicembre si svolgerà in tutta la Grecia uno sciopero  
generale contro il governo Karamanlis e contro la sua politica  
economica e sociale. È importante che da tutto il mondo giunga un  
messaggio di solidarietà internazionalista ai lavoratori greci, ai  
compagni vittime della repressione e a quelli che stanno lottando per  
difendere la dignità della vita umana e il diritto a costruirsi un  
mondo dove la libertà e la giustizia sociale non siano un’opzione da  
applicare ogni tanto.
Alcune compagne e compagni del circolo culturale biblioteca Franco  
Serantini
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Marcantonio Lunardi
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e
  conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente
limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati
di un sol passo.
(da Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e  
l'uomo)
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