[RSF] *SPAM* foglio informativo/1

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Autore: Segreteria Associazione Antigone
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Oggetto: [RSF] *SPAM* foglio informativo/1
ANTIGONEONLUS

per i diritti e le garanzie nel sistema penale









Il nostro lavoro/1



Abbiamo pensato che fosse necessario far conoscere meglio e più nel dettaglio a tutti coloro che sono interessati al nostro lavoro politico e culturale le attività molteplici che ci vedono quotidianamente impegnati. Non una vera e propria newsletter, bensì una sorta di agile riassunto di quanto accaduto nelle settimane precedenti.

Sul versante parlamentare abbiamo predisposto una serie di emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza attualmente in discussione al Senato. Si tratta del disegno di legge n. 733 che interviene pesantemente sull'immigrazione, sulla custodia cautelare e sul 41 bis. Non ci siamo limitati a proporre emendamenti abrogativi ma abbiamo anche proposto modifiche normative che si ispirano a ben altri criteri. In particolare abbiamo chiesto di abrogare le norme che prevedono una tassa di 200 euro per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, o per ottenere la cittadinanza; la norma che impone agli operatori finanziari di avvertire le questure nel caso di trasferimento di denari fatti da immigrati irregolari; la norma che prevede maggiori sanzioni penali per chi impiega i minori nell'accattonaggio; la norma che prevede aumenti di pena qualora alcune fattispecie di reato avvengano nelle vicinanze o all'interno di luoghi dove sono presenti minori; la norma che sanziona con l'arresto e l'ammenda sino a 10 mila euro coloro i quali entrano in Italia irregolarmente; la norma che estende le ipotesi di custodia cautelare obbligatoria; la norma che estende il periodo di permanenza in un centro di identificazione per immigrati fino a un massimo di diciotto mesi; la norma che irrigidisce l'impianto dell'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario. In questa norma si vuole: allungare il regime duro sino a 4 anni prorogabili all'infinito, prevedere la riapertura di carceri quali l'Asinara e Pianosa (chiuse anche per i costi enormi), invertire l'onere della prova della pericolosità facendola gravare sul detenuto (cosiddetta probatio diabolica), ridurre il diritto alla difesa (vengono contingentati i colloqui coi difensori), dare la competenza sui reclami al solo tribunale di sorveglianza di Roma (violando palesemente il principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge). Nel frattempo la Grande Camera della Corte Europea di Strasburgo lo scorso 5 novembre ha discusso della sua illegittimità e della sua contrarietà all'articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani del 1950 che vieta la tortura e ogni trattamento inumano o degradante. A breve saranno resi pubblici i contenuti della decisione. Abbiamo altresì chiesto che sia abrogata una norma inserita nel codice penale dal Decreto Legge 23 maggio 2008, n. 92. Essa prevede espressamente che la pena viene aumentata "se il fatto è commesso da soggetto che si trovi illegalmente sul territorio nazionale" Si tratta di una circostanza aggravante palesemente illegittima in quanto crea una sperequazione tra lo straniero irregolare e lo straniero regolare (o l'italiano), infatti a parità di reato il primo subirebbe una pena ben più severa. Pendono già due ricorsi alla Corte Costituzionale. Infine abbiamo chiesto che fosse introdotto il reato di tortura, che fossero codificati i corsi di preparazione al rilascio dei detenuti, che si riducesse il potere di armare la polizia municipale. Gli emendamenti da noi proposti sono stati presentati dai senatori radicali eletti nel gruppo del Pd (Donatella Poretti, Marco Perduca, Emma Bonino). Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente nazionale dell'Arci Paolo Beni e il senatore democratico Felice Casson. Quest'ultimo ha detto che, ad eccezione della norma sul 41 bis, il Pd è pronto a una opposizione parlamentare dura.

Abbiamo inoltre inviato a vari deputati e senatori (D'Ambrosio e Ginefra del Pd, Evangelisti dell'Idv, Pezzotta dell'Udc) alcune proposte di legge, tra cui quella sul difensore civico delle persone private della libertà, sulla tortura, sulla ratifica del protocollo opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura del 1984, sull'abolizione della Cirielli e della legge sulla legittima difesa, sul diritto di voto ai detenuti.

Sul più specifico tema dell'immigrazione e del razzismo siamo tra i promotori di un tavolo largo di associazioni laiche a cattoliche che intende co-promuovere una campagna nazionale. Non è facile la mediazione tra i vari soggetti, ma è essenziale trovare punti in comune per rendere efficace la battaglia. Vi aderiscono, tra gli altri, Acli, Arci, Caritas, Emmaus, Asgi, Md, Cgil, Uil, Gruppo Abele, Sant'Egidio.

Partecipiamo ad altri tavoli e reti di associazioni tra cui Sbilanciamoci e Comitato sui diritti umani. Siamo stati invitati anche ad una rete che si occupa di prostituzione e di organizzare l'opposizione sociale al ddl Carfagna.

Nei prossimi giorni abbiamo un incontro per decidere che fare dell'inserto Fuoriluogo, che con la crisi economica del Manifesto rischia la chiusura.

È in fase di realizzazione un piccolo laboratorio sulla tragedia dell'Antigone nelle carceri di Roma e della Provincia.

Stiamo organizzando un ciclo di seminari di formazione interna che dovrebbero partire dal prossimo anno.

A breve uscirà il secondo numero del 2008 della rivista Antigone, che si occuperà di mediazione penale.

Infine, nei giorni scorsi siamo stati consultati ufficialmente dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria in visita in Italia.