Re: [NuovoLab] *SPAM* Parma come Abu Ghraib!!!

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Autor: Carloge
Datum:  
To: Forumgenova
Betreff: Re: [NuovoLab] *SPAM* Parma come Abu Ghraib!!!

Secolo xixBotte a studente nero condannati 4 agentibolognaBOLOGNA. Sono stati condannati ad un anno e due mesi ciascuno quattro agenti di polizia di Bologna accusati di abuso di ufficio, lesioni aggravate e ingiurie nei confronti di un giovane statunitense, nato in Iran, finito negli uffici della polizia nella notte tra il 4 e il 5 luglio 2005. Il ragazzo, studente dell'università della California di Irvine, a Bologna per uno scambio culturale, presentò un esposto riferendo di essere stato offeso e picchiato dagli agenti, atteggiamento che cambiò quando si capì che era un cittadino degli Stati Uniti. Appena uscito dalla questura, poche ore dopo essere stato fermato, lo studente si era fatto medicare al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Orsola.--
Carlo
Forum Per La Sinistra Europea - Genova
http://versose.altervista.org/
Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità
http://notavgenova.altervista.org/
Date: Fri, 28 Nov 2008 09:03:12 +0100From: mgow@???: forumgenova@???: [NuovoLab] *SPAM* Parma come Abu Ghraib!!!






Bonsu, altro orrore
dei vigili. Foto trofeo con "la scimmia"
La procura ha trovato sul computer di un agente la foto,
cancellata, di un vigile
che abbraccia Emmanuel mostrandolo come un ricordo di caccia.
di Giacomo Talignani -
http://parma.repubblica.it/dettaglio/Bonsu-altro-orrore-dei-vigili-Foto-trofeo-con-la-scimmia/1553258?edizione=EdRegionale

Come Abu
Ghraib. Un vigile della polizia municipale di Parma si fa fotografare
mentre abbraccia la “scimmia” Emanuel Bonsu, indicando il suo occhio
tumefatto come trofeo. Come nella prigione irachena dove i carcerieri
mostravano i detenuti nudi, feriti, maltrattati e senza più dignità.

E’ scioccante quello che ha
scoperto la procura della Repubblica di Parma: una immagine riemersa
dalla memoria resettata di un computer del Comando dei vigili urbani.
Lo hanno scambiato per un pusher, inseguito, picchiato, insultato -
“confessa scimmia” -, lasciato andare con una busta con la scritta
“Emanuel negro”, tenendosi come ricordo della caccia una fotografia, un
vero pezzo da collezione. Un vigile se l’era salvata sul pc e solamente
dopo ha provato a cancellarla, senza sapere che i file eliminati
possono anche essere recuperati. Gli inquirenti ci sono riusciti:
proprio oggi, il procuratore capo Gerardo Laguardia, senza mai citare
l’esistenza della foto, ha infatti parlato di “ulteriori risvolti anche
dai computer che i carabinieri hanno sequestrato al comando di via del
Taglio” riferendosi a file che potrebbero essere stati cancellati o
modificati.

Emmanuel, il giovane studente
che ha denunciato gli agenti della polizia municipale di Parma per
averlo aggredito, pestato e insultato senza un perché, quel momento non
poteva scordarlo. Davanti alla pm Roberta Licci, che cura le indagini
sul caso, nel primo interrogatorio raccontò di essere stato costretto
da un agente a fare quella foto con lui. Gli inquirenti, pochi giorni
dopo, sono andati nel Comando della polizia municipale: con la “ scusa”
di cercare atti e documenti hanno sequestrato alcuni computer dalle
scrivanie. Uno di questi era quello giusto: nel pc erano stati
cancellati diversi file, pochi giorni dopo l’arresto di Emmanuel,
cestinate delle immagini e resi inutilizzabili dei documenti. I periti
informatici della Procura però sono riusciti a recuperare alcuni dati:
fra questi, c’era anche quella foto, trofeo dell’ operazione antidroga
effettuata al parco Ex Eridania il 29 settembre. Quella che era valsa
ai vigili i complimenti per la loro professionalità dell’assessore alla
sicurezza urbana Costantino Monteverdi.

Adesso la procura avrebbe
ormai acquisito i dati necessari per chiudere le indagini preliminari.
Il rinvio a giudizio dei dieci vigili indagati e accusati in concorso
di percosse aggravate, calunnia, ingiuria, falso ideologico e
materiale, violazione dei doveri d'ufficio, abuso di potere e sequestro
di persona, è ormai imminente. Finora Mirko Cremonini, Andrea Sinisi,
Ferdinando Villani, Marcello Frattini, Graziano Cicinato, Giorgio
Albertini, Pasquale Fratantuono, Marco De Blasi, Stefania Spotti e
Simona Fabbri non hanno aperto bocca davanti ai magistrati. Oltre ai
fatti di quella sera adesso c’è anche da spiegare quella foto che
mostra un vigile ben riconoscibile mentre viene immortalato con il
simbolo della sua “virilità”. Ma che trofeo non è: oggi Emmanuel Bonsu
Foster, 22 anni, studente dell’Itis, è traumatizzato, bloccato. Parla
poco, non esce di casa, sta ancora male fisicamente ed è in terapia da
uno psicologo.

Sono passati due mesi da
quello scatto e da quella notte. Non si è ancora ripreso: ci ha
provato, oggi pomeriggio, ad andare a Betania, il centro di recupero
per tossicodipendenti dove doveva iniziare a lavorare come volontario.
Ci ha provato “ma adesso non è ancora il momento – dice il padre Alex –
sta troppo male e non ci sono le condizioni per iniziare. Forse lo farà
da gennaio”. Lo stesso periodo in cui potrebbe arrivare il rinvio a
giudizio per i dieci vigili indagati.

Quando si diventa bestie
Che cavolo è successo quella sera?
Erano tutti impasticcati, sovraeccitati artificialmente? Pur nella
gravità del caso Bonsu c'è quasi da augurarselo...
di Antonio Mascolo


Continuiamo
nelle notizie che non avremmo mai voluto scrivere. Nel narrare di una
deriva bestiale. Ma come si può parlare di fatti isolati, quando
l'humus, la cultura dominante, l'idem sentire di un corpo di polizia
municipale porta a farsi una foto con un trofeo fatto di carne umana?

E' quella dunque la
normalità, visto che nessuno dei presenti nemmeno si è alzato per
fermare quel gesto e, cosa ancora più grave, nemmeno ha aiutato il
magistrato nella sua azione di ricerca della verità giudiziaria?
Via del Taglio piccola
caserma Diaz? Ogni giorno che passa emergono particolari sempre più
inquietanti. Bestiali, appunto.

Quando l'uomo dimentica se
stesso si avvicina alla bestia, quando tratta gli altri come prede come
fiere, da ostentare ed umiliare, è nullaltro che una bestia. Che cavolo
è successo quella sera? Erano tutti impasticcati, sovraeccitati
artificialmente? Pur nella gravità del caso Bonsu c'è quasi da
augurarselo...

Perchè se tutto questo -
botte , umiliazioni, sequestro di persona, foto-trofeo, omertà
conseguente e tentativi di cancellazione prove - è avvenuto...
normalmente, c'è da avere davvero paura e tanta. "Macchine da guerra "
in tempo di pace ? E' questa la cultura collettiva dominante? Da
marines frustrati? E ancora, se è successo, chissà quante altre volte
potrebbe essere successo e magari coinvolto persone meno "forti" di
Bonsu.

Non è un caso che la legge
preveda pene più dure per i pubblici ufficiali, perchè non devono
cadere nella tentazione di approfittarne, di farsi giustizia da soli,
perchè loro devono vigiliare sui limiti e non travalicarli. Se così è
andata si sono travalicati non solo i confini del codice e anche della
morale.

Dio non voglia che si siano
fatti belli anche coi loro superiori (sempre più difficile pensare che
nessuno in alto sapesse, in questo Corpo allo sbando , senza comando
fisso da anni). E i politicamente responsabili di questi fatti, restano
incredibilmente al loro posto, come nulla fosse successo .

"Scimmia", prostitute,
dignità: solo polvere da buttare sotto il tappeto della "città bella"?




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