obaz wrote:
> bomboclat@??? ha scritto:
>
>
>> In questi ultimi anni si e' parlato anche di ecologia, sostenibilita'
>> su vari piani, dal riuso dei materiali dismessi siamo arrivati fino a
>> pannelli solari, i piatti di mais, il problema dello smaltimento
>> rifiuti e via delirando nelle piu' disparate divagazioni, fermo
>> restando che questo tipo di sensibilita' qui si e' manifestata ed ha
>> caratterizzato hackit (vedi seminario sul pane a pisa piuttosto che
>> il seminario ).
>>
>
> la frase di bombo e' tagliata a metà perche' rileggendo questa mail
> assieme poi ci siamo dimenticati di aggiungere: "piuttosto che il
> seminario di Gioacchino Genchi sui rifiuti".
>
> A me pare che basti pensare alla consapevolezza ecologica che gia'
> improntava il modus operandi dell'ask191 prima di hackit e con cui
> possiamo dire di avere avuto uno scambio proficuo (...)
Grazie di cuore per questa proposta stimolante.
Quest'anno mi sono trovata in una situazione insolita, nei
confronti di Hackmeeting. All'inizio ero incerta se andarci,
poi mi hanno convinto, alla fine ho proposto ad una rivista
croata (Plan B) di farmi scrivere un'articolo sul tema.
Questa circostanza mi ha fatto vivere l'evento con un
atteggiamento nuovo rispetto alle mie solite abitudini.
Parlando con tante persone, esplorando diversi aspetti,
ho ri-scoperto un evento ancora piu' ricco di quanto possa
sembrare da fuori, a uno sguardo distratto, con tante
sfaccettature, non tutte sottolineate con la stessa insistenza.
Per questo mi sono re-iscritta anche in lista, e sono contenta,
perche' arriva questa proposta che mi entusiasma tanto.
Soprattutto mi piace l'approccio - il pensiero laterale - che per
me e' uno dei principi fondamentali dell' hacking di successo.
Se ci si tiene abbastanza a una materia, lo penso in questi
giorni, vediamo ovunque le nuove possibilita' per il suo sviluppo,
e troviamo delle soluzioni insolite.
Mi piace l'idea di coinvolgere posti e persone diverse, perche'
trovo sempre utile cercare di uscire dai loop sterili, dalle
abitudini meccaniche ecc. Questo non significa necessariamente
abbandonare i luoghi "tradizionali", "da Hackmeeting", ma mi piace
un sacco il fatto che il problema ce lo stiamo ponendo.
Si, non sarebbe facile organizzare la cosa in un posto come quello,
sarebbe complesso e andrebbe organizzato con abbastanza
anticipo, ma mi fa pensare alle parole di Terry Gilliam, se
mettiamo insieme due elementi molto diversi la mente umana si
sforza a inventare un senso della relazione. Io trovo questo
molto creativo. Cosi' noi potremo trovare la sfida di organizzare
Hackit in un posto del genere molto creativo, che ci aiuti a fare
rimanere questa occasione annuale un momento dove ci
sorprendiamo, facciamo sorprendere e spiazziamo un po' anche
gli altri. Sarebbe da coinvolgere in tempo diversi individui e gruppi,
magari organizzando dei workshop interdisciplinari gia' da prima.
Si, sarebbe un modo diverso di fare questa cosa, e magari non
andrebbe bene tutti gli anni, ma uno solo potrebbe essere
rigenerante per le energie e la voglia di fare.
Per poi tornare, nel 2010, con piu' grinta e magari fare
l'evento sparso in una citta' in diversi posti o qualcosa, cioe'
essendo molto presenti tra le persone.
O qualcos'altro, che ci verra' in mente in quel momento.
A Palermo ho parlato con un produttore di miele, che mi ha
raccontato la difficile situazione delle api e spiegato la loro
importanza.
Non sono una biologa, quindi non m'intendo di queste cose,
ma il termine "cross-pollination" e' da un po' che mi suona bene,
come metafora, mi fa pensare a una cosa che una volta si chiamava
contaminazione, chiamiamola pure condivisone, spiazzamento,
ricerca, hacking. Quel che volete.
Capisco che il discorso dell' IPv6 incuriosisce e provoca le
immaginazioni, va bene, alla fine un grande numero di gente qua
presente s'interessa della tecnologia, anch'io sono tra questi.
Ma non focalizziamoci troppo sul dettaglio. Se tutti noi nei prossimi
mesi condividiamo le trovate e cose che ci incuriosiscono qua in lista,
i temi iper-tech da affrontare ci saranno.
Ma se dobbiamo hackare qualcosa, hackiamo anche il meeting stesso,
un po'. Ne? O come dicono Bombo e Obaz o diversamente, ma
sarebbe carino inventare pian piano qualcosa (anche dopo un
caotico brainstorming, volendo, mica dobbiamo arrivare subito
ai risultati in modo facile).
Grazie per l'attenzione.
Se a qualcuno interessa l'articolo che ho pubblicato, c'e' info sul mio
(nuovo) blog
qui
http://permutaz.noblogs.org/post/2008/11/22/hackit2008suplanb-hackit2008uplanub-hackit2008inplanb
(poi cerco di metterlo sul wiki nella sezione rassegna stampa)
Se trovero' tempo (ne ho pochissimo) cerchero' di fare altri post,
su Hackmeeting, per condividere un po' di materiale ed entusiasmo
che ho raccolto a Palermo.
Grazie ai Palermitani per lo sforzo,
e a tutti gli partecipanti, ovviamente.
Scrivete cosa ne pensate.
A dopo.
Sve Null