[NuovoLab] G8-Diaz: Manganelli inaugura la 'sceneggiata' del…

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Author: Carloge
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To: Forumgenova
Subject: [NuovoLab] G8-Diaz: Manganelli inaugura la 'sceneggiata' della 'correttezza istituzionale'

http://www.unimondo.org/article/view/159636/1/
G8-Diaz: Manganelli inaugura la 'sceneggiata' della 'correttezza istituzionale'

    

















lunedì, 17 novembre, 2008



    
    















    Dopo l'irruzione della Polizia alla Diaz



Si susseguono i commenti alla sentenza sulla sanguinosa irruzione della Polizia alla Diaz
dopo il G8 di Genova 2001. "Lo stato ha perso anche l'ultima occasione
per tutelare la credibilità della polizia e la dignità delle
istituzioni, perdute nella strade, nelle scuole e nelle caserme di
Genova nel luglio 2001: la sentenza al processo Diaz dimostra che siamo
di fronte a una gravissima emergenza democratica" - commenta il comunicato del 'Comitato verità e giustizia per Genova'
che sabato scorso ha tenuto nella città ligure una conferenza sui fatti
del G8 2001. "Le 13 condanne confermano ciò che non si poteva negare:
la 'macelleria messicana', gli arresti arbitrari eseguiti sulla base di
prove false. Il 21 luglio 2001 la Costituzione fu sospesa, i diritti
umani e le libertà civili calpestati" - aggiunge il Comitato.



"La mancata risposta dello stato a questa gravissima lesione -
aggiunge la nota del 'Comitato verità e giustizia per Genova' - ha reso
più allarmante il quadro: nessuno ha ripudiato quell'operazione indegna
né chiesto scusa ai cittadini umiliati; si è negata l'istituzione di
una commissione d'inchiesta; l'azione della magistratura è stata
ostacolata; gli alti dirigenti imputati, che andavano sospesi, sono
stati addirittura promossi; gli stessi dirigenti hanno rifiutato di
presentarsi al processo, esercitando un loro diritto di imputati,
incompatibile però sul piano etico e professionale con le
responsabilità di così alti funzionari dello stato, che dovrebbero
sempre rendere conto del proprio operato e collaborare con la
magistratura".



"C’è un segnale inquietante che esce dalle aule di giustizia di
Genova: che il più alto in grado non è responsabile di quello che il
suo sottoposto combina" - aggiunge una nota della redazione di 'Altreconomia'.
"Rimangono i verbali falsificati, gli arresti ingiustificati, le
molotov introdotte illegalmente nella scuola per giustificare
l’assalto, la loro sparizione dall’ufficio della Questura di Genova
dove erano in custodia come corpo del reato, a fare da sfondo ad
un’ulteriore brutta pagina della democrazia italiana" - aggiunge. "Noi
c’eravamo e per questo auspichiamo un sussulto democratico. Una
reazione pubblica, pacifica e nonviolenta per dimostrare che in questo
paese esiste ancora un tessuto democratico e che la convivenza civile
si deve basare sul principio di responsabilità, sul riconoscimento dei
diritti di tutti e su una giustizia che sappia tutelare le vittime e
applicare il principio che la legge è uguale per tutti" - conclude la
nota della redazione di 'Altreconomia'.




Anche Amnesty International ha preso posizione sulla sentenza circa le violenze della Polizia alla Diaz. "Analogamente alla sentenza di primo grado sui fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto,
quella emessa ieri sulle violenze nella scuola Diaz conferma che
qualcosa di grave accadde a Genova nel luglio di sette anni fa" -
evidenzia Amnesty. "Tredici funzionari dello Stato sono stati
condannati per le brutalità commesse nei confronti di decine di persone inermi.
La sentenza di ieri - aggiunge Amnesty - afferma che, la notte tra il
21 e il 22 luglio 2001, un gruppo di agenti di polizia e un loro
dirigente si sono resi responsabili di violenze brutali e gratuite
all'interno della scuola Diaz. Amnesty International chiede ai vertici
di polizia come intendano commentare questa parte della sentenza".
L'associazione si chiede inoltre "se una sentenza diversa, nella quale
fossero state accertate ulteriori responsabilità penali nella catena di
comando, avrebbe potuto essere favorita da un diverso comportamento
delle autorità italiane che mai, in questi sette anni, hanno voluto
contribuire alla ricerca della verità e della giustizia". "In questi
anni non abbiamo sentito una parola forte di condanna per il
comportamento tenuto dalle forze dell'ordine nel luglio 2001, non c'è
stata una commissione d'inchiesta, non si è risolto il problema
dell'identificazione dei funzionari delle forze dell'ordine, non sono
stati istituiti organi di monitoraggio indipendenti né meccanismi
correttivi interni".




Nei giorni scorsi, cercando di rispondere alle pressioni della stampa delle associazioni circa le responsabilità dei vertici della Polizia nella sanguinosa irruzione alla Diaz, l'attuale capo della Polizia Antonio Manganelli con una lettera a 'Repubblica'
ha manifestato l'intenzione di fornire le "spiegazioni su quel che
realmente accadde a Genova" "nelle sedi istituzionali e
costituzionali".



Il leader del Partito Democratico,Walter Veltroni chiede di 'accertare la verità dei fatti'
attraverso una commissione d'inchiesta ma, la strada per un'indagine
parlamentare, stando ai numeri, appare tuttora impossibile.



Ma soprattutto, come nota Lorenzo Guadagnucci
- il giornalista di 'Altreconomia' tra le vittime della Diaz - siamo di
fronte a "una grande sceneggiata" "ai confini dell’indecenza".
"Manganelli, il suo predecessore De Gennaro, per non parlare degli
altissimi dirigenti imputati al processo Diaz, hanno avuto sette anni
per dare le dovute spiegazioni al paese e ai giudici, ma si sono
guardati bene dal farlo" - sottolinea Guadagnucci. "Ora - appena
incassate le assoluzioni - il capo della Polizia pretenderebbe di
presentarsi all’opinione pubblica come campione della correttezza
istituzionale".



"La Polizia - aggiunge Guadagnucci a 'La Repubblica'
- come denunciato dai pubblici ministeri in aula, ha ostacolato
l'inchiesta e il processo. Ben 27 funzionari su 29 si sono avvalsi
della facoltà di non rispondere. Un loro diritto, certo. Ma funzionari
e dirigenti fedeli alla Costituzione non dovrebbero evitare di
ripararsi dietro questa formula come farebbero imputati comuni per
reati comuni?". "E’ veramente una beffa ed è triste, per non dire di
peggio, che il capo dell’opposizione accetti questa sceneggiata e
partecipi a questa derisione delle vittime/testimoni dei fatti di
Genova" - conclude Guadagnucci. [GB]




Per approfondire: 'G8: il monopolio della forza' - di Valerio Onida (Presidente emerito della Corte Costituzionale)
    





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Carlo

Forum Per La Sinistra Europea - Genova

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Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità

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