[NuovoLab] La notte della Repubblica

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Autore: Carloge
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To: Forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] La notte della Repubblica

La notte della Repubblica

Enrico Palmas, Carlo Dore jr, 18 novembre 2008, 09:53




 Dibattito 
    Ogni
volta che un magistrato coraggioso, un poliziotto dalla mente lucida o
un cronista d'assalto giunge ad un passo da una verità sconvolgente,
quasi squarciando la cortina di oblio che avvolge i principali misteri
italiani, ecco che si verifica un fatto che impedisce di gettare luce
su questi angoli bui, che inghiotte ogni speranza di verità


Mentre scriviamo queste righe, l'eco delle polemiche che hanno fatto
seguito alla sentenza del Tribunale di Genova relativa al massacro
verificatosi nella scuola Diaz in occasione del G8 del 2001 continua a
propagarsi tra telegiornali e spazi di approfondimento. Dopo undici ore
di camera di consiglio, il collegio presieduto da Gabrio Barone ha
deciso: l'irruzione nella sede del Genova Social Forum non può essere
ricostruita come una sorta di operazione repressiva programmata dagli
alti quadri della catena di comando delle forze dell'ordine; la
"macelleria messicana" a cui più volte ha fatto riferimento
Michelangiolo Fournier fu il semplice effetto delle intemperanze di un
isolato manipolo di agenti dal sangue caldo e dalla mano pesante.Si
levano alte le trombe e i tromboni della destra berlusconiana, di colpo
riscopertasi paladina dell'indipendenza della magistratura; trasudano
rabbia ed indignazione le tante persone comuni che attendevano, da
oltre sette anni, giustizia per una delle pagine più nere della recente
storia italiana.
Superando l'emozione del momento, per chi si è
sempre schierato a difesa dell'autonomia dell'ordine giudiziario
sarebbe un errore descrivere la pronuncia del Tribunale genovese come
una "sentenza politicizzata", o come una decisione figlia del clima di
aggressione a cui le Toghe da anni sono sottoposte. Al di là delle
circostanze contingenti, rimane infatti fermo il principio secondi cui
le sentenze - tutte le sentenze - devono essere rispettate, senza che
le possibili valutazioni in ordine al contenuto delle stesse tendano a
mettere in discussione l'imparzialità, l'integrità e la buona fede dei
giudici che tali sentenze hanno emesso. No, la nostra
riflessione vuole spingersi oltre, per abbracciare un profilo più
ampio, e forse più inquietante, che accomuna tutti i grandi misteri
d'Italia, tutti i fantasmi che si aggirano, sinistri e minacciosi, tra
le tenebre della notte della Repubblica. Ogni volta che un magistrato
coraggioso, un poliziotto dalla mente lucida o un cronista d'assalto
giunge ad un passo da una verità sconvolgente, ad un passo dallo
squarciare la cortina di oblio che avvolge i principali misteri
italiani, ecco che si verifica un fatto che impedisce di gettare un
salutare fascio di luce su questi angoli bui, ecco che la notte della
Repubblica inghiotte con le sue tenebre ogni speranza di verità. E'
accaduto per la strage di Bologna; è accaduto per Ustica; accadrà anche
per i fatti del G8.Cosa resta oggi di quelle folli giornate del
luglio 2001, quando il movimento di Seattle mise in crisi i grandi
della politica, opponendo il grido "un altro mondo è possibile" alle
pulsioni autoritarie di un Governo appena insediato e desideroso di
accreditarsi agli occhi del pianeta come modello di ordine ed
efficientismo aziendalista? Non resta niente: restano solo i ricordi di
chi visse quelle giornate in prima persona, e di chi, con riferimento a
quegli eventi, si limitò ad esercitare il ruolo di testimone indiretto,
ipnotizzato dalle immagini e dalle notizie sparate come proiettili
arroventati da tutte le TV.Rimangono allucinanti sequenze di
fotogrammi impazziti: il sangue per le strade, le mani alziate, il
rumore metallico delle radio, il fumo dei lacrimogeni, le urla dei
feriti, l'ululato delle sirene, la consueta girandola di dichiarazioni,
accuse, appelli, smentite e contro - smentite. Rimane il resoconto del
bellissimo ed appassionato intervento di Massimo D'Alema, il solo tra i
leaders dell'opposizione capace di rilevare come certe "violenze da
stato cileno" non erano compatibili con i principi costituzionali su
cui si fonda una democrazia evoluta.Rimane la speranza -
coltivata a lungo da gran parte degli elettori dell'area democratica e
vanificata dalla manifesta incapacità della precedente maggioranza di
centro-sinistra di tenere fede agli impegni assunti in campagna
elettorale - dell'istituzione di una Commissione parlamentare di
inchiesta in grado di accertare se i vari protagonisti di quei tre
giorni di ordinaria follia potessero o meno essere individuati come le
semplici pedine al servizio di un progetto politico più generale.
Ma
ora, dopo più di sette anni, anche questa sequenza di fotogrammi
impazziti sembra giunta ai titoli di coda. Anche sui fatti di Genova
cala il buio: resta solo un grido di indignazione destinato a perdersi
nel silenzio.
Il silenzio assordante della notte della Repubblica.Aprileonline

--

Carlo

Forum Per La Sinistra Europea - Genova

http://versose.altervista.org/

Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità

http://notavgenova.altervista.org/




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