[NuovoLab] 338° ora in islenzio per la pace

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per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 19 novembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova , 338° ora in silenzio per la pace.
Incollo di seguito il volantino che verrà distribuito.

INDIGNATE/I DI FRONTE ALLA SENTENZA CHE DOPO SETTE ANNI HA ASSOLTO I
VERTICI DELLA POLIZIA DALL’ACCUSA DI AVER MASSACRATO PERSONE INERMI ED
INNOCENTI ALLA SCUOLA DIAZ DURANTE IL G8, RIPRODUCIAMO E DIFFONDIAMO IL
COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE GIURISTI DEMOCRATICI


La sentenza, che dopo quattro anni di istruttoria dibattimentale ha
concluso il processo per i fatti della scuola Diaz, lascia un profondo
senso di amarezza; infatti, anche se solo le motivazioni della
sentenza ci faranno comprendere meglio la decisione del Tribunale,
appare di immediata evidenza un'inquietante riduzione dell'indipendenza
reale dell'Autorità Giudiziaria ed emerge quanto il clima di pesante
intimidazione che si respira nel Paese nei confronti dei poteri di
garanzia finisca per riflettersi significativamente sulla tutela dei
diritti fondamentali.

Infatti, a fronte della vera e propria mattanza che si è verificata alla
Scuola Diaz, della falsità dei verbali di arresto che attestavano
l'esistenza di armi nella scuola e la resistenza attuata dai suoi
occupanti, della falsità delle prove portate in giudizio, ed in
particolare delle bottiglie molotov, asseritamente trovate in
quell'occasione, sono stati condannati solo gli uomini del reparto
Celere di Roma, guidati dal Questore Canterini, senza risalire la catena
di comando sino a coloro che avevano la responsabilità dell'azione ed in
ciò la Commissione Parlamentare d'inchiesta, promossa e non attuata,
avrebbe potuto, e potrà, fare maggiore chiarezza.

In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, non si può non
rilevare che sia mancato il coraggio di dire che i massimi vertici della
Polizia non possono essere stati ingannati da agenti di basso livello;
che l'intera operazione, non a caso affidata allo specializzato Reparto
Celere di Roma, fosse stata preventivata; che chi ha ordinato l'arresto
di quei ragazzi fosse ben conscio che erano innocenti.

Dunque, ancora una volta, la Giustizia si è dimostrata un po' più uguale
per alcuni e meno per altri.
Tutto ciò non ci deve fare dimenticare che, però, come nel caso della
sentenza per i fatti di Bolzaneto, è stata accertata una gravissima
responsabilità della Polizia, che questa volta è giunta sino ad
investire un Questore, con il riconoscimento di risarcimenti (poco o
tanto, in questa sede non rileva) in favore delle persone offese,
risarcimenti che saranno a carico dallo Stato, che dovrà pagare per il
comportamento gravemente illecito dei suoi funzionari e agenti.

Contiamo che nei confronti di costoro vengano, in ogni caso, assunti i
dovuti provvedimenti disciplinari, naturalmente conseguenti ai loro
comportamenti delittuosi e confidiamo che quanto accaduto possa
costituire anche un monito per il futuro per gli agenti, mandati allo
sbaraglio e lasciati soli di fronte alle responsabilità.

In definitiva, il giorno della Diaz (e di Bolzaneto) è stato uno dei
giorni più brutti per la democrazia italiana e la sentenza non ne ha
saputo cogliere fino in fondo la gravità, limitandosi all'accertamento
della responsabilità degli autori materiali: ancora una volta, lo Stato
ha dimostrato di non sapere giudicare fino in fondo se stesso.

15 novembre 2008
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
www.giuristidemocratici.it