著者: bomboclat 日付: To: hackmeeting 題目: [Hackmeeting] prossimo hackit?
ciao,
siccome all'ultimo hackit il punto "dove facciamo il prossimo hackit"
e' rimasto senza proposte, mi permetto di farne una anche se so che
non e' facile, che gia' in passato ci abbiamo provato a ragionare ma
non e' andata avanti.
Mi riferisco al thread che fu "hackatown", ovvero andare in un posto
altro dal centro sociale in una citta'.
La questione non e' semplice, perche' uno degli obiettivi storici
di hackit era quello di presentare nel mondo reale dinamiche, valori
e metodi appartenenti ad una cultura che nel digitale ha scritto la
storia e che quando si penso' ad hackit era in una situazione di
criminalizzazione diffusa, sia in termini di comunicazione mainstream
che giudiziari (si pensi all'italian crackdown, spaghetti hacker etc)
Oggi piu' che preoccuparci della demonizzazione dell'hacker direi che
ci siamo spostati sulla dimensione del controllo totale che questa
societa' per motivi diversi attua in mille modi, e anche qui, si veda
ad esempio "freedom not fear" l'appuntamento dell'11 ottobre scorso.
In questi ultimi anni si e' parlato anche di ecologia, sostenibilita'
su vari piani, dal riuso dei materiali dismessi siamo arrivati fino a
pannelli solari, i piatti di mais, il problema dello smaltimento
rifiuti e via delirando nelle piu' disparate divagazioni, fermo
restando che questo tipo di sensibilita' qui si e' manifestata ed ha
caratterizzato hackit (vedi seminario sul pane a pisa piuttosto che
il seminario ).
In conchetta un paio di settimane fa c'e' stata la presentazione di
"guida steampunk all'apocalisse" (sisi, quella che e' stata
presentata anche a palermo), all'interno di una giornata dedicata
alle forme di ecoresistenza e immaginari possibili da cui ripartire
a realizzare spazi di liberta'.
a quell'incontro erano invitati anche alcuni membri di Granara
(granara.org), i quali per raccontare i loro esperimenti sulla
riorganizzazione della vita secondo un modello piu' ecosostenibile e
socialmente piu' accettabile spesso si sono riferiti alla filosofia
hacker e a quella dell'open source per trovare le parole per
descriversi.
la proposta dunque potrebbe essere "proviamo a parlare con loro
dell'opportunita' di incontrarsi e fare cose insieme", per realizzare
un hackit che magari anziche' essere tre giorni di seminari al
pubblico diventa una settimana di "summer camp" in cui si puo'
sperimentare su diversi livelli, dall'hacking sul nudo metallo alle
reti wifi, cercando di sintonizzarsi sulle esigenze di quel posto e
mettendosi a fare insieme ad altri, per conoscersi e confrontarsi.
dico una settimana la, ma mi immagino che nei mesi prima si
debba dire di "si" reciprocamente, mettersi a ragionare di cosa serve
la e cosa si vuole sperimentare insieme, in modo che poi la settimana
la sia il risultato di un percorso, non una gita a cazzo di cane. :)
come proposta puo' essere per me interessante se formulata in questi
termini, che cmq una scelta del genere presumibilmente penalizza
un'apertura ad un "pubblico di curiosi", pero' per chi se lo va a
fare penso che possa essere interessante.
detto questo, la lo spazio in linea di massima c'e', e' attrezzato
per ospitare gia' dei festival ogni estate.
io ed obaz ne abbiamo parlato un poco anche con loro, anche per loro
una proposta del genere va valutata e discussa, ne' noi ne' loro
eravamo li a rappresentare nessuno ma semplicemente ascoltandoci ci
e' parso che le cose potessero prendere questo tipo di indirizzo.
a voi come vi pare?
impossibile vero? chissa'.
ciao,
bombo