[Nogelminispbo] Che facciamo?

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Autor: Barbara Mazzotti
Data:  
Para: Rete delle donne di Bologna, nogelminispbo
Assunto: [Nogelminispbo] Che facciamo?
Dovremmo andare tutt* davanti alla sede di FN e chiuderla per
incostituzionalità.
Ma qualcun* si sta muovendo?

"Partigiano" e lo pestano a sangue Due studenti aggrediti da una squadraccia
di Forza Nuova. Quattro arresti. Malaguti e Guerzoni finiti in in manette
fanno parte di una band estremista
di Carlo Gulotta

BASTA poco, anche nella sonnacchiosa Bologna, per essere etichettati come
"comunisti" e "partigiani" e meritare per questo gli insulti e un
violentissimo pestaggio. Possono bastare i jeans strappati, una chitarra in
spalla, un tamburo. Simboli di un "nemico". E se dall´altra parte c´è una
squadraccia di naziskin, teste vuote e rasate, alcol a fiumi nello stomaco,
tanta rabbia e abbigliamento d´ordinanza - anfibi, bomber e tatuaggi - guai
a rispondere «I partigiani? Bisognerebbe ringraziarli, hanno liberato
l´Italia». Per aver risposto così, uno studente calabrese di ingegneria di
34 anni prossimo alla laurea, per gli aggressori uno sconosciuto, uno che
per giunta non ha mai fatto attività politica in vita sua, è stato insultato
e pestato a sangue la notte scorsa da un gruppo di giovani aderenti a Forza
Nuova in piazza della Mercanzia. Preso a calci anche un amico che ha cercato
di sottrarlo alla furia.

I picchiatori sono stati individuati e arrestati dalla polizia pochi istanti
dopo: sono Luigi Guerzoni, 33 anni, bolognese, secondo la Digos responsabile
provinciale per i giovani di Forza Nuova, Vincenzo Gerardi, 26, detto
"Miccia", border-line fra la formazione di ultradestra e i gruppi skinhead
come Alessandro Malaguti, 20 anni, di Persiceto, anche lui in manette, e
Gunther Xavier Latiano, 25, pugliese, domiciliato a Bologna, anche lui
attivista della formazione neofascista di Roberto Fiore. Malaguti e Guerzoni
suonano nella band "Legittima Offesa" protagonista del film "Nazirock",
gruppo "nazionalista e anticomunista" (così sta scritto sul loro sito)
amatissimo dai ragazzi della destra radicale.

In questura, almeno due di loro sono conosciutissimi: Guerzoni ha precedenti
per armi, lesioni, episodi di discriminazione razziale e detenzione di
materiale esplodente, Gerardi per danneggiamento e associazione a
delinquere; entrambi l´estate scorsa erano finiti nell´inchiesta della pm
Plazzi su una serie di pestaggi e aggressioni a immigrati e omosessuali. Una
banda di picchiatori e razzisti, insomma. Una squadraccia "organica" a Forza
Nuova, secondo gli inquirenti.


L´altra notte, quando sono stati bloccati in via Ugo Bassi dopo il pestaggio
(Latiano è stato preso per primo, in una pizzeria da asporto sotto le Due
Torri) con loro c´era anche una ragazza, rilasciata ieri a fine giornata
perché ritenuta estranea all´aggressione. Ma davanti al bar in piazza della
Mercanzia, prima della "punizione contro i nemici", l´altra sera c´erano
almeno altre tre o quattro persone. La polizia li sta cercando.

Il racconto di "Franco", ricoverato al Maggiore col naso e la mascella
rotti, un dente saltato via per i calci presi anche quando era già a terra e
gli occhi chiusi dai lividi, è un film dell´orrore. «Io e i miei amici
tornavamo da una festa di laurea. Verso le tre e mezza, quando siamo
arrivati in piazza della Mercanzia, davanti a un bar sotto il portico siamo
stati insultati da un gruppo di ragazzi con le teste rasate. No, mai visti
prima. Ci hanno urlato contro "Comunisti di m. partigiani del c.".
Probabilmente solo perché non eravamo vestiti come loro e avevamo gli
strumenti musicali. Per evitare lo scontro ci siamo spostati sull´altro lato
della strada. Ma quando ho sentito quell´insulto sui partigiani, beh, ho
risposto. Ho detto che di loro bisogna essere fieri perché hanno liberato
l´Italia. A quel punto ci hanno lanciato contro delle bottiglie e gli
sgabelli del bar, sembravano delle belve. Mi sono saltati addosso tutti
assieme, continuavano a pestare, una violenza inaudita».

Un amico di "Franco", nel tentativo di sottrarlo al pestaggio, è stato
ferito in modo lieve. E´ andata assai peggio allo studente di Ingegneria: i
medici, per ridurre i danni alla mascella, forse dovranno operarlo. «Sono
belve - s´infuria la sorella - hanno picchiato degli sconosciuti perché a
loro, probabilmente, sono sembrati dei "compagni". Ma che vita è mai questa,
se per evitare rischi uno è costretto a mimetizzarsi fra la folla?».(16
novembre 2008)


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Barbara Mazzotti