Senti scusa ma io quando sento uno che dice io sono autocritico io sono autocritico non è che mi viene da dirgli oh come sei autocritico :-)
Mi spiego: in questi giorni di mail e discorsi un buon criterio per capire quanto una persona è capace di pensare per il movimento e non per se stesso e quanto è figo nel movimento, è la capacità di evitare l'utilizzo compulsivo della parola io.
Questo è un fatto generale, non vuole essere un attacco o un insinuazione su te che ti sbatti un casino e su questo ci sono pochi dubbi, solo che l'autoreferenzialità fa sempre ghignare.
Poi, se una persona esprime una critica, va bene fargli presente che deve ANCHE pensare a se, però è pure il caso di prendere in considerazione la critica di per se stessa. ad esempio
Il mov. a Bologna è bello va bene è bellissimo va bene però ha i suoi difetti, e la maggioranza di coloro che li fa notare lo fa perchè ha una gran paura che tutto questo finisca. Poi gli stronzi in giro ci sono, ma ti assicuro che ci sono altri modi di mandare a puttane una mobilitazione che discutere per mail con gente che la pensa diversamente.
Se dico (dico dico per non dire "qualcuno dice" che è più lungo) che l'atteggiamento del cua in questi giorni non mi è piaciuto, ma gli rendo merito dello sforzo organizzativo e dello sbatto atroce che si prendono, sono un menscevico? Se faccio notare che questo sforzo, essendo per il movimento e non per il cua, può evitare di avere cadute di stile come il famoso tentativo di occupazione a lettere, sono uno stronzo? Se chiedo in ginocchio che per favore chi è ancora legato a schemi di lotta anni novanta si renda conto che questo movimento è NUOVO e necessità anche di più forme di protesta nuove- meno vernice- sono uno sporco moderato? (in altre sedi faccio pure le proposte- non tutto nella stessa mail)
Se penso che le assemblee al 38 e a scipol siano dispersive a causa di interventi fiume che spesso e volentieri veicolano messaggi zero ma sono un modo di far vedere ehi quanto ci sto dentro, sono un disfattista? Se faccio il confronto con le fac. scientifiche e dico che magari si può mutuare qualche pratica organizzativa, tipo il contradditorio sono un insoddisfatto acritico?
Se vedo che molti fautori di linee dure varie sono degli esaltati INCAPACI DI ASCOLTARE e dotati di spirito critico e autocritico zero, sbaglio?
Per essere critici nei confronti di se stessi, cosa fondamentale come dicevi, bisogna essere critici nei confronti di tutto. E critici non vuol dire aggressivi, ma capaci di oggettivizzare e guardare le cose da fuori. Questa capacità, in chi se la piglia male ogni volta che qualcuno esprime un'opinione,appunto, critica, non la vedo.
E che cazzo, ma chi lo ammazza il sogno? Non è questione di sapere dove si andrà a finire, ma di fare in modo che non finisca a cazzi tra gente che la pensa così e gente che la pensa cosà. Perchè sono pochi quelli che riescono a vedere pro e contro di ogni posizione, mentre sono molti, sempre, quelli che vanno a carrarmato a difendere la propria, che si tratti di ciellini o autonomi.
Ma le prendi da 'campioni' le frasi ad effetto:-)?
A
insiberia.net> ha scritto:
Boh,
sarò brevissimo perchè state partendo per Roma e questo messaggio lo
leggerete al ritorno...
Ma perchè non iniziamo tutti a fare i conti con quello che abbiamo fatto
fin'ora?
E si, anche i "critici" del gruppo di comunicazione (di cui faccio parte,
per altro, per cui la mia autocritica si eleva all'ennesima potenza!).
Perchè il male non sta tutto nell'operato degli altri...!
Io vorrei sentire le persone fare autocritica partendo da loro stesse, dai
propri errori e dai propri meriti.
Perchè nessuno c'ha in tasca il copione di questa mobilitazione. E secondo
me neanche vogliamo/abbiamo bisogno ORA di sapere come andrà a finire!
Dio cane la stiamo vivendo, non ammazziamoci il "sogno" prima di averlo
vissuto fino in fondo!
Sempre pronto all'auto/critica
Ma voi siete pronti?
redcat
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