Date: Mon, 3 Nov 2008 19:31:58 +0000From: francesca_fabbri@???: I: [Stampa] Somalia: la ragazza lapidata a morte aveva 13 anni, rivela Amnesty InternationalTo: francesca_fabbri@???
"... quello che hai gridato e che hai sognato come mai, non è ancora vero, e non lo trovi mai .." Paola Turci.--- Lun 3/11/08, press@??? <press@???> ha scritto:
Da: press@??? <press@???>Oggetto: [Stampa] Somalia: la ragazza lapidata a morte aveva 13 anni, rivela Amnesty InternationalA: stampa@???: Lunedì 3 novembre 2008, 13:31COMUNICATO STAMPA
CS142-2008
SOMALIA: LA RAGAZZA LAPIDATA A MORTE AVEVA 13 ANNI, RIVELA AMNESTY
INTERNATIONAL
Contrariamente a quanto riferito da precedenti resoconti di stampa, la
ragazza giudicata ‘colpevole’ di adulterio e lapidata a morte la scorsa
settimana in Somalia aveva 13 e non 23 anni.
Aisha Ibrahim Duhulow e’ stata uccisa lunedi’ 27 ottobre da un gruppo di
50 uomini che l’ha lapidata a morte. L’esecuzione e’ avvenuta
all’interno
di uno stadio della citta’ meridionale di Chisimaio, di fronte a un
migliaio di spettatori. Alcuni dei giornalisti locali, che avevano parlato
di una donna di 23 anni, hanno raccontato ad Amnesty International di
essere stati tratti in inganno dall’aspetto fisico della ragazza.
Aisha Ibrahim Duhulow era arrivata a Chisimaio tre mesi fa, proveniente
dal campo profughi di Hagardeer, in Kenya. Nella citta’ portuale somala,
Aisha Ibrahim Duhulow era stata stuprata da tre uomini e si era rivolta ai
miliziani di ‘al Shabab’, che controllano la zona, per ottenere giustizia.
La sua denuncia aveva ottenuto come risultato l’arresto, l’accusa di
adulterio e la lapidazione. Nessuno dei tre stupratori e’ stato arrestato.
Un uomo, che si e’ qualificato come lo sceicco Hayakalah, ha dichiarato a
Radio Shabelle, un’emittente somala: ‘Lei stessa ha fornito le prove, ha
confessato ufficialmente la sua colpevolezza e ci ha detto che era
contenta di andare incontro alla punizione della legge islamica’.
Secondo i testimoni oculari raggiunti da Amnesty International, invece,
Aisha Ibrahim Duhulow ha lottato contro i suoi carnefici ed e’ stata
trascinata a forza nello stadio. Qui la ragazza e’ stata interrata e i 50
uomini addetti all’esecuzione hanno iniziato a colpirla, usando le pietre
appena scaricate da un camion. A un certo punto, e’ stato chiesto ad
alcune infermiere di verificare se la ragazza fosse ancora viva; fatto
cio’, la lapidazione e’ ripresa fino alla morte della ragazza.
‘Questa ragazza e’ andata incontro a una morte orribile, ordinata dai
gruppi armati di opposizione che controllano Chisimaio: un altro degli
oltraggi ai diritti umani perpetrato dai protagonisti del conflitto
somalo, che dimostra ancora una volta l’importanza che la comunita’
internazionale agisca, attraverso una Commissione internazionale
d’inchiesta’ – ha dichiarato Amnesty International.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 3 novembre 2008
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@???
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