著者: norma 日付: To: forumgenova@inventati.org, controg8 題目: [NuovoLab] taglia taglia....336°
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 5 novembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 336° ora in silenzio per la pace.
Giovedì 6 novembre alle 10 al teatro della corte (zina Brignole)
rappresentanti delle forze armate celebreranno se stessi e la grande
guerra, l "inutile strage"
Sia mercoledì sia giovedì distribuiremo il volantino incollato qui
sotto. Invitiamo tutti e tutte ad entrambe le iniziative; ma in modo
particolare insegnanti, studenti e genitori indignati per i tagli alla
scuola pubblica e per i "non tagli": alle spedizioni militari che
costano un miliardo l'anno , al ministero della difesa che ci è costato
nel 2008 ben 23 miliardi di euro; e poi agli aerei eurofighter, alle
basi militari, ai ocncerti celebrativi del 4 novembre, alle parate
militari, ecc ecc ecc.....
Il Ministro della Difesa ha dato disposizione che il 4 novembre in
duecento scuole superiori si tengano discorsi di persone inviate
dall’esterno per celebrare quel giorno che sui calendari è segnato come
il giorno delle Forze Armate, e nella retorica patriottarda viene
definito come il giorno della vittoria.
Davvero il 4 novembre è un giorno da festeggiare?
C’è qualcosa di cui andare orgogliosi in quella orrenda inutile
carneficina che fu la prima guerra mondiale?
C’è qualcosa della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale di
cui andare orgogliosi?
In quali condizioni quella guerra si svolse?
Perché l’Italia partecipò a quella guerra?
Perché l’Italia scelse di partecipare dalla parte dell’Inghilterra e
della Francia piuttosto che dalla parte dell’Austria e della Germania,
con cui aveva da tempo stretto un’alleanza?
Quanti italiani morirono in quella bella guerra?
E quali furono gli italiani che si arricchirono con quella guerra?
E quanti degli italiani che si arricchirono presero parte attiva in
quella guerra?
Queste sono le domande alle quali il ministro della difesa Ignazio La
Russa dovrebbe rispondere.
Ma siccome sappiamo che il Ministro non risponderà, siccome sappiamo che
gli esperti che il Ministero della Difesa mobiliterà non risponderanno,
allora a queste domande dobbiamo rispondere noi.
Breve storia di una lunga guerra
Quando, nel giugno del 1914 uno studente nazionalista serbo uccise
l’arciduca Ferdinando, fratello dell’Imperatore d’Austria, l’Europa si
trovò di fronte alla prospettiva di una guerra
Chi pagò per quella guerra?
Ma chi pagò per quella guerra inutile? Come sempre nella guerra pagarono
coloro che non c’entravano niente, coloro che non avevano nulla da
guadagnare dalla guerra e che non l’avevano voluta: i contadini
meridionali che non sapevano neanche cosa fosse l’Austria e gli operai
che avevano manifestato sotto le bandiere pacifiste contro il nazionalismo.
Canteremo?
Qualcuno può pensare che questo cumulo di idiozia tradimento ed infamia
debba essere celebrato nelle scuole di un paese civile, come vorrebbe il
Ministro della Difesa, questo signore col pizzetto che si chiama Ignazio
la Russa? Qualcuno può cantare «Il Piave mormorava calmo e placido al
passaggio dei primi fanti il 24 maggio?» per celebrare quella vergogna e
quel crimine? Forse il 4 novembre canteremo, se ne avremo voglia. Ma per
quel che mi riguarda io canterò
La mattina del cinque d’agosto
si muovevan le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì ………..
Bibliografia per chi volesse saperne di più Gian Enrico Rusconi:
L’azzardo del ’15 R. Bencivenga: Saggio critico sulla nostra guerra,
Roma, 1930Isnenghi Rochat: La Grande Guerra 1914-1918, Firenze, 2004
George Mosse: Le guere mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti,
Bari, 2005Renzo de Felice: Intervista sul fascismo, Bari 1999
L’ITALIA È IN GUERRA ANCHE OGGI.
L’AFGHANISTAN, LA DISFATTA CHE CERCANO DI NASCONDERE.
DISTRUGGONO LA SCUOLA E PREPARANO LA GUERRA.