Author: Redcat* Date: To: nogelminispbo Subject: [Nogelminispbo] comunicato sul 30
giro per conoscenza (sigh!)
Comunicato stampa dell’assemblea d’ateneo student* e ricercator* precar*
Il territorio bolognese è attraversato da più di un mese da un movimento
che dalle scuole primarie all’università si sta opponendo al progetto di
riforma della coppia Gelmini Tremonti.
All’interno di questo percorso c’è stato un importante momento di
confronto assembleare,che si è svolto nella facoltà occupata di lettere
e filosofia lunedì 27 ottobre, per rilanciare in avanti la
mobilitazione, con una manifestazione autoconvocata di tutti i segmenti
della formazione per giovedì 30.
L’assemblea ha avuto la capacità di leggere la continuità tra le
pressioni di confindustri, il progetto di università dell’Aquis e della
più ampia volontà di smantellamento della formazione pubblica e del
welfare del governo.Da qui la voglia di dare visibilità ad un no diffuso
e di massa, invadendo le strade e le piazze, portando la nostra
indignazione sotto la sede di rappresentanza di confindustria in via san
Domenico 4.
Chiesta e negata l’autorizzazione per quel percorso è rimasta la
determinazione di tutti e tutte a praticare l’obbiettivo, come
esplicitato anche in conferenza stampa.
La mattina del 30 l’affluenza è andata oltre ogni aspettativa: 40000 tra
studenti, ricercatori, precari, insegnanti, famiglie hanno preso parte
ad un enorme corteo cittadino.
Il corteo ha sfilato comunicando e coinvolgendo l’intera città. In via
Castiglione, all’altezza dell’aula Magna di Santa Lucia la strada è
stata sbarrata dal reparto mobile, ma la determinazione di tutto il
corteo ha saputo resistere alla carica della polizia e infrangere il
divieto.
Senza nessuna frattura tutti e tutte siamo andati oltre la prescrizione
dando vita, spontaneamente, ad un corteo selvaggio.
Alla circolazione della “crisi” abbiamo imposto la circolazione di nuovi
flussi di saperi e desideri.
Bloccare la produzione e la circolazione metropolitana significa per noi
praticare lo sciopero in forma diffusa e partecipata.
“se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”: questo slogan ben
rappresenta la voglia e il desiderio soggettivo di migliaia di persone
di riappropriarsi del proprio futuro.
Viali, parco della stazione, porta Galliera, incrocio tra via
Indipendenza, via Rizzoli e via Ugo Bassi, sono i luoghi in cui i
manifestanti spontaneamente hanno formato dei blocchi del traffico fino
alle 18.00 in forme dislocate, ma con un medesimo obbiettivo.
E’ stata una giornata che è nata dalle scuole e dalle facoltà occupate,
non come punto finale ma come momento di rilancio da parte di chi, fuori
da ogni logica partitica e sindacale, si è messo in gioco costruendo un
piano politico nuovo, che si autorganizza attorno a progetti e pratiche
comuni che non si fermerà fino a quando la legge Gelmini-Tremonti non
sarà ritirata.
Questo movimento di studenti e precari, che non è sintetizzabile in
nessuna sigla preesistente, è uno spazio politico in costruzione, non
incasellabile, un’onda che si costituisce nel suo farsi.