[Forumlucca] "Il caos prossimo venturo" - Incontro con Prem …

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Autore: Scuola della Pace Lucca
Data:  
To: forumlucca, forumvalleserchio
Oggetto: [Forumlucca] "Il caos prossimo venturo" - Incontro con Prem Shankar Jha
Il caos prossimo venturo
Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni

Saluti
Stefano Baccelli
Presidente della Provincia di Lucca

Introduce
Roberto Sensi
Gruppo Mani Tese di Lucca

Interviene
PREM SHANKAR JHA

Lunedì 3 novembre 2008 - ore 17.30
Sala Rappresentanza - Palazzo Ducale - Lucca

E' un'occasione unica per riflettere sulle crisi che attraversano il nostro tempo l'incontro con il famoso economista indiano Prem Shankar Jha. Shankar Jha. Invitato in Italia per partecipare al convegno internazionale di Mani Tese a Riva del Garda, ha accettato l'invito della Scuola per la Pace della Provincia di Lucca a tenere una conferenza a Lucca. Autore di un libro che sta riscuotendo enorme successo in tutto il mondo ("Il caos prossimo venturo" che dà titolo anche alla conferenza di Lucca) Prem Shankar Jha ha studiato filosofia, politica ed economia a Oxford, ha lavorato dal 1961 al 1966 per le Nazioni Unite a New York ed è poi tornato in India, dove ha collaborato come editor e giornalista alle pagine del "Hindustan Times", del "Times of India", del "Economic Times" e del "Financial Express". Tra il 1986 e il 1990 è stato il corrispondente indiano de "L'Economist", e nel 1990 è diventato collaboratore del primo ministro indiano Vishwanath Pratap Singh. Dal 1997 al 2000 ha insegnato all'Università della Virginia.
"Il caos prossimo venturo" - la cui prefazione è stata scritta da Eric Hosbawm, l'autore de "Il secolo breve" - è un imponente analisi sulla situazione mondiale. In un momento in cui la finanza internazionale mostra le sue contraddizioni mettendo a repentaglio gli equilibri economici, Prem Shankar Jha, uno dei massimi economisti indiani, racconta l'evoluzione del capitalismo secondo una scansione in quattro fasi, a partire dalla nascita nei comuni italiani fino all'attuale dimensione planetaria, evidenziando come alla fine di ogni periodo il capitalismo distrugga i propri "contenitori" per estendere lo scenario della proprie attività, dando vita a situazioni di instabilità e di violenza. Oggi il capitalismo globale considera limitante qualunque tipo di istituzione, dal Welfare State agli stati nazionali. Quella che si prospetta è una lunga stagione di disordine sociale e disequilibrio economico, insieme a nuove e pericolose forme di unilateralismo e a uno scenario di guerra permanente popolato da eserciti, di soldati o terroristi, in costante attività.