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Auteur: Massimiliano Piagentini
Date:  
À: forumlucca
Sujet: [Forumlucca] Svolte
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*Firenze: Rifondazione svolta a sinistra, la seconda mozione a destra*
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  Scritto
da *Dario Salvetti*     martedì 14 ottobre 2008
Lunedì 29 settembre è stata eletta la nuova segreteria della Federazione di
Firenze sulla base di un documento politico che ricalca quello di Chianciano
e inizia a definire le caratteristiche della svolta a sinistra a livello
locale.


Ribadisce infatti che "*il rilancio del Partito della Rifondazione Comunista
dovrà essere caratterizzato anzitutto da una vera e propria discontinuità,
che renda visibile la svolta a sinistra e da una linea politica conseguente*",
considerando *"completamente sbagliata la riproposizione di un'alleanza di
centrosinistra (...). Questa è una delle ragioni strategiche che oggi ci
divide da quei compagni, anche iscritti al nostro partito, che propongono
una confusa costituente di sinistra senza specificare né con chi e per far
cosa, se non ricercare affannosamente un rapporto privilegiato ed esclusivo
con il partito democratico." Dopo aver delineato i compiti generali riguardo
ad antifascismo, lotta alla guerra, radicamento operaio e l'intensificazione
della "nostra collaborazione con i movimenti rivoluzionari e le esperienze
latino-americane in atto*" , il testo prosegue:"*Il rilancio del partito è
impossibile senza la cura del partito stesso. (...) Senza i Circoli, è
stato dimostrato in questi anni, non si va da nessuna parte! La
valorizzazione dei Circoli stoppa anche quel fenomeno di leaderismo che
troppo male ha fatto al nostro partito in questo ultimi tempi, valorizzando
il valore dell'impegno politico volontario*". Per questo sarà prevista "*una
conferenza programmatica che sancisca la svolta a sinistra*".

È probabilmente sul terreno elettorale che il documento esprime la maggiore
chiarezza. Dopo aver ribadito l'auspicio che Rifondazione vada alle europee
"*con il proprio simbolo*", viene stabilita da subito la collocazione del
partito alle prossime elezioni comunali e provinciali di Firenze: col
proprio simbolo e in opposizione al Pd senza l'apertura di alcuna
trattativa. "*Nel caso della città di Firenze non ci sono dubbi* – viene
spiegato- l*a giunta comunale spesso anticipa le politiche securitarie e
antipopolari del governo Berlusconi meritandosi il ruolo di apripista in
settori come la repressione e la riduzione di spazi democratici*."
Nonostante il documento di federazione non fosse tenuto formalmente ad
entrare nel merito della presenza del Prc nella giunta regionale, vi dedica
le conclusioni.

Oltre a ribadire la necessità della verifica della nostra presenza nel
Governo regionale, individua il periodo in cui svolgerla e i temi
qualificanti che dovranno caratterizzarla: "*Questa verifica deve partire
con il Congresso Regionale del 4-5 ottobre pv, da temi sociali
particolarmente sentiti come la casa e la gestione dei servizi pubblici
locali (vertenza per nuovi finanziamenti alla edilizia pubblica residenziale
e netta inversione rispetto alle politiche di privatizzazione, a partire
dall'acqua). (...) alla luce della tornata elettorale di primavera, il
partito non può permettersi di giungere alle elezioni con una posizione non
comunemente condivisa e compresa dentro e fuori il partito stesso. (...)
non possiamo permetterci di subire i tempi politici altrui, rischiando di
subire accelerazioni determinate da altri che portino magari a subire una
rottura non preparata. Sarebbe una riedizione su basi minori dello scenario
finale del Governo Prodi e dello spirito maggioritario del Pd. (...) Ragione
per cui la Federazione di Firenze, nel pieno rispetto dell'autonomia del
livello regionale, lavorerà affinchè entro la fine dell'autunno il segno
della nostra politica nei confronti della giunta regionale sia ampiamente
chiarito*."

*La scissione istituzionale*

Su questa base come compagni del quarto documento siamo entrati nella
segreteria di Firenze, assumendoci la responsabilità "lavoro e radicamento
operaio". Abbiamo votato in maniera convinta a favore del documento, della
segreteria, mentre ci siamo astenuti sul nome del segretario provinciale
vista la difficoltà ad individuare un compagno che esprimesse anche con il
proprio recente passato la discontinuità a cui pure si richiama il documento
politico. La convinzione con cui siamo entrati in segreteria è stata subito
rafforzata dall'aggressività della seconda mozione fiorentina. Quest'ultima
aveva già promosso nel corso di settembre una festa politica insieme a Sd e
ad un settore del Pdci, con l'intento dichiarato di dar vita ad un soggetto
politico unitario. Il primo atto di tale soggetto sarebbe la partecipazione
alle primarie con cui il Pd fiorentino definirà il proprio candidato
sindaco. Ad una settimana dalla nascita della nuova segreteria, una piccola
scissione è già in atto. Il consigliere comunale della seconda mozione
(Leonardo Pieri) ha abbandonato insieme ad un altro della quinta mozione
(Pape Diaw) il gruppo consiliare di Rifondazione per dar vita insieme a Sd e
ad un consigliere del Pdci al gruppo "La Sinistra". Al di là del palese
tradimento del vincolo verso il partito, con questa mossa i due consiglieri
sono di fatto passati dall'opposizione a far parte della maggioranza che
governa la città. Si tratta della maggioranza del sindaco Domenici e
dell'assessore-sceriffo Cioni: quello delle ordinanze contro i mendicanti e
i lavavetri. I due scissionisti hanno dichiarato di sentirsi ancora
all'opposizione. Peccato che non esistano consiglieri di maggioranza o di
opposizione: esistono semmai gruppi consiliari di maggioranza o di
opposizione e quello della "Sinistra" è senza dubbio di maggioranza. Ecco il
primo atto della nascente costituente di sinistra: accodarsi al Pd (e forse
ad uno dei Pd più spostati a destra sul piano nazionale).

*Il congresso regionale*

Se il documento della federazione fiorentina non aveva né i poteri né il
compito di definire la politica nei confronti del presidente della regione
Martini, la questione si poneva diversamente per il congresso regionale del
partito. Come compagni del quarto documento non abbiamo ritenuto accettabile
che tale congresso non esprimesse un orientamento nei confronti della
permanenza del partito a livello regionale. La parola d'ordine di
"verificare" la nostra collocazione istituzionale, a seconda dei contesti,
può rapidamente trasformarsi in un modo per decidere di non decidere.
Eravamo contrari all'entrata del partito nella Giunta Martini poco più di un
anno fa e siamo contrari alla sua permanenza oggi. Anche i muri dei nostri
circoli sanno che simile entrata è stata vissuta dal partito con un
fortissimo disagio: furono contrari i federali di Viareggio e di Livorno, a
favore quelli di Arezzo e Siena, non votarono per mancanza del numero legale
quelli di Pisa e Grosseto e quello di Firenze si spaccò con 51 sì e 46 no.

Su quella base sorse il movimento dei cosiddetti autoconvocati fiorentini. A
distanza di un anno, le nostre convinzioni sono rafforzate: nessuna reale
svolta è avvenuta nella politica di Martini. Anche laddove la nostra azione
riesce a ritoccare questo o quel provvedimento, tali ritocchi rimangono poi
sulla carta. L'assessore del Prc alla casa, Eugenio Baronti, della seconda
mozione, sta rapidamente acquisendo un'autonomia dal partito ed è oggi in
forte contrasto con l'Unione degli Inquilini. Alla luce di tutto questo, fa
specie che il congresso regionale sia stato così poco dominato dalla
discussione su Martini tanto che soli abbiamo proposto e votato il documento
per preparare la nostra uscita dalla giunta regionale. A maggior ragione,
quindi, non abbiamo votato favorevolmente al nuovo segretario regionale e ci
consideriamo a tutti gli effetti l'opposizione di sinistra della nascitura
segreteria regionale.

Il tempo della "carta" è comunque terminato: ora inizia quello dei fatti. La
svolta a sinistra deve ora vivere nella realtà. Ed è questo il terreno su
cui ci mettiamo a completa disposizione: sia per radicare il partito nei
luoghi di lavoro sia per preparare la rottura con la giunta regionale
Martini. La legge sui servizi pubblici, la questione acqua, la costruzione
del primo cpt in Toscana, i tagli alla sanità, la legge sull'edilizia
pubblica ecc.: le ragioni di contrasto con il Pd sono destinate a
moltiplicarsi. Lavoreremo perché il partito sia promotore e protagonista di
campagne e vertenze di massa su ognuno di questi temi.