Autor: franciluc78 Datum: To: forumlucca Betreff: [Forumlucca] Settimana Ezechiele
Martedì 28 ottobre ore 21.30
Prime visioni
TROPA DE ELITE
di Josè Padillha, Brasile 2007 111'
con Wagner Moura, Caio Junqueira
Festival di Berlino 2008
Orso d'oro miglior film
Sarà per la sceneggiatura, che mette in piazza senza scrupoli e troppe remore, e con grande verosimiglianza, la corruzione del corpo di polizia brasiliano, istituzione, questa, mal sopportata dai cittadini; sarà per l'incredibile tasso di violenza, che se riesce tranquillamente a scioccare lo sgamato spettatore odierno deve essere terribilmente efferata; sarà, appunto, per l'aria di realismo che si respira, per la sensazione che si ha che tutte le nefandezze perpetrate nel film possano effettivamente accadere, o siano già accadute. Sarà per molte altre cose ancora, ma fatto sta che in Brasile tutti hanno visto Tropa de Elite. E fatto sta che da anni non si vedeva un film d'azione così pesantemente, così giustamente ancorato alla realtà, senza iperboli narrative senza senso, scevrato di passaggi di sceneggiatura irreali e ridicoli. Girato costantemente con la macchina a spalla, il film si avvale anche di una discreta messa in scena, caratterizzata da un punto di vista costantemente in movimento e da un montagtgio serrato che aiuta a mantenere viva l'attenzione nonostante un intreccio complesso. Ottima anche l'idea di inserire il lungo flashback esplicativo su Neto e Matias, che occupa la prima metà del film e ha il pregio di evitare che la pellicola diventi, come la maggior parte dei film d'azione contemporanei, monocorde o, peggio ancora, didascalica. Tutti molto bravi anche gli attori, specialmente Wagner Moura nei panni del capitano Nascimento (Nicola Cupperi, Nonsolocinema.com).
Mercoledì 29 ottobre ore 21.30
Prime visioni Rigore del calcio
L'ANNO IN CUI I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA
di Cao Hamburger, Brasile 2006 104'
con Michel Joelsas, Germano Haiut
Festival di Berlino 2007 Concorso
Lungi dal voler essere un semplice film di formazione in cui si mostra il passaggio del protagonista dall'infanzia alla sfera adulta, la vicenda tratta un tema impegnativo e importante come quello dell'esilio. Ognuno dei protagonisti si scontra con questa realtà sia letteralmente che metaforicamente. I genitori del protagonista sono costretti a lasciare il proprio figlio in quanto attivisti politici. Mauro non riesce a gustare fino in fondo le bellezze dell'infanzia in quanto perennemente in bilico tra il mondo reale e quello sognato. Il Brasile stesso risulta essere un personaggio in esilio. La passione e il calore che il suo popolo dimostra attraverso il tifo per i Mondiali del 1970 non ha nulla da spartire con il regime interno schiacciato dal potere di pochi. Con un tono tipico della commedia, il piccolo protagonista sembra ricoprire il ruolo di regista. Grazie al suo sguardo curioso e alla vivace voce (è anche il narratore della storia) diveniamo quasi complici della sua capacità di adattamento ad un mondo per lui ignoto e ostile. Fondamentali nella pellicola i colori del Bom Retiro, il frenetico quartiere in cui Mauro vive e che rappresenta, a suo modo, un vero e proprio universo in scala ridotta. Portoghese, yiddish, tedesco e italiano sono le lingue parlate. La ricca offerta di stimoli culturali viene assorbita da Mauro e dai suoi giovanissimi amici con un candore e una leggerezza che controbilancia bene le tragedie di quegli anni (Matteo Signa, Nonsolocinema.com).
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