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IL 13 DICEMBRE TUTTE/I A ROMA
Ci riguarda tutte/i
Negli ultimi tempi in Italia si è creato un pericoloso clima di
intolleranza
nei confronti delle persone che si prostituiscono e più in generale verso
tutti
coloro che, secondo campagne politiche ben orchestrate, metterebbero in
discussione la sicurezza dei cittadini. L’allarme sociale, diretto da
abili
esperti, è andato crescendo fino al punto da creare capri espiatori verso
i
quali indirizzare l’insicurezza e la paura della gente.
La sicurezza tanto invocata si è ritorta contro quei soggetti che di essa
non
ne hanno mai avuto garanzia, nei confronti dei quali sono aumentate a
dismisura
aggressioni, violenze, discriminazioni di ogni sorta con il tentativo di
far
rientrare tutto questo in normali, endemici e scontati atti di violenza
metropolitana, sottacendo volutamente sull’origine razzista, sessista,
omo-transfobica di questi atti.
Sulla paura e sull’insicurezza si è costruita e portata avanti tutta la
campagna elettorale e quando questa è finita, i problemi si sono
ripresentati
tutti peggio di prima. Lungi dal risolverli, senza comprenderne le cause si
cerca di eliminarne gli effetti con l’unica ricetta possibile per questo
governo che sembra essere quella di nascondere i problemi, renderli
invisibili
come si sta tentando di fare con la prostituzione.
Molti si sono cimentati a trovare soluzioni dimenticando sempre di
interpellare
le persone direttamente interessate che, forse, avrebbero potuto suggerire
possibili alternative, ma in un paese moralista come l’Italia chiedere il
parere delle prostitute è pura fantascienza. Il disegno di legge del
Ministro
delle Pari Opportunità è il degno prodotto delle storture italiane.
Lontano da
offrire soluzioni e soprattutto opportunità, teso invece a reprimere,
moralizzare….nascondere. Il DDL non tiene assolutamente in considerazione
l’esperienza di tutte quelle persone (trans, donne, uomini) che hanno
scelto
liberamente di vendere prestazioni sessuali; non tiene in considerazione i
bisogni di tutti coloro che esercitano la prostituzione per vivere o
sopravvivere, ricordiamo che in Italia ci sono circa 15.000 transessuali
che
resterebbero senza mezzi di sussistenza e tantissime donne che attraverso
la
prostituzione, riescono a mantenere famiglia e figli.
Il DDL attacca e lede i principi di libertà, i diritti delle persone
coinvolte, la salute e la sicurezza di migliaia di persone e soprattutto
offende
la dignità di coloro che la prostituzione vogliono esercitarla.
Intervenendo,
come ha fatto il Sindaco di Roma, anche sull’abbigliamento si riducono e
si
mettono in discussioni elementari principi di libertà.
Il DDL inoltre non ha tenuto assolutamente in considerazione la conoscenza
e i
saperi di quanti (operatori, volontari, associazioni ecc.) lavorano nel
campo da
molti anni, la cui esperienza sarebbe stata fondamentale nell’affrontare
le
tematiche legate alla prostituzione.
Il Coordinamento Transessuale- Transgender Sylvia Rivera* che raggruppa le
principali associazioni transessuali italiane dopo aver discusso e
dibattuto sui
problemi che tale DDL pone, riprendendo lo slogan "ci riguarda tutti/e"
invita a
un confronto tutte le realtà direttamente o indirettamente coinvolte,
sostenendo con altre realtà associative, movimenti, partiti, singole/i, la
proposta di una manifestazione nazionale da tenersi a Roma il 13 Dicembre.
Il Coordinamento Transessuale Sylvia Rivera
*MIT ( Movimento Identità Transessuale) , Consultorio- Associazione
Transgenere, Libellula, Transgender Pink, Gruppoluna (Circolo Culturale
Maurice
a Torino), ATN (Associazione Transessuali Napoletane), Ass. La Fenice
Milano,
Ireos Firenze