Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Ciao.
Probabilmente saprete che il ministro della difesa Larussa intende
"celebrare" l'ottantesimo anniversario della prima guerra mondiale;
un'operazione da 6 milioni di euro.
E' possibile che anche a Genova si organizzino alzabandiera e simili.
Invitiamo chi fosse interessato/a ad organizzare iniziative di protesta
ad un incontro alla casa per la pace e la nonviolenza, in piazza Palermo
10 b, martedì 28 ottobre alle 18.
Ci rivolgiamo a tutti e tutte, ma in particolare agli studenti ed agli
insegnanti in lotta contro i decreti Gelmini-Tremonti.
Incollato di seguito, trovate l'articolo tratto da Repubblica.
Norma Bertullacelli
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www.repubblica.it
20 ottobre 2008
La Difesa esalta i 90 anni del 4 Novembre nelle piazze d'Italia, ma tra
i militari cresce il malumore
Spesa di 6 milioni, il ministro ha chiesto alle aziende fornitrici un
"obolo" per le celebrazioni
Generali nelle scuole, concerti e carrarmati
la Grande Guerra diventa un maxi spot
di VINCENZO NIGRO
Generali nelle scuole, concerti e carrarmati la Grande Guerra diventa un
maxi spot
COMANDO Supremo. Bollettino della Vittoria (...) i resti di quello che
fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza
speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Firmato:
Diaz". Nelle piazze dei paesi d'Italia, sui monumenti ai caduti, nei
cimiteri, corrosa dal tempo e dalla ruggine, oppure costantemente
rinnovata dall'olio di gomito di un volenteroso, c'è sempre una lapide
con queste parole.
E' il "bollettino della Vittoria" con cui 90 anni fa, il 4 novembre del
1918, il generale Armando Diaz annunciava all'Italia la resa
dell'Austria e la vittoria del Regio Esercito nella prima guerra
mondiale. Quelle lapidi, quella vittoria, quella guerra stanno per
essere riscoperte e forse strumentalizzate nella più imponente
manifestazione di propaganda militare che l'Italia repubblicana abbia
mai messo in piedi.
Il ministro della Difesa Ignazio la Russa ha definito con un gruppo di
studio una serie di iniziative per "celebrare la Vittoria nella Grande
Guerra e risvegliare negli italiani i sentimenti di orgoglio e di unità
nazionale". Si inizia da oggi, con lezioni di storia in 200 licei:
Mariastella Gelmini ha accettato che ufficiali delle tre forze armate e
dei carabinieri vadano nelle scuole a spiegare il significato della
Grande Guerra, ma non solo. "Per volontà del ministro La Russa", dice il
generale Giancarlo Rossi, portavoce del ministro, "verrà ricordato che
il 4 novembre da 90 anni è anche il giorno dell'Unità nazionale e delle
forze armate, oltre che quello della Vittoria nella Grande Guerra".
Per questo La Russa ha pensato di fare le cose in grande: la festa sarà
di fatto trasferita dal 4 novembre (un martedì) al week-end dell'8-9. In
ventuno piazze italiane ci saranno innanzitutto la cerimonia
dell'alzabandiera e poi dell'ammainabandiera. Ancora: sfilate, parate,
mostre statiche di carri armati ed elicotteri, concerti di bande e
fanfare, simulazioni di assalti militari, lancio di paracadutisti. Tra
le 21 piazze ci sarà anche quella di Bolzano, dove ogni anno il 4
novembre provoca tensione con i tirolesi austriaci. Ma il clou sarà a
Roma: La Russa ha chiesto ai militari di dare il meglio di sé al Circo
Massimo, con parate ed esibizioni varie, e poi a Piazza del Popolo, dove
ci sarà un "concerto tricolore" di Andrea Bocelli.
Non tutti i militari sono convinti che quello scelto da La Russa sia il
modo giusto per celebrare la Vittoria. Innanzitutto per un problema di
fondi: negli stati maggiori fanno notare che verranno spesi 6 milioni di
euro, di cui più di 1 milione per l'evento-Bocelli. Il tutto nel momento
in cui si rinuncia alle missioni all'estero e all'addestramento del
personale. Sui fondi La Russa, oltre a utilizzare parte del bilancio
della Difesa, ha fatto qualcosa che ha creato imbarazzo anche nel
settore dell'industria: usando l'Associazione delle industrie della
Difesa, il ministro ha chiesto ai fornitori del ministero di versare
soldi per organizzare il week end tricolore. Da Finmeccanica in giù a
tutti sono stati chiesti 30mila euro, un "obolo per la Grande Guerra".
In una riunione all'Esercito è stato avvistato un altro problema: la
"santificazione" dei 90 anni della Vittoria rischia di far apparire
ancora una volta le forze armate strumento di parte, di metterle al
servizio di un disegno di propaganda politica che non è nazionale, ma
spesso di partito o magari del ministro in persona.
Le prime insofferenze - in estate - ci sono state per l'uso di soldati
per compiti al di fuori della loro missione naturale, come le operazioni
anti-criminalità o anti-immondizia. E ora c'è il maxi-spot sul 4
Novembre. "Con l'aggravante che mandare ufficiali nelle scuole d'Italia
a parlare di qualcosa su cui non sono professionalmente preparati e
titolati rischia di delegittimarci, di renderci strumento di
un'operazione che potrebbe ritorcersi contro la Forze armate", dice un
altissimo ufficiale.
Il rapporto di La Russa con la Difesa ormai da settimane è diventato
delicato: le continue gaffe pubbliche, la scarsa presenza al ministero
per inseguire il compito di reggente di An, il metodo di lavoro che ha
adottato (affidarsi a intuito e improvvisazione politica, non allo
studio dei dossier), hanno scavato un solco tra lui e la dirigenza militare.
"So bene di questo disagio, e sono sicuro che il governo saprà
affrontarlo", dice il generale Enrico Del Vecchio, ex capo del Comando
operativo interforze, oggi senatore del Pd: "Ma una cosa è chiara:
celebrare in maniera strumentale la giornata in cui le Forze armate si
aprono alla popolazione sarebbe un grave errore. Ben venga il
riconoscimento per l'Unità d'Italia, ma nessuno può appropriarsi
politicamente delle forze armate".