Autor: Redcat* Datum: To: nogelminispbo Betreff: [Nogelminispbo] Da Lingue
Giro da lucacoscione, che si era inceppato enlla mailing list (admin
vedi che puoi fa, io non c'ho la psswd!)
Da:
<luigicascone@???>
Data:
Tue, 21 Oct 2008 17:42:53 +0000
A:
<nogelminispbo-bounces@???>
Compagne/i (di università s'intende :p ), questo è il testo di una
mozione approvata dalla facoltà di Lingue. E' un testo forte, con un
significato che va oltre la semplice lotta alla riforma tout court, e
personalmente ho apprezzato molto il passo finale in cui si chiede un
rinnovato slancio morale e culturale. Buona lettura.
NoGelmini / Lingue approva mozione proposta da studenti
Dopo la facoltà di Lettere e il dipartimento di Psicologia, anche la
facoltà di Via Cartolerie prende posizione contro i tagli e le riforme
della ministra dell'istruzione. Pubblichiamo il testo della mozione,
appena pervenutoci
20 ottobre 2008 - Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
L'Università pubblica italiana sta subendo un attacco senza precedenti.
È anzi l'intera struttura educativa nazionale a essere sotto attacco,
attraverso provvedimenti legislativi improntati a un chiaro progetto
politico-culturale, spesso mascherato da "virtuosa" operazione di taglio
alla spesa: lo smantellamento del sistema pubblico dell'istruzione.
Questa lucidità distruttiva, peraltro, è complementare alla miopia e al
dilettantismo con cui si vagheggia di omologare le nostre università a
non meglio identificati modelli anglosassoni, assolutamente incongrui
rispetto al tessuto economico e socio-culturale italiano.
Nel merito, il Decreto-legge 112/08, emanato a suo tempo nel rassegnato,
quasi totale silenzio degli organi accademici (e già convertito in
legge, n. 133/08), contiene gli strumenti operativi per attuare quel
progetto: la possibilità di trasformare gli Atenei in Fondazioni
private, il sostanziale blocco del turn-over, il taglio brutale e
soprattutto indiscriminato dei finanziamenti, che colpisce allo stesso
modo le aree efficienti e quelle inefficienti. Non è certo difficile
individuare i soggetti danneggiati da questi provvedimenti: innanzitutto
gli studenti, che vedranno ridursi inesorabilmente i servizi e le
opportunità formative; poi i giovani studiosi, costretti - nella
migliore delle ipotesi - a cercare all'estero spazi che qui non
troveranno mai; quindi i docenti di ruolo, che si troveranno a far
fronte a carichi di lavoro insostenibili; e infine tutti i cittadini
italiani, espropriati di un modello educativo (e in generale di un
modello di società) tutelato dalla Costituzione, basato sull'estensione
dei diritti, sulle pari opportunità e sulla riduzione delle
disuguaglianze sociali.
La Facoltà di Lingue e letterature straniere di Bologna non vuole
assistere in silenzio a questo scempio. In tutta Italia si stanno
moltiplicando iniziative di protesta, che vanno dalle assemblee al
blocco della didattica. Pensiamo che anche a Bologna sia necessario
mobilitarsi e promuovere azioni di vario tipo: portare questi temi
all'attenzione delle altre Facoltà, dell'Ateneo e in generale di tutti
gli organi accademici; dedicare parte delle lezioni all'informazione e
alla discussione con gli studenti; organizzare incontri "aperti" per
sensibilizzare la cittadinanza, viste le inevitabili distorsioni con cui
i mezzi di comunicazione affrontano il tema università; cercare forme di
collaborazione e di coordinamento con chi si batte per obiettivi
analoghi sul fronte della scuola.
Siamo consapevoli che il sistema universitario ha molti difetti, che
dovrebbero essere affrontati anche e soprattutto con un'opera di
ripensamento dall'interno. Può darsi che questa emergenza sia una buona
occasione per riflettere e per studiare gli opportuni provvedimenti, la
cui chiave non si troverà tanto in un articolo di legge o nell'ennesimo
progetto di riforma, ma in un profondo rinnovamento culturale e morale,
perché l'Università sia davvero un bene comune al servizio della
società. Anche per questo pensiamo che adesso sia necessario difenderla,
perché è l'istituzione in cui crediamo, alla quale dedichiamo il nostro
tempo, le nostre energie e la nostra passione intellettuale.
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