SCUSATE PER AVER COMMESSO UN ERRORE NELL' INVIO DELLA PROPOSTA
INIZIATIVA DELLA FONDAZIONE NENO ZANCHETTA E DELLA COOPERATIVA RI-DIAMO
SONO ANCORA DISPONIBILI 5 POSTI PER CHI DESIDERA PARTECIPARE AL LAVORO COLLETTIVO CHE PROPONIAMO DI SEGUITO
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FONDAZIONE NENO ZANCHETTA COOPERATIVA RI-DIAMO
CON LA COLLABORAZIONE DELLA 'SCUOLA PER LA PACE'
DISFARE LO SVILUPPO
PER RIFARE IL MONDO ?
UN PERCORSO PARTECIPATO DI RIFLESSIONE SULLO STATO DI SALUTE DEL MONDO E SUI PERCORSI POSSIBILI PER UN CAMBIAMENTO
Nel 1992 vecchi e nuovi critici del mito dello sviluppo si riunivano a Parigi sotto il patrocinio dell' Unesco in un seminario dal titolo DISFARE LO SVILUPPO PER RIFARE IL MONDO. Erano presenti molti dei grandi critici del progetto di sviluppo (Illich, Rist, Latouche, Rahnema, Berland etc) proposto come modello di civiltà da Truman nel famoso discorso del 1949 e che i paesi <sviluppati> stavano imponendo ai popoli della terra. Erano trascorsi da allora poco più di 40 anni e il progetto che aveva suscitato tante speranze era ormai disastrosamente arenato, come alcuni dei relatori avevano previsto fin dal suo nascere, anche se il suo mito continuava e continua a sopravvivere, come <la luce di una stella ormai estinta da milioni di anni luce continua a giungere fino a noi> (G.Rist)
La crisi del sistema è oggi visibile a molti, e molti si interrogano su cosa fare. Una salvezza individuale o collettiva? Aggiustando i pezzi della <megamacchina> o cambiando i suoi paradigmi? Il primo passo ci sembra quello di capire il perché del disastro incombente con una lettura adeguata della realtà. Il secondo quello di riflettere insieme su potrà essere ciò che dovrà nascere.
Al titolo del Seminario dell' Unesco noi abbiamo aggiunto un punto interrogativo al quale rispondere con una riflessione in comune seguendo il filo di alcuni libri opera di analisti di varia provenienza culturale e geografica, come di seguito descritto.
INTRODUZIONE : DUE PROFEZIE - QUALE VIA DI USCITA ?
Ivan Illich, nel suo più noto lavoro, La convivialità (1973), preconizzava che il sistema, che era capace di sopravvivere a singole crisi anche gravi, non avrebbe potuto sopravvivere a una concomitanza di crisi e si sarebbe afflosciato improvvisamente, come crolla un castello di carte.
<Io posso solo congetturare in che modo si arriverà alla crisi; ma non ho dubbi sulla condotta da tenere dinanzi ad essa e nel suo corso. Credo che lo sviluppo si arresterà da solo. La paralisi sinergetica dei sistemi che l' alimentano provocherà il crollo generale del modo di produzione industriale. Le amministrazioni credono di stabilizzare e armonizzare lo sviluppo affinando i meccanismi e i sistemi di controllo, ma non fanno che precipitare la megamacchina istituzionale verso la sua seconda soglia di mutazione. In un tempo brevissimo, la popolazione perderà fiducia non soltanto nelle istituzioni dominanti, ma anche in quelle specificatamente addette a gestire la crisi. Il potere, proprio delle istituzioni, di definire valori (come l' educazione, la velocità di movimento, la salute, il benessere, l' informazione ecc) si dissolverà di colpo allorché diverrà palese il suo carattere illusorio. A fare da detonatore alla crisi sarà un avvenimento imprevedibile e magari di poco conto, come il panico di Wall Street che precipitò la Grande Depressione. Una coincidenza fortuita renderà manifesta la contraddizione strutturale tra gli scopi dichiarati delle nostre istituzioni e i loro veri risultati. Ciò che è già evidente per qualcuno salterà di colpo agli occhi della maggioranza : l' organizzazione dell' intera economia in funzione dello 'star maglio' è il principale ostacolo allo 'star bene' [.]
Bisognerebbe essere indovini per predire quale serie di eventi svolgerà il ruolo del crollo di Wall Street e scatenerà la crisi incombente; ma non occorre essere geni per prevedere che si tratterà della prima crisi mondiale non più localizzata dentro il sistema industriale, ma che metterà in gioco il sistema in sé.[.] Venuto quel momento il fragore obnubilerà gli spiriti e impedirà di comprenderne il senso. Ci resta ancora una possibilità di capire le cause della crisi globale che ci minaccia e di prepararci appunto a non confonderla con una crisi parziale, interna al sistema. Se vogliamo anticiparne gli effetti, dobbiamo indagare in che modo una brusca trasformazione potrà condurre al potere gruppi sociali fino a quel momento soffocati. Non sarà la catastrofe in quanto tale a trarre questi gruppi dal [.] niente e a portarli alla ribalta; ma la catastrofe indebolirà le potenze dominanti che, schiacciando questi gruppi, impedivano loro di partecipare al processo sociale. L' effetto-sorpresa allenta il controllo, scompiglia i controllori e spinge in prima fila quelli che conservano sangue freddo. [.] In realtà l' uscita dalla crisi imminente dipende dalla comparsa di élite che non si lascino recuperare [.] Prevedibile e inattesa, la catastrofe sarà una crisi, nel senso proprio del termine, solo se, nel momento in cui essa colpisce, i prigionieri del progresso chiederanno di scappare dal paradiso industriale Bisognerà allora saper dimostrare che la dissoluzione del miraggio industriale offre l' occasione per scegliere un modo di produzione conviviale ed efficace. La preparazione a questo compito è il cardine di una nuova pratica politica. Saranno necessari gruppi capaci di analizzare coerentemente la catastrofe e di esprimerla con un linguaggio semplice. Essi dovranno patrocinare la causa di una società che si pone dei confini, e farlo in termini concreti, comprensibili da tutti, desiderabili in generale e immediatamente applicabili.>
Ivan Illich, un apocalittico dirà qualcuno. Ma non potrà dire altrettanto di Guido Rossi, un integrato, uno dei massimi esperti internazionali di diritto societario, che nel primo dei tre libri scritti in sequenza, Il conflitto epidemico, scritto nel 2003, concludeva : <La situazione che ho tratteggiato in questo libro appare senza scampo. La società internazionale e i suoi mercati, colpiti da una crisi estremamente drammatica, sembrano ostaggio di meccanismi ormai sfuggiti o ogni controllo che potrebbero portarli di qui a breve, a un' implosione senza precedenti. In questo quadro qualsiasi rimedio - e anche quello che abbiamo appena auspicato, ovvero il ritorno di una qualche forma di etica - appare poco più che un palliativo, o un pio desiderio>.
IL PROGRAMMA DELLA PROPOSTA
Gli avvenimenti di questi giorni mostrano, per usare un linguaggio soft, i limiti della globalizzazione neoliberista e l' incapacità sia della sinistra moderata da un lato che di quella più radicale dall' altro di esprimere delle proposte realmente alternative e misurate non su vecchi schemi ideologici bensì su una lettura attenta degli avvenimenti e con dei riferimenti valoriali positivi.
Il dibattito in corso in Italia (e anche in Europa) è terribilmente autarchico e troppo spesso incentrato su analisi e ideologie non attuali e incapaci di fornire elementi innovativi fortemente motivanti. Non che manchino singoli pensatori o singoli gruppi capaci di andare oltre per affrontare il mondo che verrà, e che non sappiamo come sarà, in questo turbine di trasformazioni di cui forse nessuno ha il vero controllo. Anzi, siamo di fronte, fortunatamente, a una disseminazione di nuclei di dissenso, spesso però operanti in settori particolari e incomunicanti e spesso più sensibili a curare gli effetti che a individuare e rimuovere le cause.
La Libreria Lucca Libri e la Cooperativa Ri-diamo vogliono proporre un percorso di lettura della realtà attraverso una serie di 6 incontri, uno ogni tre settimane, a partire da libri di particolare rilevanza contenutistica, seguendo il principio della partecipazione attiva e non della conferenza. Gli incontri della durata di 2 ore e mezzo circa prevedono una presentazione del tema in circa 30-40 min seguiti dal dibattito fra i partecipanti (Per l' iscrizione alla serie di incontri vedi al termine)
Immanuel Wallerstein, studioso che ha innovato il pensiero sociologico mondiale aprendolo a nuovi contenuti e nuovi metodi, è uno dei pochi analisti capaci di uno sguardo di lungo periodo e olistico, superante la vecchia divisione del sapere in discipline fra loro incomunicanti. Molto noto in America, del nord come del sud, è stato Presidente dell' Organizzazione mondiale dei sociologhi nonché direttore del Centro Fernand Braudel per lo Studio delle Economie, dei Sistemi storici e delle Civiltà dell' Università di Binghamton (N.Y.). In Italia i suoi libri vengono tradotti con parsimonia e dobbiamo all' editore Asterios di Trieste la pubblicazione di uno dei suoi lavori più recenti e significativi, Comprendere il mondo. Introduzione all' analisi dei sistemi mondo, opera densa ma largamente accessibile e di volume contenuto. L' incontro su questo libro sarà curato da Aldo Zanchetta.
Prem Shankar Jha, uno dei più noti studiosi indiani, è autore di una storia del capitalismo di grande rilievo, <una riflessione sul mondo contemporaneo che nasce nel cuore del conflitto tra progresso e caos>. Del suo lavoro Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni lo storico Eric Hobsbawm, che ne ha scritto la prefazione, ha detto . <un libro straordinariamente intelligente, lucido e problematico e supera questa prova a pieni voti. E' una lettura fondamentale per la prima decade di questo millennio>. L' incontro sarà curato da Roberto Sensi che fra l' altro ha invitato l' autore in Italia per parlare il primo novembre prossimo al Convegno di Mani Tese. Non è escluso che prima di rientrare in India Shankar Jha possa venire a parlare alla Scuola per la Pace integrando così l' incontro sul suo libro.
Alessandro Volpi, professore di Storia contemporanea presso la Facoltà di scienze politiche all' Università di Pisa, è autore di tre libri, pubblicati dalla Biblioteca Franco Segantini, in cui compie una lettura intelligente e insolitamente fuori dal coro nel mondo dei cattedratici. Questi sono La fine della globalizzazione - Mappamondo postglobale. La rivincita dello Stato, nuovo protagonista dell' economia mondiale. Al prof. Volpi chiederemo le ragioni che lo hanno portato a dichiarare la fine della globalizzazione, la rivincita dello Stato e le prospettive che ne derivano.
Bruno Amoroso, docente di economia internazionale all' Università di Roskilde in Danimarca, è un acuto critico delle politiche unipolari dell' Unione europea cui contrappone una proposta di Europa policentrica che valorizzi le diverse culture e strutture economiche. Nell' ultimo suo libro Persone e comunità. Gli attori del cambiamento (Dedalo ediz. 2007), fra gli altri temi egli esamina il Mediterraneo come centro di uno scontro-confronto fra Occidente e Oriente da cui possa nascere in alternativa allo scontro un nuovo incontro. In particolare nel cap. V dal titolo Che fare?, egli analizza le politiche da fare e i nuovi attori del possibile cambiamento (OnG, Mercato equo etc). A lui chiederemo di illustrare quali politiche alternative alle attuali sono possibili per il progetto Europa.
IN ALTERNATIVA
Ivan Illich , L' elogio della bicicletta , ponendo l' accento sulla critica ecologica del sistema. A cura di Luciano Lucani.
Stefano Rodotà, una delle migliori teste pensanti della sinistra italiana, in un articolo su La Repubblica del dicembre 2004 dal titolo <Arriva il post-umano>, passato inosservato ai più, si domandava : <Siamo alla vigilia di un cambiamento della natura stessa del corpo che, modificato tecnologicamente, diverrebbe per ciò post-umano?. Questo è un tema che merita una vera discussione pubblica, invece di perdere tempo dietro inconcludenti e strumentali diatribe intorno ad un astratto rispetto della natura.> Da parte sua Scott Eastham, studioso canadese, in un magistrale dossier dal titolo <Visione del mondo in collisione. La sfida dell' ingegneria genetica> cita Andrei Krimbell, Direttore del Centro internazionale per la valutazione della tecnologia:
L' elite scientifica è arrivata a rendersi conto, sia pure lentamente, che l' attuale tecnologia non è compatibile con la persistenza delle forme di vita. [.] Attraverso la biotecnologia la vita viene assorbita nella tecnologia, a livello concettuale come a livello genetico [.] Di fronte a questa prospettiva, diventa ancora più urgente che noi diventiamo eretici rispetto alla religione della scienza e che reinvestiamo la nostra tecnologia. Se falliremo in questo, ci precluderemo per sempre la riconciliazione con la natura, perché la natura come noi la conosciamo cesserà di esistere>.
Un tema politico per eccellenza, urgente e non ancora avvertito dalle sue 'vittime', che è al centro del nuovo strumento di accumulo capitalista, sarà affrontato da un recentissimo libro, eccellente per sintesi e rigore scientifico conciliato con un linguaggio chiaro ed efficace : Il biocapitalismo di Vanni Codeluppi (Ediz Bollati e Boringhieri). . L' incontro sarà curato da un gruppo di lavoro del circolo di lettura di Ivan Illich <Il granchio di Kuchenbuc>.
Infine, venendo più vicini alla nostra realtà, uno sguardo critico alla storia della sinistra italiana, La sinistra nella globalizzazione di Massimo Bontempelli (o altro analogo dello stesso autore, in funzione della reperibilità sul mercato) un esame del tortuoso e fallimentare percorso della sinistra italiana dal '68 ad oggi (Edizioni CRM). Un punto di partenza chiaro e sintetico per la ricostruzione di una sinistra credibile. La serata sarà curata da Marino Badiale, professore di filosofia a Torino, che con Bontempelli ha un lungo sodalizio di studio e di scrittura.( i due sono autori del libro La sinistra rivelata edito da Massari editore nel 2007).
Un percorso quindi dal globale planetario al particolare italiano, realizzato col tentativo di mantenere uno sguardo olistico sulla realtà esaminata, che potrà essere corretto o integrato in corso d' opera in funzione di input scaturiti dal lavoro e dalle opportunità che possano presentarsi. Siamo coscienti che quanto proposto è lacunoso e parziale ma crediamo di avere centrato 5 temi di estrema attualità.
MODALITA' DI PARTECIPAZIONE
Chi desidera partecipare deve impegnarsi a seguire tutti gli incontri (salvo gli evidenti casi di forza maggiore). Gli incontri si terranno il sabato pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18,30 e si svolgeranno alternativamente presso la Libreria Lucca Libri (Corso Garibaldi 54 - Lucca) e l' emporio della Cooperativa Ri-diamo (Viale San Concordio 1355)
Gli incontri si svolgeranno con un ritmo orientativo di uno ogni 3 settimane (con pausa nel periodo festivo) e inizieranno il sabato 8 novembre. Con un anticipo di almeno tre settimane ai partecipanti verrà fornita a cura dei curatori dei singoli incontri, una scheda tematica del libro (che sarà augurabile venga letto dagli iscritti.!). Il curatore dell' incontro provvederà a fare una introduzione della durata di 30 min in modo da lasciare due ore effettive all' approfondimento collettivo. Gli incontri inizieranno effettivamente all' ora indicata.
Onde favorire una reale partecipazione e discussione il numero di partecipanti è limitato a 20 persone, che saranno selezionate in base alla precedenza di iscrizione che avverrà, per trasparenza, o via mail o fax alla libreria Lucca Libri (luccalibri@??? ; fax 0583.469627). Consegne a mano o per posta saranno registrate in base alla data di arrivo.
Gli iscritti sono chiamati a contribuire parzialmente alle spese per i viaggi dei relatori con un contributo di 20 E complessivi per i 6 incontri da versare all' atto del primo incontrop
TESTO DELL' ADESIONE
Il/la sottoscritto/a (stampatello)______________________________________
Residente a________________ Via___________________________CAP_____
Tel______________Email___________________________________________
Titolo di studio________________________ Professione__________________
Eventuale impegno sociale gratuito_____________________________________
Chiede di partecipare agli incontri DISFARE LO SVILUPPO PER RIFARE IL MONDO ? e si impegna a partecipare regolarmente a tutti e 6 gli incontri nonché a approfondire singolarmente con letture, fra un incontro e l' altro, delle tematiche proposte
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