Autor: Redcat* Data: Dla: nogelminispbo, Collettivo SPA Temat: [Nogelminispbo] Cronaca di oggi
E' un po' lunghetta, ma vi prego, leggetela tutta. Almeno perchè mi sono
sforzato di scriverla tutta.
Quella appena passata è stata una giornata importante, che ha visto la
nostra mobilitazione affrontare dei passaggi forse difficili, ma
certamente necessari per proseguire con le idee chiare e la ferma
volontà di raggiungere gli obiettivi che di volta in volta ci stiamo dando.
Oggi, comincia in realtà ieri notte. Il famigerato (e spesso vago)
gruppo bivacco/socialità ha stupito tutt* facendoci trovare per il
pranzo in p.za Verdi kili e kili di ottima pasta alle verdure e riso ai
ceci.
La piazza ha risposto con applausi. (Ed ha finito tutto nel giro di
mezz'ora!).
Nel frattempo, professori e studenti si sono alternati al microfono e
alla cattedra allestita al centro tra il teatro e il comando dei vigili,
che defilati per non dar nell'occhio ascoltavano anche loro le lezioni
tenute, questa volta, en-plei-air.
Dopo la grande abbuffata e la prima lezione, siamo tornati nella nostra
facoltà per riprendere il discorso iniziato la mattina con il
volantinaggio "selvaggio".
L'assemblea è stata lunga, a tratti difficile, ma tutto sommato penso
che ne siamo usciti rinforzati.
Rinforzati perchè consapevoli sempre di più dei nostri mezzi e della
voglia di continuare a darci da fare per creare, diffondere il segnale
che ciò che sta accadendo oggi (legge Gelmini - finanziaria Tremonti) va
nella direzione della distruzione di un bene pubblico come la scuola nel
suo compless, e che questo, anche se lascia la Ministra perplessa,
riguarda TUTT*, non solo noi studenti, non solo i ricercatori, non solo
i professori, i maestri elementari, i genitori (che a contare bene
mancano solo i nonni e i single!).
Rinforzati, nonostante il fatto che le attese di partecipazione di molti
di noi sono state disattese da un assemblea che numericamente non ha
"sfondato", ma ha reso chiaro se ce ne fosse ancora bisogno, che lo
sforzo di allargamento, di diffusione della nostra protesta non è facile
nè scontato. Dobbiamo contare ogni persona che si è avvicinata, che si è
fermata a parlare con noi durante i volantinaggi, che è passata, tra una
lezione e l'altra, al'assemblea, comunque come una vittoria!
Tutto lo sforzo che abbiamo messo fin'ora, coi suoi risultati a volte
positivi a volte no, dimostra sempre più quanto ce ne fosse bisogno.
Dobbiamo fare i conti con una situazione oggettivamente difficile, con
gli studenti che giustamente vogliono poter seguire le lezione, ma nello
stesso tempo a causa di ciò (almeno una parte di quelli che oggi sono
venuti e poi andati allo scoccar dell'ora) non riescono a seguire i
tempi di una mobilitazione che per molti di noi è già diventata quotidiana.
Ma io eviterei di fare l'errore della distinzione tra chi ha fatto e chi
non si è ancora mosso. Ognuno ha i suoi tempi (e perchè no, le sue idee,
anche!) e questo distinguo non farebbe altro che alimentare goccia a
goccia una divisione al nostro interno che invece deve essere
assolutamente ricacciata via.
L'atmosfera e la voglia dimostrata in questi giorni hanno parlato (anche
oggi stesso!) di un forte desiderio di condividere ciò che stiamo
facendo, ciò che abbiamo imparato, le nostre abilità e i nostri
interessi anche a prima vista che non c'entrano nulla con una riforma
della scuola (chi scrive ne è un esempio lampante!).
L'intento di non creare gerarchie, ma di parlarci schietto, in faccia,
senza paura del confronto e senza lo spettro della rottura ci hanno fin
qui accompagnato e hanno dato linfa e vita alla nostra mobilitazione -
come diceva il saggio: "chi non sa stare bene con gli altri, non riesce
a stare bene con se stesso, et viceversa". Quindi giustamente siamo
partiti da li e nessuno deve riuscire a rompere i legami che stiamo
intessendo.
Mentre vi scrivo molti di voi saranno in assemblea al 38, a preparare
l'importantissima giornata di domani che dovrà vederci con intelligenza
sotto il rettorato per rendere chiaro che chi sta sotto è determinato e
contrario allo smantellamento dell'università, di qualunque università,
che sia d'eccellenza o ...normale?! - Come si chiamano le università non
di eccellenza? -
A chi sta sopra dovra essere chiaro che non ci stiamo mobilitando in
difesa degli interessi di qualcuno, ma per un diritto di tutt*.
Scusate ora se non sono li con voi, ma questo è il compito che mi sono
preso e lo porto avanti.
Compito che a questo punto è quello di darvi la buona notte.