[Incontrotempo] Fw: [Mayday008] Fra la borsa e la vita: 17 o…

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Autore: nat
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To: Ml di Incontrotempo
Oggetto: [Incontrotempo] Fw: [Mayday008] Fra la borsa e la vita: 17 ottobre '08

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From: "aLe" <ale@???>
To: <mayday008@???>
Sent: Thursday, October 16, 2008 6:06 PM
Subject: [Mayday008] Fra la borsa e la vita: 17 ottobre '08


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APPUNTAMENTO
ven 17 ottobre '08
ore 7.30 davanti all'Ambulatorio Medico Popolare di Via dei Transiti 28
(MM Pasteur).
Muniti di mezzi di trasporto agili e scattanti.
Info-line per seguire ed incontrare il percorso-vita: 334.71.41.596
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Ottobre 2008. Anche quest'anno, d'autunno, il sindacalismo di base
chiama lo sciopero generale.

Quattro sono le caratteristiche salienti emerse in questa occasione.

Il percorso nasce da un'assemblea che ha visto la partecipazione di 2000
delegati di tutte le principali sigle del sindacalismo di base in cui la
volontà di un'opposizione sociale, vera, unitaria, decisa, si è espressa
con forza e chiarezza.

In secondo luogo questo appuntamento sta a cavallo della protesta contro
la riforma Gelmini: studenti, professori, genitori, ricercatori
infonderanno senso e partecipazione nelle piazze del 17 ottobre.

Terzo, lo sciopero va a cadere durante l'autunno nero del capitalismo
finanziario attuale, con tutto il suo portato di crisi e di prospettive
negative per la vita ed il lavoro di milioni di persone.

Infine, last but not least, questa mobilitazione si inserisce in un mese
che verrà ricordato come l'ottobre rosè d'annata '08, in cui molta
sinistra - da quella "sfumata" neoextraparlamentare che ha sfilato la
settimana scorsa fino a quella assai "sbiadita" del Pd, che lo farà la
prossima - ha cercato di prendere parola, senza però riuscire ad
esprimere grandi idee e capacità di risposte adeguate alla gravità del
momento. E' chiaro che la neoextraparlamentizzazione del progetto
arcobaleno di Prc, Verdi, e Pdci, ha creato un vuoto, politico prima
ancora che istituzionale, che condiziona, nel bene o nel male, l'agire
politico di molti. Lo sciopero generale 2008 acquisisce quindi un
carattere politico d'opposizione sociale, che si rispecchia nella
legittima scelta di fare una grande manifestazione nazionale a Roma e
non nelle diverse città e province (a parte Milano), come accaduto negli
ultimi anni.

Il tempismo e l'opportunità di questo sciopero non sono in discussione;
ma per ciò che riguarda invece il modo di costruirlo, e gli obiettivi
che segue ci pare invece che non ci sia un avanzamento rispetto all'anno
passato.

Innanzitutto, la generalizzazione dello sciopero: negli ultimi anni si è
discusso molto su come rendere efficace un blocco, di come deve mutare
l'agire sindacale, di come sia necessario, per innovare, calarsi nel
sociale e nei territori per rigenerare efficacia e linfa. In questo 17
ottobre questo elemento non scompare, ma sembra passato in secondo
piano. In secondo luogo il piano rivendicativo ed interpretativo: una
lista di obiettivi tanto più generali quanto troppo generici mentre si
punta molto, non senza ragione, alle lotte che stanno scaldando l'autunno.

Tuttavia pensiamo necessario non confondere la resistenza ad
un'offensiva liberista, reazionaria, padronale - che parla di grembiuli,
fannulloni, esercito della salvezza della sicurezza, per intaccare la
scuola pubblica, le retribuzioni e i diritti - con la capacità di
re-agire a nostra volta con gli strumenti e gli obiettivi adeguati ai
tempi di oggi. Da questo punto di vista il vuoto a sinistra non è che un
buco nero, in grado di risucchiare tutto: energie, mobilitazioni, sforzi
e passioni. Da quella parte, in quello spazio, su quei valori, un'idea
di sinistra, conflittuale, feroce, schierata ed animata dai migranti e
dai precari, crediamo che non possa risorgere.

Pensiamo quindi che per lo sciopero generale sia necessario valorizzare
quei conflitti e quelle prospettive già indicate dall'EuroMayDay, che
secondo noi possono costituire la base per una nuova accumulazione di
forze, idee e pratiche efficaci.

Quindi proponiamo a chi fosse interessato una partecipazione diffusa,
con diverse tappe, quasi un percorso-vita, nella decadente metropoli
milanese. Un attraversamento che coinvolge diversi aspetti della precarietà:

- quello sociale: partiremo simbolicamente alle 7.30 dalla sede
dell'Ambulatorio Medico Popolare di via dei Transiti, luogo fondamentale
del diritto alla salute di tutti e per tutti, in particolar modo per per
i migranti, occupato e sotto sgombero;

- quello lavorativo: supporteremo l'agitazione e la visibilità delle
reti degli operatori sociali, la vertenza delle esternalizzate Wind e
degli outsourcer di Comdata, che con intelligenza e tenacia si
mobilitano venerdì 17 nelle mille forme che l'ingegno precario riesce a
partorire;

- quello simbolico e politico: andremo a toccare alcuni templi dei
poteri forti nella città per presentare un'idea di welfare, in
particolare nella sua versione meropolitana, che indichi gli obiettivi
per conquistare una idea diversa di civiltà e società.

Per una nuova idea di welfare, metropolitano, per la continuità di
reddito, per i diritti, nel lavoro ed oltre il lavoro, per la libertà di
circolazione delle persone, per lo smantellamento della sicurezza
poliziesca, per un un'utilizzo eco-sociale del denaro pubblico che
qualcuno vorrebbe spendere per la salvezza delle banche e di chi ha
speculato sul nostro lavoro e la nostra vita.

Per uno sviluppo solidale e sostenibile, attraverso un protagonismo
migrante e precario.


precari e precarie
Chainworkers - OperaiSociali - SanPrecario - colsenter - EuroMayDay

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