Comunicato
"Chiarezza politica sull'inchiesta di Pianura"
L'inchiesta giudiziaria su Pianura è evidentemente 'un'inchiesta
contenitore' (addirittura la prima parte è un'inchiesta 'sperimentale'
sugli ultras).
Per la parte che riguarda la discarica di Pianura, emerge con chiarezza
un nucleo di interessi e speculazione elettorale ed economica che
coinvolge in primo luogo i due esponenti politici indagati. Al di là
della rilevanza giudiziaria (per la quale vale sempre la presunzione di
innocenza) per noi conta la rilevanza politica, che c'è tutta. Ed è quel
tipo di interessi che abbiamo sempre combattutto nelle lotte
ambientaliste, anche a Pianura, sostenendo le assemblee, i comitati, le
forme democratiche, trasparenti e orizzontali.
Così come però ci sono e c'erano anche forti interessi di segno opposto:
cosa vuol dire l'assessore Nugnes, parlando di informazioni del sindaco
e riferendo che 'la camorra vuole la riapertura della discarica', oppure
quali sono 'le braciole' ricevute da Pietro Diodato (AN) nel bilancio
regionale in cambio della sua attività a favore della discarica? E chi,
al governo della regione, ha stretto questo patto con il consigliere
Diodato? Perchè questo sui giornali non viene approfondito?
Ma quello che a noi preme di più è difendere il significato della
resistenza di Pianura! Un enorme e rabbiosa esplosione popolare, certo
complessa, ma che mai può essere raccontata come una vicenda criminale!
Esattamente come non potrebbe essere compresa in questo modo la famosa
esplosione dei ghetti di Los Angeles.
Come abbiamo già ricordato, a Pianura ci sono state migliaia di persone
in piazza. Le mobilitazioni e il conflitto sociale, perfino il 'riot',
messo in campo da tante centinaia di giovani sono una vicenda che
appartiene alla storia sociale della nostra città. Alle sue domande
inascoltate di cambiamento, alla ribellione contro il sequestro del
futuro! Dopo 15 anni di Commissariamento Straordinario che è stato
invece la chiave per garantire ecomafie e speculatori.
L'apertura della discarica di Pianura era dentro tutto questo ed era una
bomba ecologica vera e per questo la gente si è ribellata! Lo possono
testimoniare i tanti che, come noi, hanno partecipato ai giorni della
protesta, alla costituzione di comitati, all'organizzazione dei cortei e
dei presidi, alla presa di parola collettiva di quei momenti. Una
resistenza legittima e vincente. Una lotta le cui ragioni sono state
riconosciute paradossalmente dalla stessa magistratura che poi ha
sequestrato il sito dei Pisani perchè 'ad alto rischio per la salute'.
Ma solo dopo...! E allora la domanda sorge spontanea: cosa sarebbe
successo senza la ribellione della gente!!?
Riaprire la discarica era un crimine e la classe politica che ne conosce
la storia non poteva esserne all'oscuro.
Anche in questa inchiesta ci sono tanti che hanno partecipato
genuinamente e istintivamente a questa esplosione di protesta, che aveva
motivazioni vere e gravi e si scontrava contro una totale e assurda
chiusura del mondo politico e istituzionale. Perciò noi ne chiediamo la
libertà, perchè è una storia che non può essere scritta in tribunale!
Molti sono ragazzi di strada, e allora!? Alcuni vanno allo stadio, e
allora!? Basta questo a presentarli come i soldatini di altri?
Tantissimi hanno intuito in quella lotta il senso di un rapporto diverso
con un quartiere nato dalla speculazione edilizia e dalla disgregazione
sociale. E' da qui che bisogna lavorare.
E' altrettanto evidente infine come ci sia la volontà (espressa perfino
nella conferenza stampa della digos) di utilizzare questa inchiesta come
un modello e una clava per intimidire le altre proteste ambientaliste.
Finalmente si può scrivere di nuovo che chi si oppone al piano rifiuti è
prezzolato mentre le istituzioni si battono per la 'legalità
democratica'... Grazie, l'abbiamo già sentita!! L'attuale piano rifiuti
con oltre dieci megadiscariche e cinque (!!) inceneritori è un crimine
sociale, economico e ambientale. Un crimine possibile solo grazie al
ricatto, alla repressione e a un totale esproprio di democrazia che
dura, su queste vicende, almeno da 15 anni. Perciò la nostra resistenza
non può che continuare.
Rete Campana salute e Ambiente
per info
www.rifiutizerocampania.org