COMUNICATO A.N.P.I.
Lecce, 2 ottobre 2008
Per il 4 ottobre è previsto a Lecce il concerto di una band musicale d'ispirazione dichiaratamente nazifascista, con concentramento di gruppi di estrema destra provenienti da varie parti d'Italia.
Contro tale possibile evento, offensivo nei confronti dei cittadini leccesi, che sempre hanno dimostrato attaccamento ai valori della Costituzione repubblicana democratica, si è levato nella città un coro di proteste - fra le quali quella di molti giovanissimi studenti, di cui abbiamo potuto leggere sui giornali locali negli ultimi giorni. Ma su questi stessi giornali, purtroppo, abbiamo letto anche alcune dichiarazioni di esponenti politici e istituzionali della nostra città che sono scesi in campo a difendere e giustificare la presenza di questi gruppi nazifascisti, notoriamente violenti, razzisti, antidemocratici.
Nel clima minaccioso e pericoloso che stiamo vivendo in Italia negli ultimi tempi (intimidazioni, aggressioni, pestaggi e perfino omicidi in diverse città ai danni di immigrati o di cittadini italiani percepiti come "diversi"), avallare e giustificare la presenza a Lecce di questi nazifascisti mascherati da gruppo musicale è quanto meno irresponsabile.
La nostra Costituzione parla chiaro: la Repubblica italiana è antifascista, nata dalla Resistenza e dal sacrificio di migliaia di italiani (tra cui non pochi leccesi e salentini), che diedero la vita per la libertà del nostro paese e la democrazia.
Di fronte all'eventualità di uno spregevole e offensivo evento come un raduno nazifascista a Lecce, l'ANPI dichiara tutto il proprio sconcerto e preoccupazione: come è possibile che le istituzioni della Città e della Provincia, il Prefetto e il Questore lo consentano e lo autorizzino?
Ricordiamo a tutti l'inoppugnabilità della verità storica: il fascismo e il nazismo furono i mali assoluti del XX secolo, che produssero leggi razziali, oppressione, brutale violenza e morte fino all'olocausto di milioni di persone, in ogni parte del mondo, ma soprattutto in Europa, che pagò il prezzo più alto della Seconda Guerra Mondiale.
L'ANPI di Lecce chiede perciò alle autorità cittadine e provinciali di impedire che sia perpetrata questa offesa alla città.
Per la Segreteria Provinciale ANPI
Maurizio Nocera
