[RSF] NODALMOLIN-> 5 OTTOBRE: SI VOTA LO STESSO - forumroma@…

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: Pippo Magnaguagno
Datum:  
To: forumroma
Betreff: [RSF] NODALMOLIN-> 5 OTTOBRE: SI VOTA LO STESSO - forumroma@inventati.org -(856-03100844624)
Ciao forumroma@???,

ARPAV, condizioni atmosferiche previste per domenica 5 ottobre: "tempo in
prevalenza soleggiato, con presenza di velatura per nubi alte. Clima
mattutino molto freddo, con massime diurne in decisa ripresa."...

...informazione superflua dal momento che domenica 5 ottobre, a Vicenza, si
andrà a votare con qualsiasi condizione...

Il seguente messaggio riporta info pratiche per attività a Vicenza
pro-consultazione nonchè info generali per il resto d'Italia.

1- info pratiche per vicenza

Vedi allegato-> sabato 4 verrà composta un enorme "Sì" composto da migliaia
di persone, al parco Querini, ore 16.30, portate ombrelli e stoffe colorate,
informazioni: Silvano 338-7878893.

Modalità Consultazione-> poco da aggiungere a ciò che già si sa: 53 i centri
di raccolta che coincidono con i seggi dove si va a votare normalmente
(generalmente Scuole STATALI), solo che si voterà sotto a dei Gazebo FUORI
dai centri di raccolta, come promesso ci saranno 3 scrutatori per ogni
Centro di Raccolta, è necessario essere muniti della sola Carta di Identità
e di tanta voglia di Partecipare alla Democrazia. Informazioni: Ufficio
Relazioni con il Pubblico: 0444 221360, Ufficio Elettorale: 221430, sito:
http://www.comune.vicenza.it

Possibili Problemi-> sarebbe bene assistere i 3 scrutatori in un numero
almeno uguale di "assistenti" muniti di cellulare, macchina fotografica e/o
cinepresa, non si sa infatti se possano arrivare: (a)- forze di polizia o
militari a prelevare di forza le urne o comunque ad intimidire le persone al
voto, oppure
(b)- elementi non meglio identificati atti a provocare disturbo o panico
presso i centri di raccolta (tattiche già viste anni fa, facciamo 7).

2- Considerazioni sulla "Vittoria di Vicenza": la reazione del Coniglio di
Stato in seguito alla sentenza del TAR (che ha dichiarato completamente
legittima la consultazione [non referendum, e.g:
http://www.comune.vicenza.it/ente/amministrazione/statuto.php titolo I, capo
II art.13] la dice lunga sulla paura che il governo ha nei confronti della
Partecipazione dei cittadini: è stato toccato un nervo scoperto.
Un'eventuale raggiungimento del quorum (fissato alla metà +1 dei votanti
alle ultime elezioni [quindi circa 35000 voti]) e una vittoria dei "Sì"
capovolgerebbe lo scenario mentale collettivo sull'intera vicenda: Vicenza è
stata la prima città ad ospitare missili atomici in Europa (anni '60), i
militari USA vivono tra noi da ormai 60 anni, fanno parte della città
volenti o nolenti, per la prima volta nella storia un capoluogo di provincia
interviene in modo diretto sulle richieste e sulle attività degli Amici
Americani.
          Come abbiamo già avuto modo di ricordare si tratta della 3a
consultazione popolare al mondo in fatto di presenza militare USA in
Territorio Sovrano e il rischio di creare un precedente è ALTISSIMO; nelle
altre due consultazioni (Portorico e Iwakuni (Giappone)) i militari hanno
sonoramente perso con un 68% di voti contro e hanno ritirato,
rispettivamente, un poligono militare (che ha inquinato la falda acquifera
sottostante) e un quartiere generale.


          Come sempre nella storia, il Potere ha una sola Grande Paura:
l'instaurazione di una "Idea" nella testa della Gente: la possibilità di
realizzare ciò che da sempre è considerato irrealizzabile: capire e
decidere.


          Ecco perchè "La Vittoria di Vicenza": comunque vada, il movimento
vicentino, quello  mondiale e l'attuale dirigenza della città, stanno dando
un contributo unico al problema delle basi USA installate nel mondo (lo
ricordiamo: oltre 800 basi) creando un precedente senza pari: la città
decide se volere o no la base.
          Questa azione è più importante del risultato che si pone e si
astrae da esso: "cosa succede se vincono i NO" (ovvero "la base ci va
bene")? Ebbene, le generazioni future trarranno le conseguenze di questo
gesto e un giorno chiederanno: "cari genitori: adesso che la falda acquifera
è inquinata, adesso che da vicenza partono missioni di guerra che annullano
la nostra costituzione e che vengono violati regolamenti europei sulla
partecipazione e sulla presenza di basi straniere in europa, ora che
l'urbanistica e la viabilità della città sono sconvolte e il nostro ambiente
è seriamente compromesso, ora che vicenza città dell'Unesco ha una base
militare con poligono al coperto a distanza di 1500 metri dalla basilica
palladiana: voi cosa avete votato allora?".
          Questo tipo di dialettica cambierebbe completamente l'attuale
equilibrio di potere che si fonda su ACCORDI BILATERALI MILITARI SEGRETI
sottoscritti 60 (sessanta) anni fa nello scenario del dopoguerra
all'indomani dell'inizio della guerra fredda USA-URSS e porrebbe le basi per
far capire alla popolazione che tali accordi sono PALESEMENTE o
INTRINSECAMENTE INCOSTITUZIONALI, da lì in poi il passo potrebbe essere
breve: desecretazione, discussione in parlamento, annullamento unilaterale,
fine... (si, forse la faccio un po' facile...)


3- analisi testo quesito / sentenza coniglio di stato considerazioni sulla
sentenza coniglio di stato 29 luglio...
          Purtroppo non dispongo del testo della sentenza del Coniglio di
Stato che cancella la delibera del CC di Vicenza in merito alla
consultazione, ma forse è sufficiente riferirsi alla stampa per estrapolarne
i contenuti.


          E' infatti di per sè impensabile che una qualsiasi consultazione
popolare venga bloccata, essa altro non è che l'esercizio dell'attuazione
dell'articolo 21 della Costituzione in tema di Libera Espressione. Inoltre,
essendo la Consultazione (prevista dallo statuto di ogni comune) non
regolamentata, la sua attuazione viene decisa volta per volta dalle autorità
competenti, le quali hanno tutto il diritto di porre una domanda ai
cittadini e di stabilirne le modalità di attuazione (come sancito la
settimana scorsa dal TAR del veneto in risposta al ricorso presentato dal
comitato del sì a DalMolin sulla base di una supposto illegittimità della
consultazione).


          Entrando nel merito della sentenza (da mezzo stampa):


Il Consiglio di Stato (1° ottobre 2008):

1- AFFERMAZIONE- "Si tratta di una delibera illegittima nella misura in cui
ha per oggetto un auspicio irrealizzabile - quale quello dell'acquisizione
della zona areoportuale - sul quale si sono pronunciate sfavorevolmente le
autorità competenti".

CONTRO-AFFERMAZIONE: "QUESTO governo ha dichiarato l'area non
sdemanializzabile e non cedibile, ma UN ALTRO governo (un domani) potrebbe
dire il contrario, potrebbe accadere qualsiasi altro avvenimento tale da far
sì che l'area venga resa disponibile, in tal caso sarebbe chiara la volontà
della popolazione vicentina di acquisire o meno l'area":

2- AFFERMAZIONE- "La sdemanializzazione dell'area non è possibile. La
consultazione stessa appare comunque inutile laddove si volesse darle una
connotazione di tipo patrimoniale. Non occorrono infatti sondaggi per
accertare il fatto che i cittadini sono favorevoli ad aumentare il
patrimonio del comune in cui vivono. Sarebbe come chiedere loro se sono
favorevoli ad aumentare il loro patrimonio personale".

CONTRO-AFFERMAZIONE: "La cosa più probabile è che per aumentare questo
patrimonio sarebbe necessaria una spesa: non è scontato che tutti i
cittadini sarebbero d'accordo, comunque non è scontato che tutti i cittadini
siano interessati all'oggetto".

          Risulta frustrante controargomentare tali enormità, poichè esse
hanno la forma di un inchino, o meglio: di una SERVITU'. Come una servitù
militare: in cui si deve qualcosa a qualcuno ma non si sa perchè. Ma un
vantaggio c'è: esse sono scritte nero su bianco e qualcuno un giorno dovrà
renderne conto: più gliene facciamo scrivere più il potere si espone.


         Io non so se sia un caso che tale ignominia sia stata vergata il
giorno prima della GIORNATA DELLA NONVIOLENZA (il compleanno di Gandhi, nato
il 2 ottobre 1869), ma così è stato e non ci si può più tirare indietro;
dice bene il nostro Sindaco: "Il Consiglio di Stato con questa ordinanza, ha
detto che NESSUNO è libero di esprimersi"(vedi articolo di Ilvo Diamanti
riportato più in basso: *Se la democrazia diventa inutile*).


         Il giorno 8 OTTOBRE 2008 ci sarà la SENTENZA di MERITO (vuol dire
che spiega tutto nei dettagli, e non sommariamente come nell'Ordinanza) del
TAR del VENETO rispetto al ricorso presentato nei mesi scorsi che ha
ottenuto la SOSPENSIVA dei lavori al Dal Molin, sarà un'altro tassello del
mosaico che compone la resistenza al Dal Molin,ma in questo momento, forse,
quello più importante è la Difesa Popolare Nonviolenta: difficile da attuare
(l'aeroporto Dal Molin di Vicenza non è la Val Susa) ma (ora) necessaria:
servono idee.


          La possibilità di portare questa battaglia sotto i riflettori
delle elezioni USA attese per Novembre è fattibile ed importante,
l'esperienza insegna che in momenti delicati come quelli possono scaturire
decisioni non scontate oppure addirittura contrarie ai pronostici,
ricordiamoci sempre che il presidente del coniglio ha promesso la base a
Bush, non ad Obama.


4-           Volevo inoltre riportare ciò che nessun organo di stampa ha
riportato, ovvero le premesse dell'ordinanza del Consiglio di Stato del 29
luglio in cui si annulla l'ordinanza del TAR di sospensiva dei lavori,
premesse che sembrano del tutto incompatibili con le conclusioni, ma ancor
di più con l'ultima ordinanza (blocco della consultazione), queste righe,
più di molte altre documentazioni, spiegano bene il "corto circuito"
istituzionale, amministrativo e umano in cui questi ACCORDI SEGRETI gettano
le nostre istituzioni e di conseguenza noi stessi:


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale

Registro Ordinanze: 3992/2008
Registro Generale: 5344/2008

Sezione Quarta

composto dai Signori: Pres. Gaetano Trotta
Cons. Pier Luigi Lodi
Cons. Anna Leoni Est.
Cons. Bruno Mollica
Cons. Raffaele Greco
ha pronunciato la presente
ORDINANZA

nella Camera di Consiglio del 29 Luglio 2008 .
"Premesso in punto di fatto
che la vicenda relativa alla realizzazione del progetto Dal Molin volto all’
ampliamento della base U.S.A. sita nel territorio di Vicenza risale, secondo
la ricostruzione contenuta nell’atto di appello della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e del Ministero della difesa, all’ottobre del 2004,
allorché il Ministro della difesa p.t. espresse il proprio assenso di
massima all’ipotizzato ampliamento dell’aeroporto Dal Molin;
che nel corso degli anni 2005, 2006 e buona metà del 2007 la vicenda, anche
per la carenza di adeguate informazioni, ha assunto caratteristiche e
dimensioni tali da ingenerare nella comunità locale preoccupazioni e
proteste non prive di oggettive giustificazioni;
che la carenza di una adeguata informazione e di una corrispondente
documentazione si è manifestata non solo nella fase procedimentale, ma anche
nella fase processuale dinanzi al TAR del Veneto, che ha dovuto richiedere
ripetutamente la documentazione necessaria per la decisione della istanza
cautelare;
che il parziale adempimento dell’Amministrazione della difesa e le risposte
non sempre adeguate e puntuali della stessa hanno, con ogni probabilità,
contribuito a determinare il contenuto del provvedimento cautelare adottato
dal giudice di I grado ed impugnato in questa sede;
che, nel giudizio cautelare di appello, tanto il Codacons quanto il Comune
di Vicenza hanno avanzato riserve circa la produzione documentale depositata
presso la Segreteria della Sezione dal Ministero della difesa, eccependone
la inammissibilità;
che tale integrazione documentale, nel giudizio cautelare di secondo grado,
non incontra, ad avviso del Collegio, le prospettate preclusioni
processuali, ma non si sottrae ad una valutazione critica in termini di
lealtà processuale, a norma dell’art.88 c.p.c.;"


5- un ultimo commento forse è da dedicare alla patetica lettera del
presidente del consiglio al nostro Sindaco sulla "inopportunità" (cosa
inaudita) della consultazione popolare: ma è tardi e i dettagli sono molti,
mi limito al più grande, poichè il più offensivo, che riguarda la nostra
Costituzione:

"la consultazione popolare in una materia costituzionalmente sottratta alla
valutazione popolare diretta, perchè specificatamente e indiscutibilmente
concernente obblighi derivanti da un trattato internazionale in materia di
difesa (articolo 75, comma secondo della costituzione) avrebbe una pesante
ricaduta perchè si porrebbe in diretto contrasto con l'azione di governo, e
con le valutazioni della magistratura e rischierebbe infine di fomentare
ulteriori tensioni interne ed esterne non facilmente prevedibili"

art. 75 cost. italiana:

È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o
parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo
richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di
amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati
internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad
eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla
votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la
maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.

1- vicenza non fa un referendum ma una consultazione popolare.
2- nel quesito non si fa menzione ad accordi internazionali.
3- i trattati internazionali di cui sopra non sono mai stati oggetto di
legge di ratifica. Ampia, e tutt'ora in corso, è la discussione sulla loro
incostituzionalità "a priori" poichè mai discussi in parlamento come
previsto dagli articoli 70 e 80 della costituzione.
4- le "tensioni esterne" sono relative solo alla posizione del governo
stesso in quanto "capace" o "non capace" di mantenere le promesse, quelle
"interne" riguardano noi...

Comunque vada (mi ripeto un po') questa vicenda segna un punto di non
ritorno nei rapporti tra noi, i nostri ospiti militari e le loro intenzioni
di utilizzo del nostro suolo: i tempi cambiano, speriamo anche i governi.

buona notte.

pippo magnaguagno (Rete Lilliput).

Voice     ++39 0444 920 920
Mobile    ++39 335 72 660 97


mailto:pippomagna@lillinet.org



"...sradicare la povertà è un sistema molto più efficace della guerra per
combattere il terrorismo..."

Muhammad Yunus (Economista - Premio Nobel per la Pace 2006)



/La Repubblica/ 02/10/2008
http://www.repubblica.it/2007/02/rubriche/bussole/democrazia-inutile/democra
zia-inutile.html

*/Bussole/*
di _*Ilvo Diamanti*_


*Se la democrazia diventa inutile*

Il Consiglio di Stato ha bocciato il referendum indetto, domenica prossima,
a Vicenza dall'amministrazione comunale, per consultare i cittadini sull'uso
dell'area dove è prevista la costruzione di una nuova base Usa. Non una
consultazione deliberativa, perché si tratta di una scelta che poggia su
negoziati internazionali. Ma un modo per permettere alla popolazione di
esprimersi su una decisione che è destinata a produrre effetti rilevanti
sulla realtà locale: dal punto di vista dell'ambiente, del territorio, della
viabilità, della sicurezza.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che si tratta di un esercizio "inutile",
perché si applica a un obiettivo "irrealizzabile". E ha, per questo,
bloccato l'iniziativa, tre giorni prima dello svolgimento.
Contraddicendo, così, il pronunciamento del Tar, che, al contrario due
settimane fa, aveva considerato legittima la consultazione.

Così, Vicenza diventa un caso esemplare, nella sua specificità. Una città
dove lo Stato decide che i cittadini non "devono" pronunciarsi, secondo
procedure istituzionali, perché, comunque, è stato già deciso. Peraltro, è
difficile che, in questo caso, si levino voci indignate, a livello
nazionale. (ad eccezione dei "soliti" esponenti della sinistra radicale).
Perché su questa materia l'accordo è bipartisan.

La scelta della nuova base Usa nasce, cinque anni fa, da un accordo
informale fra Berlusconi e le autorità americane, approvata
dall'amministrazione di Vicenza del tempo e coltivata in gran segreto per
anni. Così, a doverla gestire è stato il governo Prodi, che, dopo qualche
resistenza e molte perplessità, ha, infine, concesso la base agli Usa, nel
gennaio 2007. In nome dei buoni rapporti con l'alleato più influente, a
livello internazionale. Dunque, destra, sinistra e centro d'accordo. Senza
se e senza ma. Cioè: senza ascoltare i cittadini. Senza neppure preoccuparsi
di vedere il luogo, il contesto, le condizioni.

Nessun leader politico del centrodestra e del centrosinistra che sia venuto
a Vicenza a confrontarsi, a spiegare le ragioni della scelta. Nessun
ministro che, negli ultimi due anni, abbia avuto il coraggio di avvicinarsi
alla città, per timore di venire fischiato e contestato. Oggi che i fischi e
le contestazioni fanno male all'immagine.

Solo il presidente Napolitano, di recente, si è recato a Vicenza. E ha
pronunciato parole prudenti ma, in fondo, sagge, esortando affinché la
difesa degli interessi locali avvenga nel rispetto di quelli nazionali.
Senza, però, negare il diritto dei cittadini a esprimersi. Mentre il
Consiglio di Stato ha decretato che il referendum è inutile. La stessa
posizione espressa, in modo aperto, dal ministro La Russa. E dai leader di
centrodestra. Dal presidente della Regione, Galan. Senza che, peraltro, si
siano levate voci dissonanti dal centrosinistra. Né dal Pd né dall'Idv di
Antonio di Pietro. D'altra parte, lo stesso Berlusconi, nelle scorse
settimane, aveva inviato al sindaco di Vicenza una lettera per invitarlo a
desistere. Il referendum è inutile: non fatelo. Tutti d'accordo, da sinistra
a destra. Da Roma a Venezia.

Qui, però, non si tratta più del merito: la costruzione di una "nuova" base
Usa (non dell'allargamento di quella pre-esistente, come erroneamente si
dice) alle porte della città. Ma della possibilità dei cittadini di
esprimersi attraverso un referendum. (come ritiene giusto oltre il 60% dei
vicentini, interpellati in un sondaggio condotto da Demetra la settimana
scorsa).

Il Consiglio di Stato (come le principali forze politiche nazionali) ha
negato questa possibilità perché "ha per oggetto un auspicio
irrealizzabile... su cui si sono pronunciate sfavorevolmente le autorità
competenti". Sostenendo, in questo modo, che l'utilità della democrazia si
misura solo a partire dal suo "rendimento" concreto; dall'efficacia dei
risultati. (Se così fosse, non si spiegherebbe perché, per quanto
faticosamente, regga ancora nel nostro paese).

Come se la democrazia fosse un utensile per realizzare "prodotti" pubblici.
Un sistema e un metodo per decidere, come un'impresa qualsiasi (proprio oggi
che il mercato non sembra più di moda). Dimenticando che la democrazia ha
valore in sé. E' un valore in sé. Le procedure mediante cui si realizza
"servono" come fonte di legittimazione perché garantiscono riconoscimento
alle istituzioni e consenso alle autorità.

La democrazia "serve" perché istituzionalizza il dissenso sociale, perché
sostituisce la mediazione e la partecipazione allo scontro. La democrazia
diretta, peraltro, offre un sostegno importante alla democrazia
rappresentativa. Nel caso concreto, la prospettiva del referendum ha
incanalato i comitati e i movimenti contrari alla base americana dentro alle
logiche e alle regole del confronto istituzionale. Ha istituzionalizzato il
dissenso. Ha isolato e estromesso le frange più estreme e le tentazioni
violente.

Due anni di opposizione, manifestazioni e proteste su un terreno così
critico si sono svolte senza incidenti, senza strappi. D'altronde, e non a
caso, il movimento "No dal Molin" ha partecipato alle elezioni comunali
dello scorso aprile, dove ha eletto una rappresentante. Accettando, così, il
gioco della democrazia. Trasferendo il confronto dalla piazza alle sedi
istituzionali. Sostituendo - e preferendo - la logica della rappresentanza a
quella dello scontro.Per la stessa ragione, il referendum avrebbe offerto
all'amministrazione comunale e, in primo luogo, al sindaco Variati uno
strumento per "governare" il malessere e le tensioni sociali. Perché,
qualsiasi ne fosse stato l'esito, avrebbe ottenuto una delega a "negoziare".
Anche se non vi fosse stato nulla di negoziabile - come accusa il Consiglio
di Stato (la cui fiducia nel potere della partecipazione, dunque, della
democrazia "sostanziale" appare assai fragile). In quel caso, avrebbe pagato
lui, il sindaco, insieme all'amministrazione il prezzo di aver generato
aspettative deluse. Ora, invece, la città si ritrova muta. Costretta al
silenzio. Perché si è sancito, semplicemente, che, in alcuni casi, in questo
caso, nel "suo" caso, la "democrazia è inutile". Che la partecipazione non
serve. Che l'ascolto è un vizio. Che è meglio decidere ignorando il
dissenso. Dichiarando preventivamente
"illegittima" la semplice possibilità di farlo emergere.

Ma la democrazia ha una funzione terapeutica, prima che pratica e
strumentale. Serve a curare la frustrazione nei rapporti sociali e politici.
A evitare che degeneri.

Quando diventa inutile allora è lecito avere paura.

(1 ottobre 2008)


Il presente email viene inviato a tutti gli indirizzi, apparsi in "Da", "A"
e "Cc" (in chiaro), e pervenuti in più momenti presso lo stesso indirizzo di
chi vi scrive.
I dati saranno trattati in ottemperenza al D.Lgs. del 30/06/03 n.196 "Codice
in materia di protezione dei dati personali".
Siete pregati di inviare un messaggio recante la parola "CANCELLAMI"
nell'oggetto nel caso non voleste ricevere più messaggi di questo tipo o in
generale da questo indirizzo.