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Auteur: Edoardo Magnone
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À: Mailing list del Forum sociale di Genova
Sujet: [NuovoLab] Tangenti in Italia inchiesta Espresso 2008: viaggi, sesso, consulenze e appalti le nuove forme
Tangenti in Italia inchiesta Espresso 2008: viaggi, sesso, consulenze
e appalti le nuove forme

L'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio che volava in elicottero e
faceva viaggi all'estero, pagati dal titolare di un'agenzia di viaggi
che voleva avere un appalto dal suo ministero, inchiesta
sull'Autobrennero, 'favori' elettorali, i presunti sei milioni di euro
di tangenti pagati a Ottaviano Del Turco dal re delle cliniche
abruzzesi Vincenzo Angelici.

Erano gli anni Novanta ed era l'epoca Tangentopoli: politici,
imprenditori, implicati in giri di corruzioni, 'mazzette' e tangenti
che colpivano ogni aspetto della vita italiana. Scoperti, processati,
condannati. Oggi la corruzione sembra aver trovato in Italia, secondo
un'inchiesta condotta dall'Espresso, altre strade di pagamento, dagli
appalti alle consulenze, dai viaggi al sesso. Con un danno annuale di
50 miliardi.

Nel giro di un solo anno, secondo una classifica stilata da
Transparency International, l'Italia ha perso ben 14 posizioni tra i
paesi a minor tasso di corruzione. Secondo la Banca mondiale, in
Italia i reati contro la pubblica amministrazione costano alla
collettività 50 miliardi di euro all'anno. La forma giuridica più
usata per ammantare di legalità la corruzione è la consulenza.

Per la Corte dei conti il fenomeno è in espansione e la diminuzione
delle condanne certo non esalta il lavoro dello Stato. Perché? Perché
il Belpaese non ha mai risposto adeguatamente alle diverse convenzioni
internazionali, come quella di Strasburgo del 1999, ideate per
arginare il fenomeno. Romano Prodi ci aveva provato nel 2007 con un
disegno di legge che prevedeva due grandi novità: pene severe per la
corruzione tra privati (per esempio la mazzetta versata a un banchiere
per ottenere un prestito) e per il traffico d'influenza, cioè le
bustarelle allungate a chi sostiene (anche millantando) di poter
condizionare un amministratore. Ma con l'arrivo di Berlusconi la
riforma è finita nel cassetto.

E non finisce qui, perché è stato lo stesso presidente del Consiglio
a insistere nella presentazione di un decreto che bandisse le
intercettazioni telefoniche dalle indagini. E' l'Italia che non vuole,
dunque, combattere la corruzione? O i politici vogliono ancora
mantenere riserbo sui loro 'affari'?

Autore:

Marianna Quatraro

http://www.businessonline.it/news/7828/Tangenti-in-Italia-inchiesta-Espresso-2008-viaggi-sesso-consulenze-e-appalti-le-nuove-forme.html

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"90,91,92,93,94,95,96,97,98,99 e 100! Sai chi ci abita qua?"
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