appello disperato di una anziana invalida sfrattata
Vi racconto schematicamente la mia vicenda. Mi chiamo Gotilde Valenti,
ho 72 anni e un handicap dovuto ad un'invalidità dell'80% con gravi
difficoltà a deambulare. Da 42 sono residente nel Comune di
Ceriale(SV).
Il Tribunale Di Savona - Sezione distaccata di Albenga mi ha
convalidato lo sfratto per finita locazione al 30 Giugno 2006 con
provvedimento reso all'udienza del 25 Ottobre 2007. La data per il
rilascio era stata fissata al 24 Aprile 2008, nonostante io avessi
chiesto il termine massimo di 1 anno in quanto ultrasessantacinquenne
e affetta da handicap.
Su consiglio dell'avvocato presentai reclamo al Tribunale di Savona
che lo ha discusso in camera di consiglio il 28 Maggio 2008. Con
sentenza, depositata in Cancelleria l'8 settembre 2008, il Tribunale
ha rigettato il reclamo, condannandomi addirittura al pagamento delle
spese processuali liquidate in 1350,00 Euro.
A Luglio del 2006 ho presentato domanda per ottenere un alloggio di
Edilizia Residenziale Pubblica costruiti a Ceriale in Via Nava, che
peraltro non mi fu assegnato in quanto non mi è stato conteggiato il
punteggio relativo allo sfratto perchè non ancora convalidato in
Tribunale nonostante fossero arrivate già 2 lettere dal padrone di
casa che intimava lo sfratto per finita locazione. Per tali alloggi il
Comune di Ceriale scarica le responsabilità sull'ARTE di Savona forse
dimenticandosi che i criteri per l'attribuzione dei punteggi è stato
stabilito dal Comune di Ceriale con approvazione del bando da parte
della Giunta Comunale con delibera N.116 del 29/06/2006
prediligendo,tra l'altro, in termini di punti assegnati chi era
residente a Ceriale da più di 18 anni piuttosto che gli invalidi ( 7
punti per i primi e 1 o 2 per i secondi in base al grado di
invalidità). Una sorta di premio fedeltà piuttosto che di aiuto ai
disabili. Il 29 Aprile 2008 mi fu notificato l'atto di precetto per lo
sgombero dell'alloggio da parte della proprietaria, che peraltro ha
soprasseduto dal procedere esecutivamente, in pendenza del reclamo
presentato al Tribunale.
Qualora non dovessi rilasciare spontaneamente l'alloggio subirò
certamente l'esecuzione forzata con il rischio di essere condannata
alle relative spese e con la certezza di subire l'umiliazione
dell'esecuzione forzata nonché l'ulteriore stress conseguente.
E' da quando ho ricevuto le lettere di sfratto e cioè Dicembre 2005
che cerco una sistemazione e, visto l'imminente bando poi uscito a
Luglio del 2006, ero rimasta in attesa delle graduatorie, fiduciosa di
ottenere uno degli alloggi a disposizione considerando le sue
condizioni. Non avendolo ottenuto, mi sono informata per trovarne uno
da affittare ma la mia modesta pensione e la disabilità rendono molto
difficile reperire un appartamento adatto sia alle mie condizioni
fisiche che economiche.
Dalla convalida di sfratto avvenuta ad ottobre io, in accordo con l'
avvocato, esposi la questione ai Servizi Sociali del Comune,
segnalando che da lì a pochi mesi sarebbe stata grave. Il Comune ha
risposto dicendo che non aveva alloggi disponibili e che se si fosse
riusciti ad arrivare dopo l'estate sarebbe stato più facile reperire
un alloggio per me. Da qui la decisione di presentare reclamo al
Tribunale.
Ricevendo dal Comune solo delle risposte per prendere tempo i primi di
Maggio ho mandato una email al Presidente della Regione Claudio
Burlando, il quale tramite la sue segretaria mi disse che avrebbe
contattato Comune di Ceriale, ARTE e Prefetto di Savona. Quando è
arrivata comunicazione del rigetto del reclamo, a metà Settembre, ho
sollecitato in Comune e avendo in risposta le solite scuse per
prendere tempo e temendo di arrivare all'esecuzione dello sfratto
senza una sistemazione telefonai alla segretaria del Presidente
Burlando, il quale scrisse al Comune di Ceriale, credo, sollecitandolo
in merito.
Ora siamo "dopo l'estate" ma il Comune non ha ancora trovato una
sistemazione. Ormai sono molto in ansia in quanto mi aspetto che da un
giorno all'altro arrivi l'Ufficiale Giudiziario a buttarmi fuori casa.
Preciso che nonostante il Comune di Ceriale abbia a disposizione, da
quando son stati assegnati gli alloggi ERP di Via Nava (credo verso la
fine del 2007), 2 alloggi riservati a nuclei familiari in emergenza
abitativa. Ritengo di ricadere in uno dei casi per l'assegnazione di
alloggi temporanei come stabilito dal Regolamento dei Servizi Sociali
- Distretto 21 (Ceriale e Cisano sul Neva) in quanto colpita da
sfratto esecutivo, ma il Comune non solo non ha provveduto
all'assegnazione ma addirittura mi ha detto che non ha alloggi
disponibili. Tali alloggi in base al Regolamento per l'assegnazione e
la gestione dei n. 24 alloggi siti in Via Nava a Ceriale possono
essere assegnati in via d'urgenza e provvisoria per un massimo di due
anni e che in base al Regolamento dei Servizi Sociali sopra citato gli
alloggi provvisori possono essere assegnati per un massimo di 6 mesi
salvo proroghe da parte dei Servizi Sociali per casi in cui la persona
non abbia possibilità di reperire un alloggio sul libero mercato da
affittare.
Inoltre, sempre nella costruzione di Via Nava a Ceriale verranno
ricavati ulteriori 7 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica la cui
fine lavoro dovrà avvenire entro il 31/12/2009 come previsto dal
"Programma Locale per il Social Housing" approvato con la D.G.R.
n.653/06 e come da progetto redatto a cura dell'A.R.R.E.D. S.p.a. e
approvato con delibera n. 35 del 28/02/2008 del Commissario
Straordinario assunti i poteri della Giunta Comunale.
Viste le condizioni di reddito, di età e di invalidità forse la
soluzione migliore sarebbe quella di assegnarmi un alloggio
provvisorio di 6 mesi in 6 mesi prorogandolo per il termine utile per
poter partecipare al bando dei 7 alloggi di Edilizia Pubblica che
saranno disponibili entro fine 2009, quindi poco più di 1 anno. E
proprio uno di questi alloggi potrebbe essere la soluzione definitiva
al mio disagio abitativo tenuto conto anche della mancata assegnazione
al bando precedente solo perché il proprietario dell'alloggio non
aveva ancora chiesto la convalida dello sfratto al Tribunale, fatto
indipendente dalla mia volontà per il quale però sono stata
penalizzata.
Voglio solo aggiungere che l'alloggio in cui abito ancora mi era stato
assegnato sempre dal Comune di Ceriale nell'86 con contratto a equo
canone vincolato per 20 anni con convenzione stipulata dal costruttore
con il Comune di Ceriale e che dopo di allora e fino allo sfratto, non
ho mai chiesto altri aiuti al Comune, seppur ne avrei avuto bisogno.
Li sto chiedendo solo ora visto lo sfratto e vedermeli negati è
davvero deprimente e frustrante.
Alla luce dei fatti sopra esposti vorrei solamente la risposta ad una
sola domanda: Come mai una donna di 72 anni, invalida e con una
pensione di poco più di 700 euro al mese non ha diritto ad una casa a
canone agevolato? Si può forse permettere un alloggio al prezzo di
mercato di 600 Euro al mese?
Gotilde Valenti
Sabato 27 Settembre 2008 ore 15:10
http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=38389