[Forumlucca] [[GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 5 9 ]]]]

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著者: gia nni
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To: forumlucca@inventati.org
題目: [Forumlucca] [[GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 5 9 ]]]]


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*Inviato qualche giorno fa credo che non sia arrivato. a nessuno....
Mi scuso se...     *                                                     



1 5 9

*Pasolini: gli occhi (foto di Pedriali)                                 
              24 settembre 2008                                        ***
***             **Perciò io vorrei soltanto vivere*
             *pur essendo poeta*
*             **perchè la vita si esprime * *anche solo con se stessa.*
*               **Vorrei esprimermi con gli esempi.*
                       *Gettare il mio corpo nella lotta/./* uno
                                                 *Pier Paolo Pasolini* **
**
**
*  immaginare...progettare...agire...trascendere...   **                  *
*                                                                                                                                
giornale per e.mail a cura di* g*ianni quilici **[ 
**gianniq@???* <mailto:gianniq@protocol.it>* ]*
** 
*collaborano:* 
*                       ...  aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante 
albanesi, *
*emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,
maurizio della nave,  **peppe de angelis, raffaella,
renzia d'incà, ** tommaso panigada, ** umberto franchi, valeria giglioli 
...   **
*




**
**
****Email spedite: n. 1 0 4 8

***Come diceva Picasso,
bisogna cercare,
non trovare.
Conta la tensione a,
verso,
contro***
       Flavio Santi
**
*4.050.000 euro è il contributo pubblico
che il manifesto avrebbe dovuto ricevere nel 2008
e che il governo ha messo in discussione
con il decreto Tremonti.
Facciamolo uscire con un grande sforzo collettivo.
Comprate il manifesto
lì ci sono tutte le modalità per sostenerlo.
Ne va della (nostra) libertà,
per chi alla libertà dà il più grande dei valori


  A  n o i  t u t t i
Quanti di noi oggi
s'accartocciano su se stessi
(chi più chi meno)
  e lasciano andare
ciò che sta succendo
d'intollerabile...
  Cosa si può fare?
Come?
               [gianni]*****
****
**
**
*
               **discutendo           discutendo*
****
****
*Credo che  oggi la sfida più rivoluzionaria
sia la  socialità.
Ma che cos'è la socialità?
Dove si trova?
Come si trova?
Mi piacerebbe sapere
cosa ne pensano altri...
                                  di Ilaria Sabbatini
*
Caro Gianni, in questo risveglio autunnale mi colgono a tradimento 
pensieri riflessivi,
 nonostante i miei sforzi di elusione.
Non so esattamente perché ma di fronte a questo sbracamento desolante 
della politica
so che la risposta può venire solo dalla socialità.
Ed è un pensiero che vorrei condividere perché mi piacerebbe sapere cosa 
ne pensano gli altri.
Ma è anche il tipico pensiero esistenziale che non trova spazi nelle 
comuni occasioni di confronto.
Dunque non c'è via d'uscita, se non provare spazi come potrebbe essere 
questo.
La politica non è morta, ne sono convinta,
 perché è connaturata all'essere umano.
Ma al tempo stesso una politica che non riparta dalla socialità come 
fondamento
 (e non come complemento vario ed eventuale)
non ha senso di esistere.
E oggi men che mai.
 La socialità di cui parlo non è quella che si trova nelle riunioni 
programmate o nelle occasioni finalizzate.
Io non so esattamente come, cosa e dove.
Ma sento un enorme vuoto a livello di socialità "conviviale", di 
occasioni dove si può partire vergini in direzione di ogni discussione e 
confronto.
Spero di aver reso almeno una pallida idea di cioè che si "rinvoltola" 
nel mio cervello
perché credo proprio che ripartire da zero significhi ripartire da ciò 
stesso che motiva ogni azione politica.
E che, oggi, l'azione politica più rivoluzionaria sia la sfida della 
socialità.
ILa
Il terrore della tirannia finisce
una volta che ha paralizzato completamente la vita pubblica
e trasformato tutti i cittadini in individui privati,
spogliandoli di ogni interesse e legame
con gli affari pubblici.
                          Annah Arendt
Una sfida complessa
                                    una breve risposta
cara ilaria, ti rispondo intanto io, sperando lo facciano altri.
La maggior parte della gente oggi sembra che abbia bisogno non di socialità,
ma di sicurezza.
Sicurezza economica, fisica, psicologica ecc,  ecc.
E' soprattutto su questo che Berlusconi e la Lega hanno vinto le elezioni.
Il gioco è risaputo:
da una parte hanno alimentato ad arte l'insicurezza;
dall'altra hanno offerto sicurezza.


Ma qual è il fondo della insicurezza?
La perdita delle radici e dell'ambiente, a cui si aggiungono le
trasformazioni e le migrazioni, l'isolamento crescente.
La sfida della socialità è quindi giusta se intesa nella sua complessità.
Riguarda non solo i rapporti interpersonali, ma l'identità profonda
delle persone
da un'identità chiusa egoistica aggressiva ad una aperta, disponibile,
esploratrice
un'identità sociale, che non può non investire il tipo di abitazione,
di città o paese, l'uso che facciamo della tecnologie ecc, ecc.

La sinistra che è stata (il PD)
ha smantellato e sta continuando a farlo la sua (gloriosa) storia, i
suoi presidi.
Invece di comprenderla e ri-fondarla sulle trasformazioni in atto,
l'ha rinnegata o almeno non difesa
di fronte ad un individuo che dovrebbe stare in carcere non a capo di un
paese.
E i risultati sono sotto i nostri occhi.
La sinistra che è, che vuole essere
è divisa e lacerata
non sputiamoci sopra!

Questa sfida è però complessa,
perché oggi viviamo un groviglio di separatezze:
nel lavoro, nelle strade, nella folla, nelle abitazioni, nelle
tecnologie, negli orari, nel tipo di cultura dominante.
Tra i tanti problemi da considerare te ne dico uno soltanto, perché non
la voglio fare lunga.
Oggi la tecnologia e i contenuti che essa trasmette sono più interessanti,
dei rapporti interpersonali stessi.
Viviamo devastati
con tante o poche nicchie che possono tuttavia gratificarci:
una rete di amici, una rete di spazi dove siamo riconosciuti...

Che fare?
Tu conosci, per fare un minuscolo esempio il tentativo ambizioso di 
creare un villaggio ecosolidale acapannori
e sai anche che il comune,
con tutti i limiti,
va nella direzione di cui si parla:
parchi, raccolta porta a porta, iniziative, la via della buona acqua.
E' un processo faticoso
con un quadro politico nazionale disastroso.
Però una delle direzione è quella:
creare ambiente, socialità, competenze, creatività
  Ciò che è desolante è la sproporzione tra chi vuole costruire
ed è molto più difficile, più faticoso con poche risorse economiche
e chi invece distrugge e compra pezzi di stato
                                                        Un abbraccio


                              gia nni 



Horror vacui

di Daniela Catelli

http://www.scuolasaffiroma.blogspot.com/

Carissimi, vi mando il blog della scuola di mia figlia dove è spiegato 
in modo chiarissimo
l'attentato all'istruzione dei nostri figli
- a partire dalla fondamentale scuola primaria -
che è in atto nel nostro paese.
E' una cosa agghiacciante,
di cui la maggior parte della gente, troppo occupata ad arrivare a fine mese
 e ormai deprivata di ogni senso critico da un governo demagogico e 
massmediatico,
non si rende conto o se ne frega.
Io sto pensando seriamente di emigrare,
ma per ora penso sia importante formare qualche nucleo di resistenza, 
finché possiamo.
Vedo che le elementari come sono adesso sono ottime,
 e il pensiero che bambini svegli e intelligenti come i nostri figli si 
trovino di fronte severità, insegnamento unico, voti
 e nessuna chance per sviluppare le proprie qualità mi dà i brividi.
Ma che è successo a questo paese se è bastato così poco per smantellare 
TUTTE le lotte e le conquiste democratiche del dopoguerra?
Viene da pensare che non fossero poi così solide...
*
Chiudo con questa frase di 58 anni fa, per gli inguaribili ottimisti che 
pensano che non siamo tornati indietro di mezzo secolo:*
** 
*Facciamo l''ipotesi che ci sia al potere un partito dominante,
il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione.
 Non vuole fare la marcia su Roma ma vuol istituire una larvata 
dittatura...
Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali.
Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a 
screditarle, ad impoverirle.
E comincia a favorire le scuole private.
**                                                                            
Piero Calamandrei.
Discorso al III congresso dell''associazione a difesa della scuola nazionale
 a Roma l'11 febbraio 1950. (da Internazionale)*
* *
*Un abbraccio*
*Daniela*




*Quotidiano vivere

di Gianni Quilici

*
*1.*
*seduzioni*
Quei jeans sul culo firmati
Quel fiorellino sulla caviglia
Quelle dita affusolate e nude
Quel filo di capelli che fuoriesce
Quegli occhi
Quella lingua inconsapevole
2.
Essere prigionieri
senza saperlo
prigionieri
credendoci liberi

3.
Che bella! ingenuamente
correndo io penso
con quel gonnellino
bianco sul prato verde
che imprime un'immagine
 che fluttua
che ingenuamente
correndo io porto
4.
Piove
la terra e le piante
afferrano l'acqua
e godono
*I cittadini sono sondati così spesso
che hanno perso
ogni opinione.
                               Jean Baudrillard


Chi consuma
si consuma,
chi realizza
realizza se stesso
            Adriano Accattino
*
*
*
********
********
******



**

* *

* *
*/ /**Invio **/Queste email le ho inviate anche a chi conosco poco o 
pochissimo,/*
*/o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente/*
*/       è entrato nella (mia) posta  
ettronica.                                                                                                                   
/*
*/Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi/*
*/me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 
<mailto:gianniq@protocol.it>  /*


*/Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,/**/ aggiunga,
proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ..../*

*/                                                          Chi vuole 
essere inserito 
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