Auteur: norma Date: À: forumgenova@inventati.org, controg8 Sujet: [NuovoLab] 330° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la lgobalizzazione dei diritti
Mercoledì 24 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale
di Genova, 330° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
*Due pesi e due misure*
Era a Milano con la sua famiglia. L'hanno massacrato di botte
gridandogli "muori sporco negro" alcuni italioti padani, due giorni fa,
sospettandolo di aver rubato alcuni biscotti in un bar.
Non mi pare di aver sentito nessuno invocare sicurezza: di solito quando
si verifica un delitto a parti invertite si invoca sicurezza, tolleranza
zero, rastrellamenti in certi ambienti. Ecco, qui bisognerebbe fare
rastrellamenti in certi ambienti italioti di razza ariana, di pelle
bianca, ma evidentemente la sindaca Moratti è una donna fortunata.
Pensate se le fosse accaduto il contrario, se fosse accaduto che un
cittadino di pelle nera anche se italiano anzichè essere ammazzato
avesse ammazzato lui. A quest'ora avremmo le televisioni e i giornali
che strepitano all'unanimità sul problema sicurezza, i*nvece della
sicurezza di Abdul che ha avuto la sicurezza di morire ammazzato al
grido di "sporco negro" non ci sono esternazioni né da destra né da
sinistra.
*(Marco Travaglio)
La ministra Gelmini vuole togliere alla scuola pubblica 80.000
insegnantii . Ma è stata molto abile nel fare in maniera che si
discutesse di grambiulini e di voto in condotta, e non del danno che
80.000 insegnanti in meno rappresenterebbero per gli alunni e le alunne
più svantaggiati (“Pierino del dottore”, l’immaginario bambino di buona
famiglia della Lettera ad una professoressa di Don Milani, di solito se
la cava comunque).
Un maestro guadagna tra i 1000 ed i 1500 euro al mese. Un generale tra i
5000 ed i 6000, escluse eventali missioni all’estero. Il rapporto è
perciò circa di 1:4.
*La nostra società ha più bisogno di un generale o di quattro insegnanti?*
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Repubblica — 20 settembre 2008 pagina 12 sezione: POLITICA ESTERA
Afghanistan, convoglio attaccato ferite lievi per un soldato italiano
KABUL - Un soldato italiano è rimasto ferito in un attentato ieri poco
lontano da Akazai, nella provincia di Badghis, nell' ovest dell'
Afghanistan. è il terzo agguato contro gli italiani in meno di un mese,
dopo quello del 22 agosto a Kabul (in cui tre militari erano rimasti
feriti) e quello senza conseguenze di Herat, il 7 settembre. Ieri un
ordigno è esploso al passaggio di un convoglio che aveva appena
terminato il servizio di pattugliamento ( segue)
Repubblica — 10 settembre 2008 pagina 15 sezione: POLITICA ESTERA
Afghanistan, nel villaggio della paura Gli Usa hanno ucciso donne e bambini
AZIZABAD (AFGHANISTAN) - Per gli abitanti di questo villaggio non ci
sono dubbi su cosa è accaduto durante l' attacco aereo americano del 22
agosto: oltre 90 civili rimasti uccisi, la maggior parte dei quali donne
e bambini. Il governo afgano, gli attivisti delle organizzazioni per i
diritti umani e gli agenti dell' intelligence confermano questa
versione, ma l' esercito statunitense, per due settimane, ha insistito
nel sostenere che, in quella che è stata definita un' operazione ben
riuscita contro i Taliban, le vittime civili sono state 5, mentre il
numero dei miliziani rimasti uccisi oscillerebbe tra i 30 e i 35. Un
visitatore che il 31 agosto si è recato nel villaggio e nei tre cimiteri
situati nelle vicinanze, ha contato 42 tombe appena scavate. Tredici di
esse erano talmente piccole che non vi potevano essere seppelliti che
dei bambini; altre tredici erano indicate con delle pietre, secondo l'
uso afgano per identificare le sepolture delle donne. In una zona
recintata permane un odore di decomposizione che spinge gli abitanti a
scavare con le vanghe. Nell' angolo di una stanza crollata sotto le
bombe, viene trovato il corpo incrostato di polvere di un neonato. Le
immagini che uno degli abitanti del villaggio racconta di aver ripreso
con un telefono cellulare - e che chi scrive ha visto - mostrano due
file di circa 20 corpi adagiati nella moschea mentre nel sottofondo si
sentono i lamenti e le grida di disperazione dei parenti. Un medico
afgano che lavora per un' organizzazione non governativa e che dirige un
ambulatorio in un villaggio vicino, racconta di aver contato tra i 50 e
i 60 cadaveri di civili, la maggior parte dei quali donne e bambini,
composti il giorno dell' attacco nella moschea.(segue)
*Ad un soldato italiano ferito Repubblica dedica 25 righe a pagina 12.
A 90 civili uccisi dedica 50 righe a pagina 15
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