Autore: ANDREA AGOSTINI Data: To: forumgenova Oggetto: [NuovoLab] stop alle ruspe all'acquasola l'ultima via crucis del
verde
Stop alle ruspe all´Acquasola l´ultima via crucis del verde
MARCO PREVE
Una cazzuola da muratore e un rastrello da giardiniere. Stanno sul suo tavolo ma forse, fino a oggi, il sindaco Marta Vincenzi non ha ancora fatto una scelta definita. Intendiamoci servono sia l´una che l´altro, ma il fatto è che, almeno simbolicamente, uno dei due, oggi, deve essere impugnato dal sindaco con maggior decisione. Lo richiedono l´accresciuta sensibilità dei genovesi per i temi dell´ambiente, della qualità della vita, del paesaggio, del territorio.
o testimoniano le cronache di questi ultimi mesi che raccontano le proteste e le battaglie giudiziarie per fermare la costruzione di palazzi, box, parcheggi da Pegli a Sant´Ilario passando per l´Acquasola, Albaro e Quarto. Il sindaco, qualche fendente con il rastrello lo ha menato. Intanto aveva chiaramente manifestato la sua contrarietà al park dell´Acquasola e la volontà di trovare un´alternativa. Intenzioni bellicose per un risultato nullo.
Meglio è andata al primo cittadino quando proprio da questo giornale è stata denunciata la realizzazione in sordina di un palazzotto fantasma all´interno delle Piscine di Albaro. Marta Vincenzi ha tuonato e i costruttori hanno deciso di cancellare i volumi contestati. Poi a fine luglio l´annuncio di una variante di salvaguardia urbanistica per fermare l´assalto del cemento a sant´Ilario.
Insomma una bruciante sconfitta, una battaglia vinta e una campagna ancora da iniziare. Per il partito del rastrello è un po´ poco. Tanto più se si pensa che spesso e volentieri l´intervento di "superMarta" arriva a seguito di pubbliche denunce, e segue una rotta diversa rispetto a quella tracciata dai suoi uffici tecnici.
Mentre per il partito del cemento i guai arrivano soprattutto dai giudici del Tar o dalle proteste di piazza dei cittadini. Via Jenner, via Majorana, via Bosio, via Camilla, via al Forte di San Martino, via Liri, l´Uliveto Murato di Quarto sono i nomi di una serie di campi di battaglia di questi ultimi mesi. Scontri pesanti da sostenere per gli ambientalisti: prendiamo il caso di via Puggia. Box e appartamenti in area di pregio con il passe-partout chiamato "trasferimento di volumi" ai quali si è fatto ampiamente ricorso durante l´amministrazione Pericu.
Bene, in via Puggia il Tar ha bloccato in primavera un progetto presentato da Fsi, Finanza e sviluppo immobiliare, ovvero un gruppo che attorno all´immobiliarista Mario Giacomazzi e all´architetto Vittorio Grattarola ha raccolto appartenenti alle famiglie Garrone, Sutter, Grimaldi, Orsero e magari qualcun altro che non sapremo mai visto che alcune delle quote della società appartengono ad una società anonima lussemburghese, la "Mosto s.a".
Ecco, schierarsi contro un certo modo di intendere la pianificazione del territorio per il sindaco vorrebbe dire prendere posizione contro quegli stessi nomi che poi finanziano fondazioni, teatri, eventi. Nessuno pensa che Marta Vincenzi non abbia il coraggio di farlo. Forse non pensa sia giusto farlo, e questo è legittimo. Per gli ambientalisti è stato invece inelegante che abbia partecipato al gala promozionale con cui è stato presentato il progetto del nuovo Lido. Intanto perché esprimendo giudizi positivi potrebbe aver influenzato i tecnici di Tursi che domani dovranno valutare disegni, volumetrie, autorizzazioni. E poi perché ancora non si sa chi realizzerà un´opera da cento milioni di euro. Di certo non la "Value Services" di Mario Corica ex vicepresidente Fiera e di Giovanni Cambiaso commercialista, amministrata da Giovanni Blondet. Una società con un capitale di 10mila euro. Bisognerebbe sempre sapere con chi si impugna un rastrello, una cazzuola o un bicchiere di spumante.