Da un volantino, datato 8 settembre, a firma RdB-CUB PI apprendo, nonostante tutto con un certo sconcerto, quanto segue:
" I sindacati di base già nella manifestazione del 16 luglio avevano lanciato lo sciopero generale da svolgersi in autunno contro la politica economica del governo e l’attacco al pubblico impiego, a sostegno di una piattaforma che rimetta al centro del dibattito politico la previdenza pubblica, il lavoro stabile, la sicurezza nei luoghi di lavoro e salari agganciati al costo della vita. Dopo alcuni giorni la CUB (alla quale aderisce la RdB), i COBAS e l’SdL hanno unitariamente proclamato lo sciopero generale per il prossimo 17 ottobre.
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Ebbene, i vertici di CGIL-CISL-UIL, che finora hanno dormito sonni tranquilli, uscendo giovedì scorso (4 settembre, n.d.r.) dall’incontro con il ministro Brunetta hanno convocato un’assemblea nazionale di quadri sindacali e di delegati RSU, pensate un po’, proprio per il 17 ottobre a Roma, per decidere se e quando scioperare contro un governo che sta massacrando il pubblico impiego ed in special modo noi dipendenti degli Enti previdenziali, togliendoci nel 2009 circa 6.000 euro di salario. Che tempismo!!! "
Difficile non pensare che all'origine di questa scelta ci sia l'obiettivo di contrastare (...e controllare!) l'adesione individuale di delegati della CGIL, allo sciopero del 17 ottobre, magari in misura anche più significativa di quanto già avvenuto lo scorso anno in analoga occasione.
Che si tratti di una decisione nel quadro del percorso di "normalizzazione" del dissenso interno inaugurato da Epifani dopo i NO delle sinistre del SUO sindacato al famigerato protocollo sul welfare?
D'altra parte la CISL si è "normalizzata" da decenni e la UIL non ha mai avuto nulla da normalizzare!
Sergio Casanova (iscritto CGIL)
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