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Ok, sì, il business, il recupero, lo spettacolo... E tuttavia merita di essere ricordato.

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Scomparso Stefano Rosso, il cantore dello “spinello”







16 settembre 2008


Stefano Rosso è stato il tipico caso di artista segnato da una canzone. Tutti lo ricordano per Lo spinello, già in pochi sanno che il celebre verso «che bello, due amici, una chitarra e uno spinello» fa parte del testo di un brano che si intitola “Una storia disonesta”.

Stefano Rossi (era questo il suo vero cognome) è stato, artisticamente parlando, un tipico figlio degli anni `70 - lui era nato a Roma, a Trastevere, il 7 dicembre del 1948 - dell’epoca dei cantautori. Ma, contrariamente ad altri suoi colleghi piu´ famosi, lui la chitarra la suonava benissimo. Non ha mai avuto un carattere facile e, purtroppo, ha avuto un lungo rapporto con pratiche autodistruttive. Umanamente era un tipico figlio della Trastevere più autentica, con la sua peculiare idea di marginalità, lo sguardo affilato sulla realtà e la capacità di assorbire gli stimoli di un luogo ad alto tasso di creatività. Insieme alle esperienze di strada, Stefano era cresciuto con i Beatles, i Beach Boys, la California, il bluegrass e il blues. Tutto un mondo che si mescolava nelle sue canzoni. Aveva cominciato in duo con il fratello, poi il suo nome ha cominciato a circolare quando Claudio Baglioni ha cantato due suoi pezzi, C’è un vecchio bar nella mia città e Valentina in un programma televisivo.

Nel 1975 ha partecipato alla trasmissione Alle sette della sera, condotto da Gianni Morandi ed Elisabetta Viviani. Nel 1976 è arrivato il contratto con l’ Rca, la casa discografica di Battisti, Baglioni, Dalla, De Gregori, Venditti. Rino Gaetano. Il primo 45 giri è Letto 26, storia di una degenza in cui racconta la sua Trastevere quindi arriva Una storia disonesta: lo scandalo provocato dalla presenza della parola spinello nel testo si inserisce perfettamente nel clima del 1977 e la canzone diventa un successo popolare. E proprio nel `”77” è uscito il suo primo Lp, ovviamente intitolato Una storia disonesta che ha vinto un Telegatto. Nel frattempo Preghiera era stata incisa da Mia Martini.

L’album seguente si intitola ...e allora senti cosa fo, dove compaiono Bologna `77, dedicata alla morte di Giorgiana Masi e Odio chi, un’altra canzone che suscito´ polemiche perché trasmessa in tv con un testo epurato. Dopo Bioradiografie, Rosso rompe con l’Rca, accusandola di avergli boicottato il disco. Nel 1980 pubblica Io e il signor Rosso e partecipa al festival di Sanremo con L’italiano. La sua popolarità comincia a declinare mentre I suoi rapporti con l’ambiente discografica e televisivo diventano sempre più problematici. Il suo album seguente è del 1989 e non ottiene riscontro. Comincia un periodo difficile, dal quale Rosso esce affidandosi al suo vecchio amore per la chitarra acustica. Comincia così una carriera di concerti di sola chitarra nei club, dove standard americani e brani blues si mescolavano al suo repertorio uniti dal filo comune del virtuosismo del fingerpickin’.Il suo ultimo ritorno di popolarità è coinciso con il remake di Una storia disonesta inciso nel 2005 insieme a Tonino Carotone e alla band ska gli Arpioni.



La splendida  Bologna '77                             http://it.youtube.com/watch?v=MfrpekLZ568&feature=related






http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/italia_e_mondo/2008/09/16/1101758183484-scomparso-stefano-rosso--cantore-spinello.shtml
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