[cm-Roma] R: Digest di Cm-roma, Volume 54, Numero 20

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Vastaanottaja: cm-roma
Aihe: [cm-Roma] R: Digest di Cm-roma, Volume 54, Numero 20
Siamo d'accordo. Il timore è che troppo facilmente conformismo ed
indifferenza siano il peggior fascismo.
La situazione in Italia è già
marcia, per parte mia.
Nichilista controvoglia, come sono, spero di
andarmene prima che emanino le leggi speciali.
Andare in bici è ancora
e sempre un atto politico, eversivo e propositivo.
Ma la politica è
anche qualcos'altro; spero che chi fino ad oggi, fra i cicloattivi, ha
avuto paura di esporsi anche solo simbolicamente impari a non avere più
paura almeno di pensare in modo definito. La libertà non è un diritto:
dobbiamo schiumare ogni momento per quello che è stato fatto a
Bolzaneto, si fa nelle carceri, si fa nelle caserme, si fa nelle strade
e nei mercati all'aperto contro gli "abusivi", si fa ai lavoratori,
agli studenti, ai rom, nei lager per immigrati, a tutti i deboli e non
perchè siamo buoni, evangelici, ecumenici o altromondisti e neppure
perchè potrebbero farlo a noi domani, ma perchè ogni tanto è di buon
gusto incazzarsi.




----Messaggio originale----
Da: cm-roma-
request@???
Data: 14-set-2008 2.00 PM
A: <cm-roma@inventati.
org>
Ogg: Digest di Cm-roma, Volume 54, Numero 20

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roma-owner@???


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"Re: Contenuti del digest
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Argomenti del
Giorno:

1. Re: indirizzi visibili (info@???)
2. Re:
da lista ror vergogna italiana (Marco Zerbino)


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Message: 1
Date: Sat, 13 Sep 2008 14:08:17 +0200
From:
"info@???" <info@???>
Subject: Re: [cm-Roma]
indirizzi visibili
To: critical mass Roma <cm-roma@???>
Message-ID: <48CBAD31.208@???>
Content-Type: text/plain;
charset=ISO-8859-1; format=flowed


per rispondere ai tanti che
chiedevano di essere visibili (con il
proprio indirizzo mail) rispondo
che quello di ieri era solo un
esperimento e che oggi dopo le mail
ricevute (grazie a tutti) è stato
riabilitatò tutto come prima.

Ora
però cercate un nuovo amminstratore,.perchè io non dopo averci
pensato
non voglio questa responsabilità

Grazie

Ilcapomeccanico







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Message: 2
Date: Sat, 13 Sep 2008 23:46:
35 +0200
From: Marco Zerbino <marco.zerbino@???>
Subject: Re: [cm-
Roma] da lista ror vergogna italiana
To: "lista cm-roma." <cm-
roma@???>
Message-ID: <48CC34BB.4000602@???>
Content-
Type: text/plain; charset=windows-1252; format=flowed

Che bella, che
bella, la lista cm roma...neanche un commento, su questa
mail
agghiacciante...
no, non e' un'accusa a nessuno: quando l'orrore e'
troppo grande, le
parole mancano: credo sia cosi' per tutti noi...
pero', per favore, non la mettiamo sul fatto che e' perche' noi siamo
diversi, perche' siamo anarchici, perche' qui, perche' la, che non ce
ne
frega niente dell'apocalisse che si sta verificando intorno a noi...
la
verita' e' che ci sentiamo impotenti, cioe' PRIVI DI POTERE, ed
effettivamente lo siamo...poi c'e' chi di potere ne ha ancor meno di
noi
(le persone di cui si parla in questa mail, e si potrebbero citare
tanti
altri casi...)
Ma a noi, si sa, il potere non ci interessa, noi
siamo per l'azione
diretta...non ci interessa avere in qualche modo
voce in capitolo sui
cio' che avviene sopra le nostre teste, e che
prima o poi, speriamo non
troppo presto, conosceremo in maniera
diretta.
mz

pipino ha scritto:
> Fatela girare, dopo averla letta,

questa vergogna: tutta italiana.
>
> Doriana Goracci
>
>
>
> Si erano

fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare.
> Sono stati

picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per
> ore.
> La

loro testimonianza
>
> Venerdì 5 settembre 2008, ore 12. Tre famiglie

parcheggiano le
> roulotte nel piazzale delle giostre a Bussolengo

[Verona]. Le
> famiglie
> sono formate da Angelo e Sonia Campos con i

loro cinque figli
> [quattro
> minorenni], dal figlio maggiorenne

della coppia con la moglie e
> altri
> due minori, infine dal cognato

Cristian Udorich con la sua compagna e
> i
> loro tre bambini. Tra le

roulotte parcheggiate c´è già quella di
> Denis
> Rossetto, un loro

amico. Sono tutti cittadini italiani di origine
> rom.
>
> Quello che

accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni
> ed è nato a

San Giovanni Valdarno [Arezzo]. Cristian vive a Busto
> Arsizio

[Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom
> e
>

sinte della Lombardia. Abbiamo parlato al telefono con lui grazie
>

all´aiuto di Sergio Suffer dell´associazione Nevo Gipen [Nuova vita]
> di
> Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e

sinti
> insieme».
>
> «Stavamo preparando il pranzo, ed è arrivata

una pattuglia di vigili
> urbani - racconta Cristian - per dirci di

sgomberare entro un paio
> di
> ore. Abbiamo risposto che avremmo

mangiato e che saremmo subito
> ripartiti. Dopo alcuni minuti arrivano

due carabinieri. Ci dicono di
> sgomberare subito. Mio cognato chiede

se quella era una minaccia.
> Poi
> cominciano a picchiarci, minorenni

compresi».
>
> La voce si incrina per l´emozione: «Hanno subito

tentato di
> ammanettare Angelo - prosegue Cristian - Mia sorella,

sconvolta, ha
> cominciato a chiedere aiuto urlando `non abbiamo fatto

nulla´. Il
> carabiniere più basso ha cominciato allora a picchiare

in testa mia
> sorella con pugni e calci fino a farla sanguinare. I

bambini si sono
> messi a piangere. Ã? intervenuto per difenderci anche

Denis. `Stai
> zitta
> puttana´, ha urlato più volte uno dei

carabinieri a mia figlia di
> nove
> anni. E mentre dicevano a me di

farla stare zitta `altrimenti
> l´ammazziamo di botte´ mi hanno

riempito di calci. A Marco, il
> figlio
> di nove anni di mia sorella,

hanno spezzato tre denti... Subito
> dopo
> sono
> arrivate altre

pattuglie: tra loro un uomo in borghese, alto circa
> un
> metro e

settanta, calvo: lo chiamavano maresciallo. Sono riuscito a
> prendere

il mio telefono, ricordo bene l´ora, le 14,05, e ho
> chiamato
> il

113 chiedendo disperato all´operatore di aiutarci perché alcuni
>

carabinieri ci stavano picchiando. Con violenza mi hanno strappato
>

il
> telefono e lo hanno spaccato. Angelo è riuscito a scappare. �

stato
> fermato e arrestato, prima che riuscisse ad arrivare in

questura. Io
> e
> la mia compagna, insieme a mia sorella, Angelo e

due dei loro figli,
> di
> sedici e diciassette anni, siamo stati

portati nella caserma di
> Bussolengo dei carabinieri».
>
> «Appena

siamo entrati,erano circa le due - dice Cristian - hanno
> chiuso
> le

porte e le finestre. Ci hanno ammanettati e fatti sdraiare per
> terra.

Oltre ai calci e i pugni, hanno cominciato a usare il
> manganello,

anche sul volto... Mia sorella e i ragazzi perdevano
> molto
> sangue.

Uno dei carabinieri ha urlato alla mia compagna: `Mettiti in
>

ginocchio e pulisci quel sangue bastardo´. Ho implorato che si
>

fermassero, dicevo che sono un predicatore evangelista, mi hanno
>

colpito con il manganello incrinandomi una costola e hanno urlato
>

alla
> mia compagna `Devi dire, io sono una puttana´, cosa che lei,
>

piangendo,
> ha fatto più volte».
>
> Continua il racconto Giorgio,

che ha diciassette anni ed è uno dei
> figli di Angelo: «Un

carabiniere ha immobilizzato me e mio fratello
> Michele, sedici anni.

Hanno portato una bacinella grande, con
> cinque-sei litri di acqua.

Ogni dieci minuti, per almeno un´ora, ci
> hanno immerso completamente

la testa nel secchio per quindici
> secondi.
> Uno dei carabiniere in

borghese ha filmato la scena con il
> telefonino.
> Poi un altro si è

denudato e ha detto `fammi un bocchino´».
>
> Alle 19 circa, dopo

cinque ore, finisce l´incubo e tutti vengono
> rilasciati, tranne

Angelo e Sonia Campos e Denis Rossetto, accusati
> di
> resistenza a

pubblico ufficiale. Giorgio e Michele, prima di essere
> rilasciati,

sono trasferiti alla caserma di Peschiera del Grada per
> rilasciare le

impronte. Cristian con la compagna e i ragazzi vanno a
> farsi medicare

all´ospedale di Desenzano [Brescia].
>
> Sabato mattina la prima

udienza per direttissima contro i tre
> «accusati», che avevano

evidenti difficoltà a camminare per le
> violenze. «Con molti

familiari e amici siamo andati al tribunale di
> Verona - dice ancora

Cristian - L´avvocato ci ha detto che
> potrebbero
> restare nel

carcere di Verona per tre anni». Nel fine settimana la
> notizia

appare su alcuni siti, in particolare Sucardrom.blogspot.
> com.
> La

stampa nazionale e locale non scrive nulla, salvo l´Arena di
>

Verona.
> La Camera del lavoro di Brescia e quella di Verona, hanno

messo a
> disposizione alcuni avvocati per sostenere il lavoro di Nevo

Gipen.
>
> di Gianluca Carmosino (Carta)
>
>
>
>
> *Per chi ricorda

sono incubi*
> *Per chi dimentica solo nostalgie*
>

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