[Cm-milano] Fwd: [neurogreen] Vizi privati, pubblici reati

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Autor: Adriana Marafioti (adriana.marafioti)
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To: cm-milano
Betreff: [Cm-milano] Fwd: [neurogreen] Vizi privati, pubblici reati

Se penso che io sono contenta perche' sto andando in pensione e ho una bella bici.....mi viene da piangere.

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Vizi privati, pubblici reati






Carla Corso, presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute


A cosa è servito fondare un comitato per i diritti civili delle prostitute e lottare venticinque anni nella speranza di vedere riconosciuti i propri diritti, esporsi in prima persona mettendo a repentaglio la propria vita privata sperando in un cambiamento; a cosa è servito impegnarsi girando l'Italia e l'Europa cercando di aprire un dialogo con politici, movimenti femministi, e stimolare la nascita di nuove associazioni di prostitute consapevoli del loro ruolo e pronte a rivendicare gli stessi diritti negati. Abbiamo in tutti questi anni coltivato l'ambizione di aprire un dibattito culturale che portasse a un cambiamento nella società, per rimuovere pregiudizi e emarginazione nei confronti delle persone che si prostituiscono.

Per anni le prostitute europee hanno rivendicato diritti civili e prodotto documenti che andavano in una sola direzione: il riconoscimento del lavoro sessuale come attività lavorativa con diritti e doveri. Perché non prendere come esempio i paesi del nord Europa (Olanda, Germania) che hanno legiferato in questo senso tenendo conto anche delle richieste delle associazioni di prostitute e stanno sperimentando nuove forme di organizzazione del lavoro sessuale? A che cosa è servito sperare che il governo ascoltasse le nostre richieste e modificasse la legge Merlin in favore delle prostitute, producendo una legge che contenesse anche i nostri suggerimenti. Un paese democratico non può solo reprimere, ma dovrebbe governare questo fenomeno e tenere conto delle migliaia di persone coinvolte in questa attività. Una buona legge deve riconoscere il diritto di prostituirsi a tutte quelle persone che scelgono tale attività e vogliono poterla esercitare liberamente e in sicurezza. Un parlamento quando legifera dovrebbe tener conto della volontà e delle richieste dei suoi cittadini così come ci siamo sempre considerate anche noi prostitute. Dobbiamo, purtroppo, sempre fare i conti con questa doppia morale che vuole nascondere quello che esteticamente dà fastidio vedere e che dentro le quattro mura si può fare. Ciò che pubblicamente vogliono trasformare in reato, privatamente diventa lecito. La prostituzione non può essere liquidata come spazzatura da mettere sotto il tappeto. Muove migliaia di persone, sentimenti, sessualità, potere e un mare di soldi. Non sarebbe ora di far emergere dalla clandestinità rendendo legale il tutto? Ci dispiace che un ministro neo eletto, senza documentarsi, senza conoscere a fondo il tema e senza essersi confrontata prima con le tante associazioni sparse sul territorio, che conoscono bene questo fenomeno, decide di occuparsene con una proposta di legge superficiale che non tiene conto dei diritti di nessuno, spazza via tutto il lavoro e le speranze di questi anni. La legge Merlin aveva ridato libertà e autodeterminazione alle donne e con questa nuova proposta di legge si ritorna indietro di 50 anni, quando le donne vivevano in totale solitudine dentro i bordelli. Sarà molto facile per i trafficanti investire in questo nuovo business , comprare vecchi stabili fatiscenti e rinchiudere le donne costringendole a prostituirsi senza nessuna possibilità di ribellarsi o di poter chiedere aiuto. Cosa ne sarà delle bambine e delle donne immigrate vittime di tratta se questo disegno di legge verrà approvato? Diventeranno totalmente invisibili e inavvicinabili e tutto il lavoro fatto in questi anni dalle associazioni di volontariato per aiutarle sarà vanificato. I trafficanti avranno la possibilità di organizzare in modo eccellente i loro odiosi traffici. A cosa serve punire queste donne quando sono state già punite duramente dalla vita costringendole a lasciare i loro paesi, scappando da epidemie, guerre e miseria in cerca di una possibilità di vita per sé e i loro figli. Non meriterebbero la solidarietà di noi ricchi europei?





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