[RSF] I: Appello per la manifestazionedell'11 ottobre

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Tárgy: [RSF] I: Appello per la manifestazionedell'11 ottobre
Appello per la manifestazione nazionale a Roma l'11 ottobre 2008





Un'altra Italia, un'altra politica



Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute in primo luogo
da Confindustria, disegnano il quadro di un’Italia ripiegata su se stessa e che
guarda con paura al futuro, un Paese dove pochi comandano, in cui il lavoro
viene continuamente umiliato e mortificato, nel quale l’emergenza è evocata
costantemente per giustificare la restaurazione di una società classista
razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti, i
suoi principali nemici. Che nega, specie nei migranti, il riconoscimento di
diritti di cittadinanza con leggi come la Bossi Fini che non solo generano
clandestinità e lavoro nero, ma calpestano fondamentali valori di umanità.
Questa è la risposta delle destre alla crisi profonda, di cui quella
finanziaria è solo un aspetto, che attraversa il processo di globalizzazione e
le teorie liberiste che l’hanno sostenuto. Una risposta che, naturalmente,
ignora il fatto che solo un deciso mutamento del modello economico oggi
operante può risolvere problemi drammatici, dei quali il più grave è la crisi
ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un’altra idea di
società e un coerente programma in difesa della democrazia e delle condizioni
di vita delle persone. E’ una risposta che non può tardare ed è l’unico modo
per superare le conseguenze della sconfitta elettorale e politica. Ci
proponiamo perciò di contribuire alla costruzione di un’opposizione che sappia
parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi



1..     riprendere un’azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i 
rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nello scacchiere del Caucaso. La 
scommessa è ridare prospettiva a un ruolo dell’Europa quale principale 
protagonista di una politica che metta la parola fine all’unilateralismo dell’
amministrazione Bush, al suo programma di scudo spaziale e di estensione delle 
basi militari nel mondo, all’occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la 
presenza di truppe italiane non ha ormai alcuna giustificazione), ma anche alla 
sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin;




2..     imporre su larga scala un’azione di difesa di retribuzioni e pensioni 
falcidiate dal caro vita, il quale causa un malessere che la destra tenta di 
trasformare in egoismo sociale, guerra tra poveri, in un protezionismo 
economico del tutto insensibile al permanere di gravi squilibri tra il Nord e 
il Sud del mondo. Di fronte alla piaga degli “omicidi bianchi” è necessario 
intensificare i controlli e imporre l’applicazione delle sanzioni alle imprese. 
Si tratta inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro 
precariato e lavoro nero, anche attraverso la determinazione di un nuovo quadro 
legislativo; sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati; 
ottenendo il riconoscimento di forme di lavoro informale e di economia 
solidale;




3..     respingere l’attacco alla scuola pubblica, all’Università e alla 
ricerca, al servizio sanitario nazionale, ai diritti dei lavoratori e alla 
contrattazione collettiva. E’ una vera e propria demolizione attuata attraverso 
un’azione di tagli indiscriminati e di licenziamenti, l’introduzione di 
processi di privatizzazione, e un’offensiva ideologica improntata a un ritorno 
al passato di chiaro stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L’obiettivo 
della destra al governo è colpire al cuore le istituzioni del welfare che 
garantiscono l’esercizio dei diritti di cittadinanza. L’affondo è costituito da 
un’ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua 
solidarietà;




4..     rispondere con forza all’attacco contro le politiche volte a 
contrastare la violenza degli uomini contro le donne, riconoscendo il valore 
politico della lotta a tutte le forme di dominio patriarcale, dell’
autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico 
e nelle scelte personali;




5..     sostenere il valore della laicità dello stato e riconoscere diritto di 
cittadinanza alle richieste dei movimenti per la libera scelta sessuale e per 
quelle relative al proprio destino biologico;




6..     sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) che 
intendono intervenire democraticamente su temi di grande valore per le 
comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla 
salute e sui beni comuni., prima fra tutti l’acqua. Quella che si sta 
affermando con la destra al governo è un’idea di comunità corporativa, egoista, 
rozza e cattiva, un’idea di società che rischia di trasformare le nostre città 
e le loro periferie nei luoghi dell’esclusione. Bisogna far crescere una 
capacità di cambiamento radicale delle politiche riguardanti la gestione dei 
rifiuti e il sistema energetico. Con al centro la massima efficienza nell’uso 
delle risorse e l’uso delle fonti rinnovabili. Superando la logica dei 
megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse in via di 
esaurimento. E’ fondamentale sostenere una forte ripresa del movimento 
antinuclearista che respinga la velleitaria politica del governo in campo 
energetico.




7..     contrastare tutte le tentazioni autoritarie volte a negare o limitare 
fondamentali libertà democratiche e civili, a partire dalle scelte del governo 
dai temi della giustizia, della comunicazione e della libertà di stampa. O in 
tema di legge elettorale mettendo in questione diritti costituzionali di 
associazione e di rappresentanza. Si tratta anche di affermare una cultura 
della legalità contro le tendenze a garantire l’immunità dei forti con leggi ad 
personam e a criminalizzare i deboli. Per queste ragioni e con questi obiettivi 
vogliamo costruire insieme un percorso che dia voce ad un’opposizione efficace, 
che superi la delusione provocata in tanti dal fallimento del Governo Prodi e 
dalla contemporanea sconfitta della sinistra, e raccolga risorse e proposte per 
questo paese in affanno. ?L’attuale minoranza parlamentare non è certo in grado 
di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com’è da pulsioni 
consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle 
politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi
dimostrano, dal caso Alitalia all’attacco a cui è sottoposta la scuola, dalla 
militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante 
amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali).




Bisogna invece sapere cogliere il carattere sistematico dell’offensiva
condotta dalle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e
sociale, per potere generare un’opposizione politica e sociale che abbia l’
ambizione di sconfiggere il Governo Berlusconi. Quindi, proponiamo una
mobilitazione a sinistra, per “fare insieme”, al fine di suscitare un fronte
largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti
partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in
modo efficace le politiche di questo governo.

Al tal fine proponiamo la convocazione per il 11 ottobre di un’iniziativa di
massa, pubblica e unitaria, rivolgendoci a tutte le forze politiche, sociali e
culturali della sinistra e chiedendo a ognuna di esse di concorrere a un’
iniziativa che non sia di una parte sola. Il nostro intento è contribuire all’
avvio di una nuova stagione politica segnata da mobilitazioni, anche
territorialmente articolate, sulle singole questioni e sui temi specifici
sollevati.



Appello per la manifestazione nazionale a Roma l'11 ottobre 2008
 
 
Un'altra Italia, un'altra politica
 
Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute in primo luogo da Confindustria, disegnano il quadro di un’Italia ripiegata su se stessa e che guarda con paura al futuro, un Paese dove pochi comandano, in cui il lavoro viene continuamente umiliato e mortificato, nel quale l’emergenza è evocata costantemente per giustificare la restaurazione di una società classista razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti, i suoi principali nemici. Che nega, specie nei migranti, il riconoscimento di diritti di cittadinanza con leggi come la Bossi Fini che non solo generano clandestinità e lavoro nero, ma calpestano fondamentali valori di umanità. Questa è la risposta delle destre alla crisi profonda, di cui quella finanziaria è solo un aspetto, che attraversa il processo di globalizzazione e le teorie liberiste che l’hanno sostenuto. Una risposta che, naturalmente, ignora il fatto che solo un deciso mutamento del
modello economico oggi operante può risolvere problemi drammatici, dei quali il più grave è la crisi ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un’altra idea di società e un coerente programma in difesa della democrazia e delle condizioni di vita delle persone. E’ una risposta che non può tardare ed è l’unico modo per superare le conseguenze della sconfitta elettorale e politica. Ci proponiamo perciò di contribuire alla costruzione di un’opposizione che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi
 
1..     riprendere un’azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nello scacchiere del Caucaso. La scommessa è ridare prospettiva a un ruolo dell’Europa quale principale protagonista di una politica che metta la parola fine all’unilateralismo dell’amministrazione Bush, al suo programma di scudo spaziale e di estensione delle basi militari nel mondo, all’occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la presenza di truppe italiane non ha ormai alcuna giustificazione), ma anche alla sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin;
 
2..     imporre su larga scala un’azione di difesa di retribuzioni e pensioni falcidiate dal caro vita, il quale causa un malessere che la destra tenta di trasformare in egoismo sociale, guerra tra poveri, in un protezionismo economico del tutto insensibile al permanere di gravi squilibri tra il Nord e il Sud del mondo. Di fronte alla piaga degli “omicidi bianchi” è necessario intensificare i controlli e imporre l’applicazione delle sanzioni alle imprese. Si tratta inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro precariato e lavoro nero, anche attraverso la determinazione di un nuovo quadro legislativo; sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati; ottenendo il riconoscimento di forme di lavoro informale e di economia solidale;
 
3..     respingere l’attacco alla scuola pubblica, all’Università e alla ricerca, al servizio sanitario nazionale, ai diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva. E’ una vera e propria demolizione attuata attraverso un’azione di tagli indiscriminati e di licenziamenti, l’introduzione di processi di privatizzazione, e un’offensiva ideologica improntata a un ritorno al passato di chiaro stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L’obiettivo della destra al governo è colpire al cuore le istituzioni del welfare che garantiscono l’esercizio dei diritti di cittadinanza. L’affondo è costituito da un’ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua solidarietà;
 
4..     rispondere con forza all’attacco contro le politiche volte a contrastare la violenza degli uomini contro le donne, riconoscendo il valore politico della lotta a tutte le forme di dominio patriarcale, dell’autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico e nelle scelte personali;
 
5..     sostenere il valore della laicità dello stato e riconoscere diritto di cittadinanza alle richieste dei movimenti per la libera scelta sessuale e per quelle relative al proprio destino biologico;
 
6..     sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) che intendono intervenire democraticamente su temi di grande valore per le comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla salute e sui beni comuni., prima fra tutti l’acqua. Quella che si sta affermando con la destra al governo è un’idea di comunità corporativa, egoista, rozza e cattiva, un’idea di società che rischia di trasformare le nostre città e le loro periferie nei luoghi dell’esclusione. Bisogna far crescere una capacità di cambiamento radicale delle politiche riguardanti la gestione dei rifiuti e il sistema energetico. Con al centro la massima efficienza nell’uso delle risorse e l’uso delle fonti rinnovabili. Superando la logica dei megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse in via di esaurimento. E’ fondamentale sostenere una forte ripresa del movimento antinuclearista che respinga la velleitaria
politica del governo in campo energetico.
 
7..     contrastare tutte le tentazioni autoritarie volte a negare o limitare fondamentali libertà democratiche e civili, a partire dalle scelte del governo dai temi della giustizia, della comunicazione e della libertà di stampa. O in tema di legge elettorale mettendo in questione diritti costituzionali di associazione e di rappresentanza. Si tratta anche di affermare una cultura della legalità contro le tendenze a garantire l’immunità dei forti con leggi ad personam e a criminalizzare i deboli. Per queste ragioni e con questi obiettivi vogliamo costruire insieme un percorso che dia voce ad un’opposizione efficace, che superi la delusione provocata in tanti dal fallimento del Governo Prodi e dalla contemporanea sconfitta della sinistra, e raccolga risorse e proposte per questo paese in affanno. ?L’attuale minoranza parlamentare non è certo in grado di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com’è da pulsioni
consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi
dimostrano, dal caso Alitalia all’attacco a cui è sottoposta la scuola, dalla militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali).
 
Bisogna invece sapere cogliere il carattere sistematico dell’offensiva condotta dalle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e sociale, per potere generare un’opposizione politica e sociale che abbia l’ambizione di sconfiggere il Governo Berlusconi. Quindi, proponiamo una mobilitazione a sinistra, per “fare insieme”, al fine di suscitare un fronte largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in modo efficace le politiche di questo governo.
Al tal fine proponiamo la convocazione per il 11 ottobre di un’iniziativa di massa, pubblica e unitaria, rivolgendoci a tutte le forze politiche, sociali e culturali della sinistra e chiedendo a ognuna di esse di concorrere a un’iniziativa che non sia di una parte sola. Il nostro intento è contribuire all’avvio di una nuova stagione politica segnata da mobilitazioni, anche territorialmente articolate, sulle singole questioni e sui temi specifici sollevati.
 
 
Prime Adesioni;
Maurizio Acerbo, Andrea Agostini, Mario Agostinelli, Vittorio Agnoletto, Andrea Alzetta, Fabio Amato, Bianca DacomoAnnoni, Ciro Argentino, Giorgio Arlorio, Giuseppe Albanese, Stefano G. Azzarà , Andrea Bagni, Rossana Ballino, Paola Baraffi, Imma Barbarossa, Gianni Belloni, Alessandro Biasoli , Bianca Mara, Carlo Baldini, Maria Luisa Boccia, Gabriele Bollini, Elio Bonfanti , Carlo Borriello , Mara Bianca, Benedetta Buccellato, Alberto Burgio, Sergio Bellucci, Gabriele Bollini, Nerina Benuzzi, Maddalena Berrino, Fausto Bertinotti, Stefano Bianchi, Marina Bosco, Giacinto Botti, Augustin Breda, Antonio Bruno, Gloria Buffo, Oriella Busetto, Bianca Bracci Torsi, Paolo Cacciari, Daniele Calli, Maria Campese, Giovanna Capelli, Mauro Cannoni, Antonio Castronovi, Francesca Cavarocchi, Maria Grazia Campus,Sergio Caserta, Wilma Casavecchia, Cesare Chiazza, Elena Canali, Giuseppe Chiarante, Luciana Castellina, Guido Cappelloni, Bruno Ceccarelli, Stefano Ciccone
,Aurelio Crippa, Mario Cena, Luigi Cerini, Gianpiero Ciambotti, Paolo Ciofi, Anna Cotone, Eros Cruccolini, Claudio Cugusi, Rosa Maria Cutrufelli, Sandro Curzi, Flavio Cogo, Luisella De Filippi, Elettra Deiana, Nunzio D’Erme, Dante De Angelis, Loredana De Checchi, Paolo De Nardis , Piero Di Siena, Antonella Del Conte, Walter De Cesaris, Elena Del Grosso, Jose Luis Del Roio, Gemma De Rosa, Valeria Di Blasio, Pippo Di Marca , Mauro Di Marco, Dalma Domeneghini, Ferruccio Danini, Eugenio Donise, Erminia Emprin, Roberta Fantozzi , Pietro Folena, Riccardo Ferraro , Ciccio Ferrara, Eleonora Forenza, Loredana Fraleone, Mercedes Frias , Francesco Francescaglia, Davide Franceschini, Francesca Foti , Matteo Gaddi , Stefano Galieni, Don Gallo, Clara Gallini , Rocco Giacomino, Matteo Gerardo, Alfonso Gianni, Dino Greco, Fosco Giannini, Paul Ginsborg, Franco Giordano, Sergio Giovagnoli, Claudio Grassi, Cristina Grandi, Heidi Giuliani, Chiara Giunti, Alfiero Grandi,
Giuseppe Gonnella, Celeste Grossi, Rita Guglielmetti,  Paolo Halacia, Margherita Hack, Giuseppe Joannas, Igor Kocijancic, Pietro Ingrao, Donata Ingrilli , Beniamino Lami , Antonio Lareno, Rita Lavaggi, Gigi Livio, Salvatore Lihygm, Mirko Lombardi, Roberto Latella, Umberto Lauren, Piero Leonesio, Carlo Leoni, Orazio Licandro, Lia Losa , Salvatore Lihard , Dora Maffezzoli, Ramon Mantovani, Roberto Mapelli, Laura Marchetti, Gerardo Marletto, Graziella Mascia, Roberto Mastroianni, Corrado Mauceri, Filippo Miraglia, Sergio Mirimao, Citto Maselli, Giorgio Mele,Paolo Menichetti, Lidia Menapace, Gennaro Migliore , Gianni Minà, Siliano Mollitti, Mario Monicelli, Valerio Monteventi, Giorgio Molin, Emilio Molinari, Andrea Morniroli, Andrea Montagni , Sandro Morelli, Roberto Musacchio , Gianni Naggi, Amalia Navoni , Fabrizio Nizi , Alfio Nicotra, Simone Oggionni, Andrea Occhipinti, Franco Ottaviano , Anna Picciolini, Bianca Pomeranzi, Manuela Palermi , Mario
Palermo , Gianni Palumbo, Simona Panzino, Luigi Pegolo, Elisabetta Piccolotti, Silvana Pisa, Francesco Piobbichi, Marina Pivetta, Giuseppe Prestipino,Giovanni Prezioso, Ciro Pesacane, Mimmo Porcaro, Renata Puleo , Carla Ravaioli, Luigi Regolo, Fausto Razzi , Simona Ricotti, Tiziano Rinaldini , Giorgio Riolo, Anna Maria Riviello, Mino Ronzitti, Rossano Rossi, Giovanni Russo Spena , Francesco Saccomano, Mario Sai , Don Roberto Sardelli,  Antonia Sani, Pino Sgobio, Ersilia Salvato, Pasquale Scimeca , Arturo Scotto , Luigi Servo, Anita Sonego, Claudia Sacconi, Raffaele Salinari, Consiglia Salvino, Davide Scagliante, Paola Scarnati, Aldo Semeraro, Patrizia Sentinelli,Antonio Sgrò, Graziella Silipo, Massimiliano Smeriglio, Niko Somma, Gabriella Stramaccioni, Maria Luisa Severi, Bruno Steri, Gigi Sullo, Luigi Tamburino, Federico Tommasello, Patrizio Tonon, Massimo Torelli, Stefano Tassinari, Aldo Tortorella , Sergio Tosini, Luca Trevisan, Mauro Valiani,
Mauro Vannoni, Fulvio Vassallo Paleologo, Benedetto Vertecchi, Nichi Vendola, Jacopo Venier, Luigi Vinci, Pasquale Voza, Sergio Zampini, Renato Zanoli, Maurizio Zipponi, Angelo Zola, Katia Zanotti
 
Per aderire all’appello:
11ottobre2008@???
 

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