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Aihe: [NuovoLab] udine sequestrato ( ennesimo ) impianto chimico che spande mercurio

da La Nuova Ecologia.it - il giornale di Legambiente
venerdì 12 settembre 2008

Udine, sequestrato impianto chimico. «Rischi per la salute della popolazione»
di FRANCESCO POTA

Questa mattina i carabinieri del Noe hanno sequestrato l'impianto cloro soda della Caffaro a Torviscosa (Ud). Il colonnello Michele Sarno avverte che il mercurio fuoriuscito dall'impianto è presente nella fauna ittica della zona. Legambiente: «È l'ora di riconvertire questi impianti»

"Gli impianti erano vecchi e così il mercurio è fuoriuscito riversandosi nel vicino canale Banduzzi". Così il colonnello dei carabinieri del Noe Michele Sarno racconta la dinamica degli sversamenti che hanno portato al sequestro di questa mattina alla Caffaro di Torviscosa (Udine). A dirigenti e tecnici, addetti al funzionamento di uno dei più grandi complessi industriali del polo chimico italiano, sono stati contestati i reati di delitto colposo contro la salute pubblica consistente nell'avvelenamento delle acque e di sostanze alimentari, di emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione e disastro innominato.
"Per questo tipo di produzione - spiega il colonnello Sarno parlando dell'impianto cloro-soda - bisogna sviluppare un intenso calore, e il mercurio viene immesso come refrigerante nei macchinari. Purtroppo alla Caffaro è fuoriuscito e ha invaso il vicino canale Banduzzi, contaminando anche parte della fauna ittica. Per questo è diventato pericoloso anche per la popolazione".
Il corso d'acqua adiacente all'impianto non è nuovo a interventi cautelari da parte delle forze dell'ordine. "In passato siamo stati costretti a sequestrare il canale, perchè meta di cittadini della presenza del mercurio nelle sue acque. Purtroppo semra che siano stati conataminati anche alcuni allevamenti ittici presenti più a valle". Il sequestro non giugne inaspettato, la Caffaro aveva già ricevuto diversi richiami. Non solo in Friuli, anche nel bresciano la stessa azienda è stata spesso oggetto di indagini e sequestri.
Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, commenta così la notizia del sequestro: "La riconversione degli impianti cloro soda che utilizzano mercurio non può più essere rimandata. In un Paese che si dice moderno non può esserci un'industria chimica che utilizza ancora una sostanza pericolosa come il mercurio quando è disponibile una tecnologia, quella a membrana, che permette di evitarne l'uso". Per Legambiente l'abbandono del mercurio è necessario per la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, "ma - aggiunge Ciafani - rappresenta anche un importante opportunità per l'Italia di avere un sistema industriale più sostenibile e competitivo sui mercati globali".

Ad oggi degli otto impianti cloro-soda attivi in Italia solo tre, quelli Ineos (ex Syndial) di Assemini (Ca) e Solvay di Rosignano (Li), l'Altair Chimica a Volterra (Pi) sono stati riconvertiti alla tecnologia a membrana. Gli altri 5 che attendono ancora la riconversione sono la Syndial di Porto Marghera, Solvay Solexis di Bussi sul Tirino (Pe), Caffaro di Torviscosa (Ud), Tessenderlo di Pieve Vergonte (Vco), fino al piccolo impianto di Picinisco in provincia di Frosinone .
"Nonostante i rilevanti impatti ambientali di questi impianti siano noti da anni - ha aggiunto Ciafani - le riconversioni procedono a rilento. Bisogna invece velocizzarle in tutti gli impianti italiani perché possano proseguire la loro attività nel rispetto dell'ambiente e della normativa europea senza correre il rischio di una delocalizzazione in Paesi meno esigenti dal punto di vista della normativa ambientale, che non farebbe altro che spostare il problema senza risolverlo".