Cara Ilaria,
capisco perfettamente il tuo disorientamento, credo che sia quello di tanti/e come te.
Dal mio punto di vista (insegnante elementare che cerca di fare il suo lavoro in maniera
"decente", perchè con l'attuale situazione non è possibile fare molto di più) il problema
è l'ignoranza e l'arroganza che permettono ad una signora (si fa per dire!) come la Gelmini,
che nella scuola ha messo piede solo come studentessa non troppo sicura di sè (ma
abbastanza furba per sfruttarne le pecche per prendere il diploma da avvocato a Reggio Calabria), di dire a tutti come dovrà essere la scuola, anzi d'imporlo per decreto!
Ma il primo problema è che nessuno le risponde a tono......ai sentito parlare di scioperi il
primo giorno di scuola che avrebbero "sciupato" la vetrina a questa incompetente, arrogante?
Io purtroppo no! Il secondo problema, assai più grave è che è difficile parlare di scuola di qualità
quando (visto dall'interno) il mondo degli insegnanti è pieno di gente che se ne frega della
qualità di quello che fa e i genitori, per lo più, sono lontani anni luce da qualsiasi riflessione seria
sull'educazione dei figli (non è certo solo colpa loro, ma......).
Il problema è che questi operano con la logica del "tanto peggio, tanto meglio" nei confronti della
scuola e della cultura perchè l'ignoranza gli "fa gioco".
Io personalmente resisto e non rinuncio a fare tutto il possibile (ciò che mi sembra possibile)
per migliorare la situazione e così continuerò a fare, ma spesso è davvero dura.
Questa discussione mi sembra interessante e stimolante perciò sono disponibile a dare
tutto il contributo possibile.....
Un abbraccio
Fabio Lucchesi
----- Original Message -----
From: blanca
To: Lista di discussione politica della Valle del Serchio ((Garfagnana eMedia Valle)) ; forumlucca@??? ; Collettivo Immagini Appese
Sent: Wednesday, September 10, 2008 1:58 PM
Subject: [Forumlucca] Anche le guide turistiche hanno un anima
Mi sono divertita a fare un collage di titoli presi a caso dalla rete:
09/09/2008, ieri
http://beta.vita.it/news/view/84988
Siamo a Segrate, dove Mariastella sorride agli alunni, parla con maestri e giornalisti. Cui fa l’annuncio del titolo: “Per i precari un posto nel turismo”. Il pezzo poi spiega che sarebbero in corso contatti con Brunetta e Sacconi ma soprattutto con Michela V. Brambilla, sottosegretario al turismo. L’idea è che i prof in esubero potrebbero fare corsi di formazione per guide turistiche….
08/09/2008
Gelmini: "Mi dispiace per i 200 mila precari ma il loro futuro non dipende da me"
03/09/2008
La scuola della Gelmini: grembiuli e 6 in condotta ad oscurare i tagli
02/09/2008
Gelmini, a sorpresa nel decreto maestro unico e libri per 5 anni. Il ministro: "In prospettiva vorrei avere meno insegnanti ma meglio pagati"
13/07/2008
Lettera aperta dei precari della scuola:
http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2008/07/13/lettera-aperta-a-tutti-i-politici-dai-precari-della-scuola/
Nel 1948 qualcuno scrisse:
«Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.»
«Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.»
Premessa
Facciamo due conti. Io, Dr.sa Sabbatini brillantemente laureata all'Unversità di Pisa, ho pagato per ogni anno accademico almeno 1.200 euro. Cinque anni minimo.
Sto finendo il dottorato di ricerca, dove non è facile entrare se non sei paraculato e non è sempre detto che ti assegnino la borsa di studio... sempre se non sei paraculato, ovviamente.
Il prestigioso dottorato di ricerca FORSE NON mi da accesso all'insegnamento, quindi FORSE, ripeto, FORSE, devo farmi altri anni, se voglio insegnare.
Dico FORSE, perché NESSUNO, ripeto NESSUNO, e intendo sia i responsabili dell'università che il sindacato, ha saputo darmi delucidazioni.
Non so se con il dottorato la SIS devo farmela tutti e TRE gli anni, se ho accesso direttamente al tirocino o se non serve a nulla.
Nel mio dottorato, i corsi si tengono nella lingua del docente e una buona parte degli insegnanti viene da grandi università straniere.
Ogni sei mesi tocca fare una relazione sull'argomento dei corsi (obbligatori), l'ultimo anno ciascuno di noi ha dovuto tenere due lezioni magistrali ai colleghi sulla propria materia.
Quindi quanto a farsi le ossa mi pare di aver fatto abbondantemente la mia parte.
Fatta la premessa provo a esporre qualche riflessione.
Prima riflessione:
Quanto è costato tutto questo allo stato? Quanto è costato tutto questo a me?
Seconda rilfessione:
Quanto sono qualificata per l'insegnamento? E' necessario che io mi parcheggi altri anni quando sono già più che qualificata per le materie di cui mi occupo?
Terza riflessione:
Io non voglio fare la guida turistica: la guida turistica è un lavoro. Un lavoro serio. E le guide turistiche, che a loro volta hanno sgobbato per prepararsi al proprio mestiere, cosa dicono di questa brillante idea?
Quarta riflessione:
Perché nessuno prende in considerazione la professione, attualmente infima di guardiano di museo, per trasformarla in una figura professionalmente all'altezza dei paesi europei? Perché se vado in Francia, in un qualsiasi paesetto di provincia, ho una guida preparata e competente e in Italia siamo rimasti al film di Alberto Sordi sulle vacanze intelligenti?
(Sarà mica che certi ruoli crepuscolari - guardiano di museo, portinaio di biblioteca, aiuto archivista - tornano bene come bacino di posti da mettere all'incanto?)
Quinta riflessione:
La cultura è un diritto e anche il lavoro, ma per esercitarli ci vuole una programmazione economica (parlo del governo come delle amministrazioni locali) e non si può risolvere con quattro soldi e qualche iniziativa di facciata. Si parla tanto di identità da destra e da sinistra e non ci accorge dell'ovvietà più ovvia: se noi perdiamo la cognizione della nostra cultura e della nostra storia saremo sempre in balìa di qualsiasi identità appena più forte della nostra. Sapere chi siamo e da dove veniamo ci aiuterà a svolgere in positivo quello che attualmente si profila come conflitto tra l'identità italiana e le identità migranti. Come storico posso dire che è sempre così e ciò vale per tutti, sia che si pensi che l'immigrazione è un pericolo capitale, sia che si perori la causa dell'accoglienza. La leggerezza in questo campo porta incompetenza, l'incompetenza ignoranza e alla fine il sonno della ragione genererà i mostri peggiori mostri della deriva postdodemocratica.
Sarei grata se qualcuno desse un segnale di risposta.
Perché questo non è solo un problema di categoria.
ILa
Dr.ssa Ilaria Sabbatini
cel. + 39 349 8733382
skype: ilariasabbatini
http://www.medievista.it
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Il terrore della tirannia finisce una volta cha ha paralizzato
completamente la vita pubblica e trasformato tutti i cittadini
in individui privati, spogliandoli di ogni interesse e legame
con gli affari pubblici.
Annah Arendt
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