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Autor: Eugenio
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A: FORUM LUCCA
Assumpte: [Forumlucca] Fw: RIFONDAZIONE PER UNA NUOVA E PIU' GRANDE SINISTRA PER CAPANNORI




RILANCIARE RIFONDAZIONE DENTRO UN PROGETTO DAL BASSO

PER LA RICOSTRUZIONE DI UNA GRANDE SINISTRA PER CAPANNORI



Questa è la sfida che lancia rifondazione a tutto il popolo della sinistra del Capannorese





COMUNICATO STAMPA



Il Comitato Direttivo del circolo della piana di RIFONDAZIONE COMUNISTA, ha riconfermato segretario, Giovanni Corazzi, 41 anni, impiegato, di Gragnano. All'ordine del giorno dell'assemblea, oltre al rinnovo della carica direttiva, vi era anche la discussione sulla linea politica del partito in vista delle prossime elezioni amministrative. RIFONDAZIONE COMUNISTA lavorerà nella piana per avviare un processo sociale e culturale dal basso, radicato sui territori, per ricostruire una nuova cultura, nuove pratiche sociali e forme del fare politica per una nuova sinistra all'altezza delle sfide, delle domande e dei bisogni di questo XXI secolo, consapevoli che i nostri contenuti non sono, per fortuna, di nostra esclusiva appartenenza ma appartengono ad un popolo più ampio. Una nuova sinistra è già nata e non a tavolino ma nel vivo del conflitto sociale, si è ritrovata nelle vie e nelle piazze di tante città, insieme a lottare contro le politiche liberiste, la precarietà, per difendere diritti civili e sociali, per la pace ed il disarmo, per fermare e contrastare il saccheggio dei beni comuni e del territorio.

Attenzione particolare è stata posta al comune di Capannori dove il PRC è in maggioranza con importanti responsabilità di giunta.

La volontà di lavorare per la riconferma dell'attuale maggioranza ed il proseguimento ed il rilancio dell'esperienza amministrativa in essere è emersa in maniera unanime e decisa. L'evolversi del panorama politico capannorese non sarà però ininfluente sulla posizione definitiva del partito che ha come suo obiettivo imprescindibile il mantenimento dell'attuale maggioranza e della sua linea di azione.



Il Comitato Direttivo



Circolo della Piana

RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA





RILANCIARE RIFONDAZIONE DENTRO UN PROGETTO DAL BASSO

PER LA RICOSTRUZIONE DI UNA GRANDE SINISTRA PER CAPANNORI





Ai cittadini e agli elettori capannoresi,



Nella prossima primavera nel Comune di Capannori ci saranno le elezioni Amministrative, un appuntamento politico importante, decisivo per la sinistra della Provincia di Lucca. Capannori, dopo la caduta di Viareggio, è l'ultimo grande Comune rimasto al centro sinistra a livello provinciale.



Si può essere certi che la destra farà di tutto per riconquistare Capannori.



Si mobiliteranno con grande dispendio di energie, con un dispiegamento di forze mai viste prima. Riconquistare Capannori ha per la destra un grande valore simbolico, la sua perdita rappresentò per loro un vero e proprio trauma psicologico oltre che politico, si sentirono come defraudati ed espropriati di un potere che pensavano gli appartenesse per diritto acquisito dalla storia. Nessuno dimentichi che Capannori è stato nella storia, tra i grandi Comuni, sicuramente il più conservatore della Toscana, per più di mezzo secolo l'isola bianca della toscana rossa.

Ancora nella primavera del 2004 pensavano di essere invincibili, non ebbero ne buon senso ne senso del limite, esagerarono, pensarono di poter vincere anche ripresentando un Sindaco costretto agli arresti domiciliari, sottovalutarono la capacità di reazione e di indignazione del popolo capannorese che in quei giorni si sentì profondamente umiliato e fu capace di reagire con uno scatto di orgoglio e di dignità che compattò le forze del centro sinistra, favorì un percorso unitario e la realizzazione di un programma condiviso.



Quella vittoria straordinaria, così profondamente desiderata, suscitò grande entusiasmo e grandi aspettative. Cosa rimane oggi di quel clima? Quante di quelle aspettative e speranze sono state esaudite o andate deluse?



Ogni bilancio è fatto di chiari e scuri, non tutto è andato secondo le nostre aspirazioni e non poteva essere altrimenti, siamo stati, come Rifondazione, una parte minoritaria di una maggioranza plurale con tante anime diverse dentro. E' chiaro ed inevitabile che abbiamo dovuto fare mediazioni e ingoiare anche qualche rospo ma, tirando le somme, quando questa esperienza volge ormai al traguardo del primo mandato, noi possiamo dire con grande soddisfazione ed orgoglio, che abbiamo fatto la differenza. Rifondazione ha dato un contributo qualitativamente alto, ha dimostrato cultura di governo e capacità amministrativa, è stata portatrice di cambiamento e forza di innovazione.



Chi, oggi, spera di approfittare del momento perché pensa che la sinistra sia fuori gioco o addirittura scomparsa, sbaglia i suoi calcoli: la sinistra c'è oggi come ieri, la prossima primavera sarà pronta per la sfida elettorale e sarà ancora più forte di ieri come punto di riferimento insostituibile della volontà di cambiamento, di giustizia sociale, di solidarietà e democrazia partecipata.



Chiediamo a tutti di adoperarsi per sconfiggere le tante sirene che oggi cantano per chiedere un nuovo centro sinistra, più centro e meno sinistra, magari imbarcando forze centriste transfughe dal centro destra, noi non siamo disponibili ad avallare nessuna operazione di trasformismo che produrrebbe un inevitabile snaturamento politico programmatico dell'attuale coalizione.

Se la valutazione delle forze che compongono questa maggioranza è positiva, come abbiamo ascoltato in questi giorni, allora è chiaro che le elezioni primarie sono del tutte inutili, politicamente sbagliate, funzionali solo a chi vuole perseguire un'altra prospettiva, con una maggioranza diversa e soprattutto senza la sinistra.

Questo non vuol dire che tutto vada bene e che non ci sia bisogno di alcuna verifica politica programmatica per rilanciare e aggiornare il programma elettorale, anzi, riteniamo necessario adeguare il programma alle nuove esigenze e bisogni di una realtà sociale così profondamente mutata nel corso di questi ultimi anni, dobbiamo aggiornarlo rilanciando contenuti che sono stati sacrificati o rimasti in ombra in questo mandato, vogliamo consolidare, nel prossimo mandato amministrativo, quegli elementi di discontinuità politica culturale della nostra azione amministrativa, quegli elementi di novità caratterizzanti, visibili, che rappresentano tratti importanti di identità politica culturale che danno sostanza alla nostra diversità.

La riscoperta dello spirito dell'antifascismo; la valorizzazione in tal senso della nostra modesta ma importante memoria storica; l'impegno per la Pace, attraverso l' iniziativa e la proposta culturale alta e qualificata fatta dall'osservatorio per la pace che ha coinvolto centinaia e centinaia di cittadini in prevalenza giovani; il concerto popolare del 1° maggio; l'iniziativa "Oltrepassare" per favorire il dialogo, l'incontro e l'integrazione tra culture e la conoscenza e la scoperta di mondi diversi; la centralità di tante iniziative ed azioni sull'acqua come bene comune e diritto inalienabile che si è materializzata anche attraverso la realizzazione di buone pratiche e della via dell'acqua; l'avvio con successo della transizione dal sistema ordinario tradizionale di gestione dei rifiuti verso il nuovo sistema "porta a porta", iniziativa di grande innovazione culturale che entro la fine di questo prima mandato sarà completata, così come avevamo detto e promesso; la sfida culturale giocata anche a livello europeo attraverso la messa in campo di buone pratiche virtuose e politiche culturali per modificare stili di vita per affermare comportamenti individuali e sociali più sobri, per soddisfare bisogni umani e sociali sprecando meno risorse, meno energia e producendo meno rifiuti; le politiche ambientali in genere e la promozione delle fonti di energie rinnovabili e infine, la rinuncia a contratti precari, primo comune a farlo da tre anni a questa parte e la loro stabilizzazione nei limiti consentiti dalla legge.



In questo contesto storico però, la partita non la si gioca solo sui contenuti programmatici. La disastrosa sconfitta elettorale del 14 aprile ci dice che in questo paese sono avvenuti profondi processi di disgregazione e frantumazione del tessuto sociale che hanno messo in crisi e a volte cancellato valori, culture, conquiste sociali e diritti che sembravano acquisiti per sempre.

Queste mutazioni hanno favorito l'affermarsi di culture razziste, xenofobe, spinte egoiste e una situazione di generale imbarbarimento delle relazioni sociali, politiche ed umane, in questo contesto la cultura della destra è diventata egemone, senso comune dominante.

La sconfitta viene da lontano, ha radici profonde e complesse e sarebbe un suicidio politico dare una lettura auto consolatoria e semplicistica a quanto è avvenuto come, per esempio, ridurre il tutto ad errori di tattica elettorale o addirittura ad analisi del tipo: siamo stati troppo poco di sinistra e per questo ci hanno punito.



Questa realtà rende ineluttabile ed urgente avviare un processo sociale e culturale dal basso, radicato sui territori, per ricostruire una nuova cultura, nuove pratiche sociali e forme del fare politica per una nuova sinistra all'altezza delle sfide, delle domande e dei bisogni di questo nostro secolo XXI appena iniziato.



Dobbiamo lanciare questa sfida e metterci alle spalle per sempre ogni settarismo minoritario ed ideologico. I nostri contenuti non sono di nostra esclusiva appartenenza, appartengono per fortuna, ad un popolo più ampio diviso, disperso e magari rassegnato e risentito per lo stato attuale della sinistra, attraversano e creano contraddizioni, incontrano e permeano di se pezzi di società.



Mai come oggi nella storia è stato così forte e incalzante il grido di rabbia e di dolore e la domanda di riscatto e di unità nel popolo della sinistra, chi la ignorerà finirà travolto e sarà spazzato via dalla storia di questo paese.



Noi non dobbiamo inventarci niente, basta guardarci attorno a ciò che è successo in questi ultimi anni. Una nuova sinistra è già nata e non a tavolino, ma nel vivo del conflitto sociale si è ritrovata nelle vie e nelle piazze di tante città, insieme a lottare contro le politiche liberiste, la precarietà, per difendere diritti civili e sociali, per la Pace, il disarmo, per uno sviluppo sostenibile, per fermare e contrastare il saccheggio del territorio, per una energia di pace pulita e rinnovabile, per la difesa dei beni comuni.. Diversi per storie, per sensibilità, per esperienze e per percorsi politici ma già uniti in tante occasioni su questi qualificanti obiettivi politici sui quali costruire un nuovo progetto politico di trasformazione sociale politica e culturale della realtà italiana. A questo popolo e a questa domanda noi abbiamo dato una risposta tutta verticistica e politicista con la creazione posticcia e approssimata della Sinistra Arcobaleno dopo estenuanti mediazioni tra ceti politici, proponendo un soggetto che già nasceva sofferto e stentato, incapace per ciò stesso di coinvolgere e riscaldare di nuovo i nostri cuori. Oggi non vogliamo ripercorrere la via dell' assemblaggio di diversi ceti politici, di partiti e partitini, di associazioni della cosiddetta sinistra radicale, ma vogliamo un soggetto che nasca dai territori e si radichi nei territori attraverso processi di aggregazione che sappiano raccogliere tutte quelle forze sociali, culturali e politiche locali disperse.



Abbiamo bisogno come l'aria di un bagno rivitalizzante, di un bagno di umiltà e di concretezza, di rifondare modi e forme del fare politica cominciando dal costruire le case della sinistra come luoghi del confronto, del fare e dell'agire unitario, per attivare buone pratiche sociali e rispondere ai bisogni vecchi e nuovi delle persone, al passo con i tempi.



Sentirsi militanti della Rifondazione comunista e contestualmente protagonisti dentro ad un processo democratico partecipato di ricostruzione di una sinistra forte, unita e plurale radicata nella società.



NOI DI RIFONDAZIONE DI CAPANNORI CI RIMETTIAMO IN GIOCO



Proponiamo alla sinistra diffusa capannorese di avviare, a partire da subito, un percorso unitario in cui noi compagni e compagne di Rifondazione vogliamo stare dentro, senza rivendicare per noi alcun primato politico o diritto di veto e senza la presunzione di aver capito tutto ed essere in grado di indicare la strada certa e sicura per tutti. Dentro con la nostra cultura, la nostra storia e i nostri contenuti, ma uguali tra uguali, secondo il principio democratico una testa un voto, dove ognuno è protagonista con pari dignità politica.



Noi proponiamo al popolo della sinistra capannorese di ritrovarsi ENTRO OTTOBRE UNA GRANDE ASSEMBLEA POPOLARE per dare vita a questo percorso democratico e partecipato, chiediamo di iniziare a camminare insieme domandandoci e ricercando i linguaggi, modalità, forme e pratiche nuove del fare politica. Chiediamo di costruire una nuova e più ampia comunità aperta e solidale, organizzata e radicata sul territorio, visibile e riconoscibile per la sua diversità vissuta e non proclamata, capace di confrontarsi e di costruire una nuova cultura e un nuovo pensiero politico.



Noi non siamo disponibili ad affrontare le elezioni amministrative della prossima primavera con un estenuante ed inutile confronto scontro tutto politicista interno a ceti politici residualidi di alcuni piccoli gruppi che qui a Capannori rappresentano ormai solo se stessi. La nostra proposta è per rimettere in gioco tutta la sinistra in una grande sfida, non minoritaria, residuale o identitaria, ma capace di parlare a tutta la società capannorese.



Per salvaguardare e rilanciare questa esperienza amministrativa c'è bisogno a Capannori di una sinistra più forte che vada ben oltre le nostre forze



Proponiamo a tutti di cominciare aprendo entro ottobre la CASA DELLA SINISTRA PLURALE DEL CAPANNORESE come luogo e strumento a servizio di questo percorso.



Partiamo da subito e sottoponiamo a verifica continua ciò che saremo stati in grado di costruire strada facendo. Se all'inizio del prossimo anno saremo riusciti a costruire e a mettere insieme una forza, ben oltre rifondazione, più ampia, rappresentativa, con dentro tante energie nuove e giovani, con l'ambizione di incidere e di avviare un processo di profonda trasformazione della società capannorese, allora noi ci dichiariamo fin d'ora disponibili a concretizzare questo percorso dentro una lista unitaria della sinistra PER CAPANNORI se, al contrario, dovessimo fallire questa scommessa e non riuscire a far decollare questo processo, allora non intendiamo procedere con nessun tipo di mistificazione della realtà, se saremo noi e poco più ci presenteremo alle prossime elezioni con il nostro nome e simbolo come lista di rifondazione aperta ai contributi di quanti vorranno starci.





IL DIRETTIVO DEL CIRCOLO DELLA PIANA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA