Auteur: SILVERIOTOMEO Date: À: social forum Sujet: [Lecce-sf] comunicato Città plurale
COMUNICATO di Lecce Città plurale
Le frettolose, demagogiche e autoritarie misure del sindaco della città e della sua Giunta sono nel segno dell'attuazione del decreto Maroni sulla sicurezza intesa come mera apparenza, restrizione dei diritti, xenofobia e disprezzo per il disagio sociale. Una sorta di filosofia che in nome di una pretesa sicurezza da ritrovare vuole barattare i diritti e le libertà dei cittadini, la convivenza di stili di vita plurali, la creatività giovanile. Tra l'altro con tutta evidenza gli allarmi sulla sicurezza e gli stranieri sono fomentati dalle stesse forze politiche che poi si ergono a paladini dell' insicurezza da curare con misure restrittive, multe salate, ronde e militari, vigili urbani utilizzati come guardie pretoriane. Non vorremmo che queste misure frettolose e non discusse fossero un paravento per occultare altre emergenze e problemi più reali che riguardano la vita della nostra città.
La sicurezza sociale, dai rischi e dalla precarietà sul lavoro, intesa come convivenza comunitaria solidale e democratica, viene invece declassata e ignorata. Prendersela con lavavetri, con accattoni, con disagiati psichici, con coloro che sostano sulle gradinate di una chiesa, con i giovani che spesso abbelliscono con i loro graffiti lo squallore della periferie abbandonate, significa che in nome di un malinteso decoro urbano si vuole emarginare ulteriormente e nascondere alla vista il disagio e le povertà tanto diffuse.
Che poi il sottosegretario del Viminale Alfredo Mantovano decanti sulla stampa queste misure e ritenga il decreto Maroni atto ad aggirare norme democratiche e costituzionali la dice lunga sulla cultura autoritaria e assai poco democratica di questa classe politica. Noi ed altre associazioni continueremo a difendere collettivamente i diritti dei cittadini, dei migranti, dei nuovi e vecchi poveri, dei giovani liberamente associati. La democrazia è l'aria che si dovrebbe respirare in città, e non le ridicole e vuote interdizioni, restrizioni, minacciose ronde organizzate da "sindaci sceriffi" .