Io non mi intendo molto di ciò ma credo che nel forum si trovino competenti
in materia.
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From: <accadeinsicilia@???>
Sent: Monday, September 01, 2008 8:40 PM
Subject: Libertà sul web e caso Ruta. Sentenza shock
Comunicato stampa
Libertà sul web e caso Ruta. Sentenza shock
Le motivazioni della condanna non appartengono ai contesti di una
vera democrazia. Secondo il giudice, il blog Accadeinsicilia era
addirittura un giornale quotidiano. Per l’informazione in rete potrebbe
essere l’inizio del countdown.
Il testo della sentenza emessa dal giudice Patricia Di Marco, che per
la prima volta in Italia e in Europa ha condannato per stampa
clandestina il curatore di un blog, non solo legittima la
preoccupazione e la protesta che si sono levati dalle rete e dal paese
negli ultimi mesi, ma offre ulteriori motivi di allarme. Come attestano
le carte processuali e le note informative della polizia postale di
Catania, la periodicità regolare di “Accadeinsicilia” non è stata
assolutamente provata. Non poteva esserlo del resto, trattandosi di un
normale blog. Il giudice conclude nondimeno che il sito citato non era
soltanto un periodico: era addirittura un giornale quotidiano, condotto
in clandestinità. Un assurdo, evidentemente: ma per far quadrare il
circolo di una condanna necessaria, a dispetto della discontinuità di
pubblicazione che emergeva dai dati, non ci poteva essere altra
soluzione.
Tale fatto giudiziario viene da un contesto difficile. Come
testimoniano numerosi eventi, alcuni poteri forti della Sicilia,
sottoposti a critica, stanno facendo il possibile per far tacere Carlo
Ruta, reo solo di credere nel proprio lavoro di ricerca e
documentazione. Basti dire che solo negli ultimi mesi sono state
inflitte allo storico ben quattro condanne, a pene pecuniarie e
risarcimenti ingentissimi, per complessivi 97 mila euro, presso tre
tribunali della regione. La gravità della condanna di Modica, pur
rappresentativa del “senso della giustizia” che vige in taluni ambiti
della frontiera siciliana, va comunque ben oltre gli scenari di
riferimento, recando un naturale riscontro nell’attuale situazione
politica, che sempre più pone in discussione le libertà sancite dall’
articolo 21 della Costituzione.
Lontana dai motivi di una vera democrazia, ma prossima alle logiche
che vigono a Teheran e a Pechino, la sentenza siciliana apre di fatto
un varco pericolosissimo, offrendo ai potentati italiani, sempre più
timorosi della libertà sul web, un precedente per poter colpire i
blogger scomodi, i siti che fanno informazione libera, documentazione,
inchiesta. E’ quindi importante che la risposta a tale atto, già
imponente in rete e significativa in altri ambiti, si estenda
ulteriormente.
Giovanna Corradini (redattrice)
Nikos Klitsikas (storico – Grecia)
Paolo Fior (giornalista)
Nello Lo Monaco (geologo)
Vincenzo Gerace (cancelliere)
Roberto S. Rossi (giornalista)
Carlo Gubitosa (giornalista scrittore)
Carla Cau (associazionismo ragusano)
Serena Minicuci (giornalista)
Vincenzo Rossi (giornalista)
Teodoro Criscione (studente)
Antonella Serafini (giornalista)
Per contatti e informazioni: accadeinsicilia@??? - cell. 347-
4862409 -
www.giornalismi.info/vocilibere
Per testimonianze: carlo.ruta@???
Si prega di pubblicare e diffondere il presente comunicato. Viene
altresì suggerita la pubblicazione e la diffusione della sentenza,
trasmessa in allegato, ritenendo sia importante farne conoscere appieno
i contenuti, ai fini della discussione e delle risposte possibili. Si
ringrazia vivamente.
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