lavoro repubblica
Buridda-Germania, intrigo internazionale
Scuola tedesca, ci sono i soldi per via Liri. E in via Bertani resta per ora il Centro sociale
RAFFAELE NIRI
Cosa c´entra Sua Eccellenza il Ministro degli Affari Esteri tedesco Walter Steinmeier con il leader del Buridda Manuel Chiarlo? E cosa c´entrano l´assessore comunale alla Casa ed ex segretario di Rifondazione Bruno Pastorino, il signor Ulrich Pfeffer, presidente della Scuola Germanica genovese e il gigante delle cooperative edilizie Coopsette? E´ una storia ricca di colpi di scena, che si gioca sull´asse Berlino-via Liri-via Bertani, quella che - nonostante le ferie o forse proprio per questo - viene alla luce dopo l´anticipazione di Repubblica sulle trattative (puntualmente confermate) tra Scuola Germanica e Palazzo Tursi per la cessione dell´ex Economia, occupata dal Buridda, ai tedeschi.
L´ultimo colpo di scena è qui accanto, nella lettera che il gentilissimo presidente della associazione scuola germanica ha inviato al giornale. Segnaliamo il passaggio chiave: «Siamo convinti che le autorità tedesche assumeranno prossimamente contatto diretto con la Signora Sindaco Marta Vincenzi per chiarire le intenzioni del Governo federale: auspichiamo che si possa realizzare la nuova sede, come originariamente previsto, in via Liri». E quando un tedesco dice «siamo convinti che le autorità», è facile prevedere che le autorità prenderanno effettivamente contatto con la Vincenzi.
Via Liri, splendido appezzamento di terreno in Albaro, è lo stesso luogo al centro di una polemica furibonda in consiglio comunale sul cambio di destinazione d´uso (il piano regolatore prevede impianti scolastici). E chi chiedeva il cambio di destinazione? Sorpresa, gli stessi tedeschi dopo un accordo con la Coopsette che prevedeva la costruzione di sei palazzine con posteggi, verde ed una scuola come onere di urbanizzazione. Ora «rispetto a soluzioni diverse come quella di via Bertani, che pure è stata prospettata e discussa», una scuola nuova di zecca in via Liri sarebbe di gran lunga preferita dai tedeschi. Che, nel frattempo, hanno trovato i fondi per costruire su quel terreno acquistato nel 1993 (che tuttora è per nove decimi di proprietà tedesca e un decimo di proprietà Coopsette) e quindi non solo ritirano la richiesta di cambio di destinazione d´uso che tante polemiche ha suscitato ma tornano al progetto originario di scuola. Chissà come la prenderà il partner Coopsette, a meno che - a costruire la nuova Scuola Germanica - sia alla fine proprio la cooperativa. E via Bertani? Anche gli assessori Francesca Balzani e Bruno Pastorino hanno scritto a Repubblica: «La previsione di vendere parte del patrimonio pubblico non abitativo era già inserita nel Bilancio 2008. Tale decisione è stata presa per aggredire radicalmente il debito che pesa sulla nostra città. Adesso le minori entrate agli Enti Locali, effetto di decisioni governative forse neppure più interamente condivise da chi le ha promulgate, ci inducono solo ad accelerare i tempi. Gli uffici in questi mesi si sono prodigati per dare corso a questa decisione; il loro lavoro è passato al vaglio della giunta; ma sarà il consiglio comunale il soggetto che dovrà decidere. Che ci siano soggetti interessati a parte del patrimonio pubblico ci fa solo piacere e ci concede un cauto ottimismo in vista delle future procedure di vendita. E´ opportuno però ricordare che tali dismissioni avverranno per mezzo di procedure di evidenza pubblica salvo il caso in cui l´acquisto sia effettuato da altro Ente Pubblico». Quindi, come scritto, una gara per via Bertani. Nel frattempo - e chissà per quanto - resta il Buridda, che può ringraziare il governo tedesco.
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