[RSF] Torna Sbilanciamoci! - A Torino, dal 4 al 6 settembre

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Autor: Agenzia Metamorfosi
Data:  
Para: Lista dei SF di Roma
Asunto: [RSF] Torna Sbilanciamoci! - A Torino, dal 4 al 6 settembre
A Torino dal 4 al 6 settembre la VI edizione del Forum di Sbilanciamoci!
*Un bel lavoro! Torna 'L'impresa di un'economia diversa'*
Protagonisti i diritti dei lavoratori: 50 relatori, sei plenarie e 10
workshop

Cari amici, nel segnalarvi *l'articolo di Giulio Marcon uscito ieri su "il
Manifesto"*, vi ricordiamo che fra pochi giorni si terrà a Torino la sesta
edizione del Forum 'L'impresa di un'economia diversa', che si terrà a
Mirafiori (Torino) *dal 4 al 6 settembre *organizzato dalla campagna *
Sbilanciamoci!*. *"Un bel lavoro - Diritti, economia di giustizia, imprese
responsabili"*, è il titolo dell'edizione di quest'anno, dedicata al tema
del lavoro in un modello di sviluppo fondato sempre più sulla
precarizzazione, l'assenza di diritti, lo sfruttamento delle risorse umane e
naturali.
Buona lettura!

Informazioni: 338/7718111 - http://www.sbilanciamoci.org -
forum@???
Iscrizioni: http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione

Con la collaborazione di: Arcoiris Tv <http://www.arcoiris.tv/>,
Valori<http://www.valori.it/>,
Hiroshima mon amour <http://www.hiroshimamonamour.org/>, Cascina
Roccafranca<http://www.cascinaroccafranca.it/>,
Redattoresociale <http://www.redattoresociale.it/>, La Nuova
Ecologia<http://www.lanuovaecologia.it/>,
Ecoradio <http://www.ecoradio.it/>, Radiopopolare
radioflash<http://www.radioflash.to/>,
il Manifesto <http://www.ilmanifesto.it/>


*Un programma sociale minimo*
Giulio Marcon

Da settembre è necessario riaprire il cantiere del rapporto tra movimenti,
società civile e politica. A partire dai contenuti e dalle scadenze che ci
troviamo immediatamente di fronte: tra questi la legge finanziaria e di
bilancio e gli altri provvedimenti di politica economica e sociale in
agenda. Appena alle spalle abbiamo i provvedimenti del governo che con una
manovra finanziaria triennale di segno regressivo (e con un orribile decreto
sulla sicurezza) ha pesantemente spinto a destra le politiche economiche,
sociali ed ambientali. La finanziaria e la legge di bilancio che si
annunciano sembrano confermare e accentuare questa tendenza.
In questi provvedimenti troviamo la summa della politica del governo: le
grandi opere e le centrali nucleari, la politica securitaria e la riduzione
dei diritti sociali, l'attacco alla scuola pubblica e le privatizzazioni dei
servizi pubblici locali. Ribattere colpo su colpo con la protesta e la
mobilitazione e costruire una organica piattaforma programmatica e politica
alternativa sono parti essenziali di un unico impegno che deve prendere
corpo nel prossimo autunno. Impegno che nei movimenti e nelle associazioni
deve avere come fondamento quell'autonomia politica del sociale che
interloquendo con i partiti e le istituzioni è in grado di darsi una propria
soggettività politica, capace di identità e auto-organizzazione. A maggior
ragione di fronte ad una profonda crisi del sistema politico e dei partiti
drammaticamente terremotati dal disastro delle elezioni. Il forum di
Sbilanciamoci - che si tiene a Torino dal 4 al 6 settembre - ha come
obiettivo di essere uno dei cantieri di questo dibattito e dell'elaborazione
di proposte e di una piattaforma comuni per politiche economiche, sociali ed
ambientali alternative. Gli spazi in Parlamento sono ristrettissimi, i
margini quasi inesistenti, ma vale la pena provarci. Sarà comunque utile
capire quali canali di comunicazione si possono aprire con il sindacato e
con i partiti dell'opposizione per costruire terreni comuni di impegno e di
mobilitazione. Si tratta di ipotesi non scontate: infatti sul tema generale
del modello di sviluppo o su quello più specifico della politica fiscale, ci
sono anche differenze più o meno profonde con tutti questi soggetti. Ma vale
la pena incontrarsi e confrontarsi per costruire un «programma minimo»
comune, un'agenda di pochi punti sui quali concentrare (ciascuno con la
propria autonomia e la propria identità) l'iniziativa e la mobilitazione nei
prossimi mesi. Ci sono alcuni rischi concreti all'orizzonte: la ripresa di
una politica estera e militare aggressiva, l'accentuazione
dell'impoverimento e delle diseguaglianze sociali, la derubricazione
compassionevole del welfare, la privatizzazione dei beni e dei servizi
pubblici, la cancellazione di importanti diritti civili, la devastazione del
territorio. A questi rischi è necessario contrapporre una risposta corale.
Il Forum di Torino vuole essere un contributo nella direzione di una ripresa
dell'iniziativa delle associazioni e dei movimenti su questi temi. Scenario
anche questo non scontato, considerate le difficoltà della ripresa di una
mobilitazione unitaria e delle tante contraddizioni che allignano anche in
una parte della società civile: collateralismo, antipolitica,
autosufficienza, furbizia corporativa. Ritessere pazientemente i fili del
dialogo e del confronto, della costruzione di contenuti e programmi è però
il modo per movimenti e associazioni per riprendere la strada di un comune
impegno politico e civile di fronte alla possibile deriva autoritaria e
antisociale del paese.