Repubblica Genova
Da lunedì primi provvedimenti "Certe critiche mi fanno ridere"
L´assessore Scidone "Chiudo 40 bassi Lucciole in piazza, quando i pedofili?"
Scidone: chiuderemo 40 "bassi"
"Le prostitute protestano? Poi lo faranno anche i pedofili..."
"Non ci lasceremo intimidire dalle rivolte, quelle donne spieghino piuttosto quanto guadagnano in nero"
ERICA MANNA
STEFANO ORIGONE
«Il fenomeno dei "bassi" non è certo una novità. Esiste, e dobbiamo prenderne atto. Ci stiamo lavorando già da un anno, nel silenzio di tutti, e andiamo avanti: i residenti del Centro storico sono con noi. Quanto alle annunciate proteste delle lucciole, non ci lasciamo certo intimidire. O dovremo aspettarci manifestazioni di ladri di auto, di pedofili... Tutti sono liberi di manifestare. Le prostitute, piuttosto, spieghino quanti soldi guadagnano in nero». L´assessore alla Sicurezza Francesco Scidone, sulla prostituzione nei "bassi", i magazzini trasformati in alcove, non ci pensa proprio a fare marcia indietro. E risponde alle critiche sollevate dall´ordinanza allo studio del sindaco Marta Vincenzi che dovrebbe scattare a settembre e che prevede la chiusura coatta dei magazzini per «esercizio della prostituzione» e «attività contrarie al mantenimento della sicurezza urbana e della civile convivenza». Sono quaranta i "bassi" nel mirino del Comune: i vigili, la settimana prossima, consegneranno l´ordinanza ai proprietari, che avranno qualche giorno di tempo per far cessare l´attività di prostituzione: se questo non accadrà, potrà scattare la denuncia all´autorità giudiziaria e la richiesta di sequestro penale.
I dettagli verranno messi a punto martedì prossimo e mercoledì, in conferenza stampa, il Comune farà chiarezza sul provvedimento che dovrà superare l´esame dell´Avvocatura prima di essere firmata dal sindaco Vincenzi. Fino ad oggi, quando dai controlli emergeva che nel "basso" le attività erano ben diverse rispetto a quelle di un vero magazzino, erano previste multe da 50 euro e alla terza sanzione scattava il sequestro amministrativo. Ma l´assessore Scidone non ci sta a bollare il provvedimento come una novità: «Ci dispiace che sia passato questo messaggio. In realtà non ci stiamo inventando nulla, i "bassi" non li abbiamo scoperti oggi. Semplicemente, il decreto Maroni 112 del 2008 ci offre uno strumento in più per combattere il degrado che deriva dalla prostituzione». L´assessore, infatti, rivendica «la mole di lavoro» degli ultimi mesi contro la prostituzione nei vicoli, «prima del decreto»: oltre 300 controlli, 150 sanzioni ai proprietari dei "bassi", quattro sequestri amministrativi e ora dieci ordinanze di sequestro in lavorazione. «Le ispezioni dei mesi scorsi hanno funzionato da deterrente - spiega Scidone - alcune alcove hanno chiuso spontaneamente. Nel "patto sulla sicurezza", per i controlli nei "bassi", abbiamo investito 30 mila euro».
Il provvedimento ha già sollevato molte polemiche. Marina Dondero, vicepresidente della Provincia, ha parlato di «operazione di facciata», che non risolve il problema ma lo trasferisce favorendo la prostituzione più organizzata, quella negli appartamenti. «Viene da ridere ad ascoltare questi commenti - dice Scidone - non spetta all´amministrazione civica colpire il racket, non siamo carabinieri e polizia, noi interveniamo sul degrado e i residenti ci appoggiano. Sul fenomeno della prostituzione vorrei che si aprisse un dibattito serio, laico e bipartisan a livello nazionale. Non si può continuare a far finta di nulla, devono scaturire orientamenti pratici. A quel punto, il Comune potrà prendere atto delle leggi e applicarle. E non ci sarebbero più, come spesso accade, ordinanze estemporanee e divergenti da città a città».
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Carlo
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