Autor: ginox Datum: To: hackmeeting Betreff: Re: [Hackmeeting] censura di piratebay e chiusura di colombo bt
asbesto wrote: >> Domanda ingenua: ma ora non e' libero java?
>>
>
> e' libero, ma come linguaggio fa comunque *CAGARE*.
>
> e' fighissima questa cosa che almeno un paio di volte
al mese venga fuori la campagna anti giava infilata
a caso nei thread. Non e' che mi dia fastidio, pero'
secondo me il tuo rancore si giustifica solo se un programmatore
giava in tempi remoti ti ha trombato la fidanzata.
Ritornando al thread io credo che nel giro del p2p in italia
manchi un po' la capacita' di dare risposte in qualche modo
organizzate agli episodi repressivi, che sono congeniti e impossibili
da evitare. Cioe' facendo qualcosa ai margini tra legale ed illegale
ci sta che incappi nella bastonata. Noi non abbiamo pero' ancora
la capacita' di mobiltarci, non abbiamo strutture di supporto,
manchiamo un po' di iniziativa su questo piano. Colombo bt per esempio
scrive sul
proprio blog che non sanno che fare, e non sembrano
intenzionati a battersi sul piano legale o politico, ma piuttosto
ad addossarsi le proprie responsabilita' e cavarsela alla meno peggio,
chiudendo i battenti. Il che e' comprensibile, e' una loro scelta, sono
le loro sfighe e se le smazzano un po' come gli pare. Questa cosa e'
pero' in fondo la risposta standard che viene data per ogni atto repressivo
nell'ambito del p2p, il che va anche bene, visto che la gente continua ad
usarlo, questo pero' non ci fa avanzare molto nella nostra capacita'
collettiva di rispondere, lasciandoci un po' tutti isolati.
L'italia e' senz'altro un paese di merda, bigotto e ipocrita,
autoritario, con una polizia sostanzialmente intoccabile, dotato di una
giustizia
paternalista, reazionario nell'animo. Proprio per questo non dovremmo
accontentarci
di gestire in privato ognuno le proprie sfighe, ma dovremmo cercare forme
di organizzazione piu' efficaci, che non ci lascino soli. Penso che il
senso
della parola comunita' sia anche questo, e penso che molte persone stiano
su questa lista anche per questo, per far parte di una comunita',
per non affrontare questo brutto mondo tutti soli soletti.
Potremmo pensare di fare qualcosa a partire da questa lista forse: una volta
girava un manifesto copiato da una roba americana credo il testo diceva
L'industria musicale e cinematografica denunciano gli utenti p2p ?
Sostieni i denunciati. Niente Panico! Condividi con gli altri, produci
cultura
copyleft. Pensano di poter fermare la libera circolazione della cultura
e dei saperi. Devono ripensarci. Creazione collaboratica, riappropriazione
collettiva.
Forse qualcuno se lo ricorda. A me l'idea piaceva, non capivo cosa
c'entrava la
creazione collaborativa, ma per il resto andava bene. Aveva come limite di
essere solo un manifesto, cioe' che dietro non c'era niente, nessuna
struttura,
nessuna iniziativa di nessun tipo, credo.
Se qualcuno con delle idee grafiche ha voglia di fare qualcosa di questo
tipo
si potrebbe magari pensare di investire un 200 euro della cassa hackmeeting
per stamparne un tot e farli circolare all'hackit, se alla lista va
bene. Cosi' come
primo passo. La svolta pero' secondo me sarebbe avere delle strutture che
ti diano un supporto e informazioni anche legali a riguardo. Pero'
questo e' un
passaggio piu' complesso.
Il bannerino di hektisch mi piace, pero' "scegliere quali contenuti sono
legittimi
e quali no e' fascismo" e' forse troppo semplificato. Cioe' noi su
autistici diciamo
che ci rifacciamo a valori base come l'antirazzismo, l'antisessimo,
l'antifascismo
e che i siti che ospitiamo li devono condividere, quindi scegliamo cosa
per noi
va bene e cosa no. Il problema non e' scegliere cosa si' e cosa no, che
e' giusto
altrimenti saremmo delle tabule rase. Ma questa scelta non la puo' operare
lo stato italiano per tutti noi, tanto piu' su un argomento come il p2p,
che una cosa
socialmente piuttosto accettata. Cioe' mio padre ha 65 anni e l'unica
cosa che ha voluto
imparare a fare con il pc e' usare amule, ogni volta che lo vado a
trovare e' li' che macina
musica, molto piu' di me. La parola stato pero' da qualche parte
dovrebbere entrarci
altrimenti non si capisce a cosa ci si sta riferendo, e sembra che di
per se' scegliere
sia un problema.