Proposta per un giallo di ferragosto oppure una caccia al tesoro: chi è Gigi De Luca? Per quello che ne so è un alto dirigente della Provincia (lauto stipendio), inoltre presidente dell'Istituto di Culture mediterranee della Provincia di Lecce (budget annuale),per di più vicepresidente dell'Apuliae Film (retribuito, immagino), e mi pare con un altro ruolo istituzionale in un associazione nazionale di enti locali (retribuito?), ex sindaco di Cursi (pensione? ma no....).
Chi è questo strano personaggio che in Provincia è tra quelli che contano sul serio? Che ha i cordoni della borsa? Che si intromette su tutto, nell'accettazione più ampia e generale? Che contava più dell'Antonica Sandra quando la giuliva era assessora alla cultura?
L'anno scorso promuovemmo, in un inedito esperimento, un Comitato per Nairobi (il global forum), questo De Luca prese le cose in mano, dalla agenzia di viaggio alla composizione della delegazione associazioni-Provincia, supportati dal caro Where tragicamente scomparso in seguito ai torbidi del suo paese, in un agguato mortale. La delegazione mista portò i bravi Sud Sound System. Anche chi come Frascaro di PAZ preparò un bel DVD. In collegamento con i padri Comboniani che a Nairobi lavorano sul serio. Purtroppo più di qualcuno dell'arci e delle reti di movimento, che avevano in maniera determinante contribuito a mettere su la cosa dovette più o meno silenziosamente rinunciare, visto i prezzi di aereo a proprio carico che salivano di giorno in giorno grazie agli accordi e ai diktat di questo strano De Luca. Ma non ne volemmo fare argomento di polemiche, in omaggio comunque alla riuscita della cosa e all'entusiasmo dell'assessorato alle politiche giovanili e alle culture della pace.
Tutto bello, comunue, ma appesantito, incredibilmente, da un Madaro assessore che lì soggiornò in hawaiana in un hotel di lusso mangiando aragoste mentre il popolo moriva letteralmente di fame (voglio credere a spese sue e non della Provincia), e siamo comunque nel folklore di strapaese, e poi soprattutto il sindaco di Specchia, il democristiano di lungo corso Antonio Lia, ora condannato dal Tribunale penale di Lecce a più di 2 anno per truffa, abuso di ufficio e quant'altro, che concionava nel global forum in una sua proposta di portare acqua potabile in quel paese (se ne sa più niente?).
Morale della favola: chi è Gigi De Luca? Perchè viene supportato da ogni sponda politica? Chi ci inzuppa il biscotto? Chi lo protegge? Quali altre incongruenze si nascondono negli uffici e nella burocrazia della Provincia?
Martedì, 20 Marzo 2007 - 09:20
Dopo la condanna del Sindaco, la Maggioranza, solidale, si dice pronta alle dimissioni. L'Opposizione attacca. La gente, appassionata alle vicende politiche, si divide...
La sentenza
Il Tribunale di Lecce, II Sezione Penale, nell'udienza del 9 marzo 2007 ha pronunciato una sentenza di condanna contro il sindaco di Specchia, Antonio Lia, ritenuto responsabile dei reati di truffa, falso ideologico e tentata concussione. Insieme con lui sono stati condannati i coniugi Santo Pizza e Lucia Indino per concorso nel reato di truffa. Assolto, invece, l'ing. Antonio Surano, tecnico comunale, perché ritenuto estraneo ai fatti. Antonio Lia è stato condannato alla pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione. I coniugi Pizza alla pena di mesi 10 di reclusione e 200 euro di multa (pena sospesa). Per lo stesso periodo della condanna Antonio Lia è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici. Lia potrebbe essere sospeso dalla carica di Sindaco (e dalle altre da lui ricoperte) qualora il Prefetto lo ritenesse opportuno (ma generalmente ciò avviene solo in presenza di condanne per associazione mafiosa). Tutto cominciò nel settembre 1999 quando Lia avviò le trattative per far acquistare al Comune di Specchia un vecchio frantoio ipogeo, sito in via Matteotti, acquisto che poi avvenne (per 22 milioni delle vecchie lire) dai coniugi Pizza, risultati, poi, non essere i veri proprietari del frantoio. Grazie al progetto di recupero di tale frantoio, il Comune di Specchia è entrato nelle "strade dell'olio n. 6" ricevendo così un finanziamento. Il 2 maggio 2001 cominciarono i lavori, ma subito dopo si presentò il sig. Franco Sanapo, che, ritenendo di essere il vero proprietario, chiese il blocco dei lavori. Ma ciò non accadde e Sanapo fu costretto a rivolgersi ad un legale per il sequestro dell'immobile. Nei confronti del Sanapo, costituitosi parte civile nel processo, Lia è stato condannato a pagare i danni da quantificare in separata sede. Da tutta questa faccenda anche il Comune di Specchia è stato danneggiato per tutti i soldi che ha dovuto pagare. A tutelare il Comune di Specchia hanno provveduto tre cittadini, i consiglieri Aurelio Pizza, Fernando Agostinello e Cosimo Prontera, costituendosi parte civile mediante una "azione popolare". Il Tribunale ha riconosciuto anche i danni nei confronti del Comune, che devono essere risarciti dagli imputati.